Recensione
Power Play!
8.0/10
Recensione di Turboo Stefo
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Dopo essersi dilettato nell'hentai contaminato da magie e streghe in "Witchcraft", Yamatogawa firma il volumetto monografico "Power Play!", con una storia ancor più strettamente legata al genere fantasy ma sempre rigorosamente dedicata ad un pubblico adulto.
Il malefico Re del sesso Shadalt sta catturando tutte le belle ragazze alla ricerca di colei che sia in grado di soddisfarlo, ma tre guerriere giungono a combatterlo per poterle liberare. Dopo l'estenuante battaglia - rigorosamente svolta a colpi di bacino - il Re viene tratto in salvo dal suo famiglio.
Sulla terra, invece, Sadaharu è un ventottenne vergine la cui triste vita viene stravolta quando il famiglio, trasformatosi in una bellissima ragazza dalla pelle scura e i capelli argentei, gli rivela che per un suo errore il Re Shadalt si è reincarnato in lui! Con l'aiuto di Sara cercherà di recuperare i poteri perduti, ma il famiglio non è l'unica persona sulle sue tracce.
La storia e narrata con un ritmo brioso, tuttavia sviluppandosi nell'arco di poche pagine per ogni capitolo (lasciando maggior spazio all'azione) risulta molto compressa e le caratterizzazioni dei personaggi risultano molto labili, diversamente da quanto Yamatogawa aveva mostrato di saper fare nelle sue precedenti opere.
Fortunatamente però l'influenza fantasy permette di prendere gradevoli ed atipiche sfumature, sia nel plot narrativo che nella varietà delle situazioni, arrivando ad una conclusione che strizza dichiaratamente l'occhio agli ero-games ed i loro cliché, mentre l'autore si permette al contempo di infilare qualche piccolo screzio romantico che arricchisce sensibilmente il profilo sentimentale del volume.
Anche le scene di sesso sapranno trarre beneficio dall'influenza fantasy, infatti l'autore sfrutta questa particolarità per moltiplicare i personaggi, dar vita a ragazze fatte di acqua o, ancora, usare particolari poteri telecinetici in modo da regalare maggiore varietà ma mantenendo sempre un approccio ilare e scanzonato che da sempre simboleggia i suoi lavori.
Inoltre Yamatogawa si permette di omaggiare anche piccoli feticci classici degli Hentai, con delle sorta di futanari (più simili a "comuni" strap-on) e qualche scena con i classici "tentacle" (resi celebri da serie come "La Blue Girl"), ma tutto ciò avviene in modo molto leggero e marginale per non infastidire i lettori meno avvezzi.
Le consolidate abilità grafiche del mangaka possono, in quest'occasione, far sfoggio di ulteriori e inattese qualità sempre grazie allo stampo fantasy, con alcune scene d'azione, scintillanti e decorate armature (ovviamente sempre più minute e discinte) e sensazionali effetti grafici - osservare gli effetti acquatici e le creature composte d'acqua dimostra chiaramente come il mangaka sia a livelli di molto superiori allo standard del settore - che rendono il tutto ancor più spettacolare quando non c'è altro da guardare con maggior attenzione. Un'attenzione che ovviamente sarà rivolta alle bellissime forme delle protagoniste che, come solito fare l'autore, saranno sobrie ma carnose e morbide, perfettamente tornite dal suo abile e sinuoso tratto.
Un'ulteriore passo in avanti è dato dalle scelte registiche dell'autore, in grado di regalare diverse tavole (ed una illustrazione a doppia pagina) di grande impatto e non sempre legate alle scene sessuali.
La lettura di "Power Play!" ovviamente non è indicata a chi è alle prime armi con gli Hentai, tuttavia chi vuole provare in modo leggero ad approcciarsi ad alcuni feticci tipici della tipologia potrebbe trovare nelle fantasiose scaramucce sessuali intesse da Yamatogawa una sorta di "banco di prova", grazie al fatto che si tratta di particolarità originali ma non eccessivamente invasive, mentre quelle più particolari sono marginali e di brevissima durata.
Chi invece ha già avuto modo di conoscere ed apprezzare l'autore non potrà permettersi di perdere questo volume, non solo per la storia originale e la perenne briosità tipica dell'autore in ogni minimo ambito, da quello sessuale alle piccole parentesi sentimentali, ma perché Yamatogawa mantiene ancora una volta il suo standard qualitativo intatto, valorizzato ancor di più da disegni sempre più elaborati e situazioni originali che ben sfruttano l'impronta fantasy, dando l'impressione di trovarsi davanti ad uno dei suoi migliori lavori, caratterizzazioni escluse.
