Recensione
Over Bleed
6.0/10
Recensione di Turboo Stefo
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Il manga "Over Bleed", pubblicato nel 2007 sulle pagine della rivista Young Gangan, è una mini-serie di tre volumetti dedicata al "Real Fighting Graffiti" (così auto-definita dallo sceneggiatore). L'opera è firmata dal team 28Round, il nome del gruppo formato dai due artisti coreani Sang Young Jung e il disegnatore Joong Gi Park (già conosciuto in Italia con il manga "Dan Gu").
I due amici d'infanzia Kei ed Akira, vessati da atti di bullismo e incapaci di reagire alle loro sofferenze, decidono di suicidarsi gettandosi dal tetto della scuola. L'unico ad essersi salvato in quell'incidente però è Kei che, dopo un anno, torna a scuola. Ma la situazione non è ovviamente cambiata, ed anche i genitori sembrano non curarsi di lui.
Stanco di vederlo ridotto in questo stato, l'ultimo amico rimasto gli da l'indirizzo di un sito internet: si tratta di "Over Bleed", un sito di combattimenti dove il ragazzo trova anche la ripresa fatta quel tragico giorno, ma a colpirlo maggiormente sarà Bunen, un imbattibile combattente nel quale riconosce il suo amico Akira. Con la speranza che sia sopravvissuto e di poterlo incontrare di nuovo, il ragazzo decide di combattere per potergli parlare.
La trama non risulta particolarmente elaborata ed originale, ricalcando la classica figura del ragazzo oppresso e vittima di atti di bullismo che decide di cambiare vita, ma il dramma iniziale e l'intento del ragazzo - quello di scoprire se il suo amico sia ancora in vita - rendono la storia interessante quanto basta per tenere attento il lettore nel suo breve e semplice sviluppo tra un combattimento e l'altro. La storia si rivela quindi basilare ma funzionale e intrattiene il lettore fino al suo finale aperto, dove purtroppo si trovano i peggiori difetti della serie: per quanto gli autori cerchino di inserire alcuni prevedibili e classici messaggi tipici genere, non si vede mai un tentativo troppo serio o drammatico di legarli alla storia rischiando di appesantirla più del dovuto. Nel precipitoso finale - macchiato anche da qualche forzatura - si finisce con l'idealizzare in modo eccessivo la volontà di dare una conclusione d'impatto che possa colpire il lettore con frasi drammatiche, ma risulta fuori luogo e quasi contraddittorio con le azioni dei personaggi.
I disegni spigolosi e graffianti di Joong Gi Park rivelano le sue origini stilistiche: il tratto deciso e sporco, le pagine curate e dominate da bianchi e neri con pochi retini, mostrano come sia radicato allo stile grafico coreano. Il che non è assolutamente un male, poiché a trarne maggior giovamento sono le abbondanti scene d'azione che mostrano dei combattimenti ben coreografati, seppur semplici e privi di esagerazioni, mentre i volti tumefatti dei combattenti, il sudore e gli schizzi di sangue rendono il tutto più duro e adrenalinico rendendo giustizia alla fatica e il dolore dei combattimenti. In alcune tavole però, soprattutto nel finale, sembra che l'artista cada su alcuni disegni fin troppo grezzi che sembrano solamente delle bozze rifinite, più che delle tavole definitive.
L'edizione stampata dalla J-Pop è piuttosto basilare, offrendo un prodotto che si adegua allo standard dell'editore: sovraccoperta, una pin-up e l'indice a colori su carta patinata, pagine bianche con poche trasparenze ed una buona qualità di stampa.
Come prodotto dedicato ai fan del genere "Over Bleed" non ha nulla da recriminare. Offre una storia semplicistica ed essenziale che rinuncia a inutili fronzoli e divagazioni per favorire l'intrattenimento, i bei combattimenti - sobri ma intensi - non deluderanno grazie anche al perfetto comparto grafico.
Purtroppo questo garantisce ad "Over Bleed" appena una sufficienza rosicata solo per i più accaniti fan dei manga di combattimento, ma ciò non dipende dal finale velleitario e precipitoso - che potrebbe soddisfare i più idealisti fan dei "picchiaduro" - la colpa è da imputare al carisma dell'opera stessa che non risulta incisivo né memorabile, finendo in fretta nel dimenticatoio.
