Recensione
Ikigami - Annunci di morte
9.0/10
Al fine di dare una scossa all'economia giapponese e per far sì che ogni persona sia spinta a dare sempre il massimo, in Giappone si è organizzato un programma per la prosperità nazionale che prevede la vaccinazione di tutti i bambini durante la prima elementare. Una dose di vaccino su mille contiene delle capsule che si vanno ad annidare nel cuore del soggetto ricevente per poi esplodere ad un'ora ed un giorno predefiniti, tra i 18 ed i 24 anni. Nessuno sa a chi tocchi l'amaro destino e la notifica viene stilata mediante un preciso meccanismo atto ad impedire la fuoriuscita della notizia antetempo, in modo che un messaggero porti la notifica del decesso alla persona interessata ventiquattro ore prima dell'evento. Questo annuncio di morte si chiama Ikigami e per il governo rappresenta un fattore di stimolo alla produttività nazionale, perchè ogni persona, sapendo che potrebbe morire tra i 18 e i 24 anni, dovrebbe essere spinta a dare il massimo per non avere rimpianti qualora dovesse essere un predestinato all'Ikigami.
Ikigami è un manga sconvolgente. L'impatto del primo annuncio di morte sul lettore è molto forte e fa riflettere immediatamente su cosa si farebbe al posto del malcapitato. Le reazioni dei predestinati sono le più varie e vanno a coprire tutte le alternative che possono essere immaginate dal lettore, dando sempre una spiegazione plausibile ai comportamenti dei morituri e affrontando in maniera critica la correttezza morale di una tale legge. I soggetti che però manifestano dubbi, perplessità o critiche nei confronti del programma per la prosperità nazionale vengono etichettati come dissidenti o demoralizzatori e, in quanto tali, vengono inseriti in un programma di rieducazione dal quale spesso si esce menomati, o condannati all'iniezione delle capsule presenti nei vaccini che condannano a morte certa il ricevente.
Ikigami non presenta in realtà un vero e proprio protagonista, ma solo un messaggero degli Ikigami, Kengo Fujimoto, che fa da filo conduttore tra i vari episodi e che funge in realtà da anima critica nei confronti della legge alla base del manga. Egli si rattrista, si deprime, si convince della bontà della legge, ne dubita, rimane vittima dei soggetti riceventi gli Ikigami, insomma, diventa per il lettore il punto di riferimento per poter affrontare gli sconvolgenti episodi del manga.
Di solito non apprezzo i manga suddivisi in episodi, ma in Ikigami le storie sono comunque di ampio respiro e della lunghezza giusta per non stufare. I protagonisti riescono comunque ad entrare nel cuore del lettore grazie alla forza del destino che li attende. Dal momento in cui parte il countdown per la morte annunciata dall'Ikigami, la curiosità di vedere come reagirà il malcapitato tiene sempre accesa l'attenzione del lettore. La storia poi, evolve con l'evolvere della consapevolezza di Kengo riguardo al senso degli Ikigami.
Ikigami è ben sceneggiato, sconvolgente, ottimamente disegnato, originale e, soprattutto, fa riflettere. Fa riflettere in maniera costruttiva sul senso della vita, sull'ineluttabilità della morte, sull'angoscia che rappresenterebbe per ognuno di noi sapere il giorno e l'ora in cui si morirà. Un seinen manga assolutamente consigliato a tutti coloro che cercano una lettura matura e coinvolgente! Un meritatissimo 9 per un'opera che non raggiunge la perfezione per la mancanza di un protagonista che resti nella memoria, che è al contempo un pregio dell'opera, che deve esprimere il terrore di un concetto, ma una mancanza a livello "affettivo" per il lettore, che finisce per non ricordarsi il quasi il nome del protagonista, mantenendo però chiaramente impresso il ricordo di un manga straordinario!
Ikigami è un manga sconvolgente. L'impatto del primo annuncio di morte sul lettore è molto forte e fa riflettere immediatamente su cosa si farebbe al posto del malcapitato. Le reazioni dei predestinati sono le più varie e vanno a coprire tutte le alternative che possono essere immaginate dal lettore, dando sempre una spiegazione plausibile ai comportamenti dei morituri e affrontando in maniera critica la correttezza morale di una tale legge. I soggetti che però manifestano dubbi, perplessità o critiche nei confronti del programma per la prosperità nazionale vengono etichettati come dissidenti o demoralizzatori e, in quanto tali, vengono inseriti in un programma di rieducazione dal quale spesso si esce menomati, o condannati all'iniezione delle capsule presenti nei vaccini che condannano a morte certa il ricevente.
Ikigami non presenta in realtà un vero e proprio protagonista, ma solo un messaggero degli Ikigami, Kengo Fujimoto, che fa da filo conduttore tra i vari episodi e che funge in realtà da anima critica nei confronti della legge alla base del manga. Egli si rattrista, si deprime, si convince della bontà della legge, ne dubita, rimane vittima dei soggetti riceventi gli Ikigami, insomma, diventa per il lettore il punto di riferimento per poter affrontare gli sconvolgenti episodi del manga.
Di solito non apprezzo i manga suddivisi in episodi, ma in Ikigami le storie sono comunque di ampio respiro e della lunghezza giusta per non stufare. I protagonisti riescono comunque ad entrare nel cuore del lettore grazie alla forza del destino che li attende. Dal momento in cui parte il countdown per la morte annunciata dall'Ikigami, la curiosità di vedere come reagirà il malcapitato tiene sempre accesa l'attenzione del lettore. La storia poi, evolve con l'evolvere della consapevolezza di Kengo riguardo al senso degli Ikigami.
Ikigami è ben sceneggiato, sconvolgente, ottimamente disegnato, originale e, soprattutto, fa riflettere. Fa riflettere in maniera costruttiva sul senso della vita, sull'ineluttabilità della morte, sull'angoscia che rappresenterebbe per ognuno di noi sapere il giorno e l'ora in cui si morirà. Un seinen manga assolutamente consigliato a tutti coloro che cercano una lettura matura e coinvolgente! Un meritatissimo 9 per un'opera che non raggiunge la perfezione per la mancanza di un protagonista che resti nella memoria, che è al contempo un pregio dell'opera, che deve esprimere il terrore di un concetto, ma una mancanza a livello "affettivo" per il lettore, che finisce per non ricordarsi il quasi il nome del protagonista, mantenendo però chiaramente impresso il ricordo di un manga straordinario!