Il malefico Re del sesso Shadalt sta catturando tutte le belle ragazze alla ricerca di colei che sia in grado di soddisfarlo, ma tre guerriere giungono a combatterlo per poterle liberare. Dopo l'estenuante battaglia - rigorosamente svolta a colpi di bacino - il Re viene tratto in salvo dal suo famiglio.
Sulla terra, invece, Sadaharu è un ventottenne vergine la cui triste vita viene stravolta quando il famiglio, trasformatosi in una bellissima ragazza dalla pelle scura e i capelli argentei, gli rivela che per un suo errore il Re Shadalt si è reincarnato in lui! Con l'aiuto di Sara cercherà di recuperare i poteri perduti, ma il famiglio non è l'unica persona sulle sue tracce.
La storia e narrata con un ritmo brioso, tuttavia sviluppandosi nell'arco di poche pagine per ogni capitolo (lasciando maggior spazio all'azione) risulta molto compressa e le caratterizzazioni dei personaggi risultano molto labili, diversamente da quanto Yamatogawa aveva mostrato di saper fare nelle sue precedenti opere.
Fortunatamente però l'influenza fantasy permette di prendere gradevoli ed atipiche sfumature, sia nel plot narrativo che nella varietà delle situazioni, arrivando ad una conclusione che strizza dichiaratamente l'occhio agli ero-games ed i loro cliché, mentre l'autore si permette al contempo di infilare qualche piccolo screzio romantico che arricchisce sensibilmente il profilo sentimentale del volume.
Anche le scene di sesso sapranno trarre beneficio dall'influenza fantasy, infatti l'autore sfrutta questa particolarità per moltiplicare i personaggi, dar vita a ragazze fatte di acqua o, ancora, usare particolari poteri telecinetici in modo da regalare maggiore varietà ma mantenendo sempre un approccio ilare e scanzonato che da sempre simboleggia i suoi lavori.
Inoltre Yamatogawa si permette di omaggiare anche piccoli feticci classici degli Hentai, con delle sorta di futanari (più simili a "comuni" strap-on) e qualche scena con i classici "tentacle" (resi celebri da serie come "La Blue Girl"), ma tutto ciò avviene in modo molto leggero e marginale per non infastidire i lettori meno avvezzi.
Le consolidate abilità grafiche del mangaka possono, in quest'occasione, far sfoggio di ulteriori e inattese qualità sempre grazie allo stampo fantasy, con alcune scene d'azione, scintillanti e decorate armature (ovviamente sempre più minute e discinte) e sensazionali effetti grafici - osservare gli effetti acquatici e le creature composte d'acqua dimostra chiaramente come il mangaka sia a livelli di molto superiori allo standard del settore - che rendono il tutto ancor più spettacolare quando non c'è altro da guardare con maggior attenzione. Un'attenzione che ovviamente sarà rivolta alle bellissime forme delle protagoniste che, come solito fare l'autore, saranno sobrie ma carnose e morbide, perfettamente tornite dal suo abile e sinuoso tratto.
Un'ulteriore passo in avanti è dato dalle scelte registiche dell'autore, in grado di regalare diverse tavole (ed una illustrazione a doppia pagina) di grande impatto e non sempre legate alle scene sessuali.
La lettura di "Power Play!" ovviamente non è indicata a chi è alle prime armi con gli Hentai, tuttavia chi vuole provare in modo leggero ad approcciarsi ad alcuni feticci tipici della tipologia potrebbe trovare nelle fantasiose scaramucce sessuali intesse da Yamatogawa una sorta di "banco di prova", grazie al fatto che si tratta di particolarità originali ma non eccessivamente invasive, mentre quelle più particolari sono marginali e di brevissima durata.
Chi invece ha già avuto modo di conoscere ed apprezzare l'autore non potrà permettersi di perdere questo volume, non solo per la storia originale e la perenne briosità tipica dell'autore in ogni minimo ambito, da quello sessuale alle piccole parentesi sentimentali, ma perché Yamatogawa mantiene ancora una volta il suo standard qualitativo intatto, valorizzato ancor di più da disegni sempre più elaborati e situazioni originali che ben sfruttano l'impronta fantasy, dando l'impressione di trovarsi davanti ad uno dei suoi migliori lavori, caratterizzazioni escluse.