Recensione
“Sakuragari” è il primo manga con protagonisti omosessuali di Yuu Watase.
Come scrive l'autrice stessa, l'idea di base l'aveva avuta molto tempo prima, ma per diversi motivi non era mai riuscita a concretizzarla, fino ad oggi. E meno male che ha deciso di portare a termine questo progetto, perché questa miniserie è davvero meravigliosa.
La ricerca storica fatta sul periodo Taisho è davvero notevole, e anche il tratto è funzionale alla storia e all'ambientazione.
Mi sono sempre piaciute le sue opere, però quest'ultima è davvero ben realizzata. La trama è intricata e coinvolgente, il disegno è curato e pulito, e le scene di sesso non sono mai messe a caso, anzi trovo che siano molto sensuali, grazie anche al fatto che i personaggi maschili della Watase sono sempre bellissimi (c'è poco da fare, ha sempre disegnato meglio gli uomini).
L'unico neo, se vogliamo trovarne uno, sta nel finale, che può essere letto in vari modi; forse era proprio questo l'intento, però a me ha lasciato un certo senso di incompiutezza, per questo non ho dato il 10 pieno.
In ogni caso, se vi piace il genere, ma anche se volete riscoprire nuovamente un'autrice al di fuori dei suoi soliti schemi, vi consiglio di leggerlo subito.
L'edizione nostrana poi è di tutto rispetto, finalmente la Planet Manga si è data da fare.
Come scrive l'autrice stessa, l'idea di base l'aveva avuta molto tempo prima, ma per diversi motivi non era mai riuscita a concretizzarla, fino ad oggi. E meno male che ha deciso di portare a termine questo progetto, perché questa miniserie è davvero meravigliosa.
La ricerca storica fatta sul periodo Taisho è davvero notevole, e anche il tratto è funzionale alla storia e all'ambientazione.
Mi sono sempre piaciute le sue opere, però quest'ultima è davvero ben realizzata. La trama è intricata e coinvolgente, il disegno è curato e pulito, e le scene di sesso non sono mai messe a caso, anzi trovo che siano molto sensuali, grazie anche al fatto che i personaggi maschili della Watase sono sempre bellissimi (c'è poco da fare, ha sempre disegnato meglio gli uomini).
L'unico neo, se vogliamo trovarne uno, sta nel finale, che può essere letto in vari modi; forse era proprio questo l'intento, però a me ha lasciato un certo senso di incompiutezza, per questo non ho dato il 10 pieno.
In ogni caso, se vi piace il genere, ma anche se volete riscoprire nuovamente un'autrice al di fuori dei suoi soliti schemi, vi consiglio di leggerlo subito.
L'edizione nostrana poi è di tutto rispetto, finalmente la Planet Manga si è data da fare.