A fronte di questa mancanza di personalità "Over Bleed" risulta una lettura breve e leggera dedicata ai fan più accaniti dei combattimenti da strada, in grado di intrattenere quanto basta per il breve tempo impiegato per leggerla.
I due amici d'infanzia Kei ed Akira, vessati da atti di bullismo e incapaci di reagire alle loro sofferenze, decidono di suicidarsi gettandosi dal tetto della scuola. L'unico ad essersi salvato in quell'incidente però è Kei che, dopo un anno, torna a scuola. Ma la situazione non è ovviamente cambiata, ed anche i genitori sembrano non curarsi di lui.
Stanco di vederlo ridotto in questo stato, l'ultimo amico rimasto gli da l'indirizzo di un sito internet: si tratta di "Over Bleed", un sito di combattimenti dove il ragazzo trova anche la ripresa fatta quel tragico giorno, ma a colpirlo maggiormente sarà Bunen, un imbattibile combattente nel quale riconosce il suo amico Akira. Con la speranza che sia sopravvissuto e di poterlo incontrare di nuovo, il ragazzo decide di combattere per potergli parlare.
La trama non risulta particolarmente elaborata ed originale, ricalcando la classica figura del ragazzo oppresso e vittima di atti di bullismo che decide di cambiare vita, ma il dramma iniziale e l'intento del ragazzo - quello di scoprire se il suo amico sia ancora in vita - rendono la storia interessante quanto basta per tenere attento il lettore nel suo breve e semplice sviluppo tra un combattimento e l'altro. La storia si rivela quindi basilare ma funzionale e intrattiene il lettore fino al suo finale aperto, dove purtroppo si trovano i peggiori difetti della serie: per quanto gli autori cerchino di inserire alcuni prevedibili e classici messaggi tipici genere, non si vede mai un tentativo troppo serio o drammatico di legarli alla storia rischiando di appesantirla più del dovuto. Nel precipitoso finale - macchiato anche da qualche forzatura - si finisce con l'idealizzare in modo eccessivo la volontà di dare una conclusione d'impatto che possa colpire il lettore con frasi drammatiche, ma risulta fuori luogo e quasi contraddittorio con le azioni dei personaggi.
I disegni spigolosi e graffianti di Joong Gi Park rivelano le sue origini stilistiche: il tratto deciso e sporco, le pagine curate e dominate da bianchi e neri con pochi retini, mostrano come sia radicato allo stile grafico coreano. Il che non è assolutamente un male, poiché a trarne maggior giovamento sono le abbondanti scene d'azione che mostrano dei combattimenti ben coreografati, seppur semplici e privi di esagerazioni, mentre i volti tumefatti dei combattenti, il sudore e gli schizzi di sangue rendono il tutto più duro e adrenalinico rendendo giustizia alla fatica e il dolore dei combattimenti. In alcune tavole però, soprattutto nel finale, sembra che l'artista cada su alcuni disegni fin troppo grezzi che sembrano solamente delle bozze rifinite, più che delle tavole definitive.
L'edizione stampata dalla J-Pop è piuttosto basilare, offrendo un prodotto che si adegua allo standard dell'editore: sovraccoperta, una pin-up e l'indice a colori su carta patinata, pagine bianche con poche trasparenze ed una buona qualità di stampa.
Come prodotto dedicato ai fan del genere "Over Bleed" non ha nulla da recriminare. Offre una storia semplicistica ed essenziale che rinuncia a inutili fronzoli e divagazioni per favorire l'intrattenimento, i bei combattimenti - sobri ma intensi - non deluderanno grazie anche al perfetto comparto grafico.
Purtroppo questo garantisce ad "Over Bleed" appena una sufficienza rosicata solo per i più accaniti fan dei manga di combattimento, ma ciò non dipende dal finale velleitario e precipitoso - che potrebbe soddisfare i più idealisti fan dei "picchiaduro" - la colpa è da imputare al carisma dell'opera stessa che non risulta incisivo né memorabile, finendo in fretta nel dimenticatoio.
A fronte di questa mancanza di personalità "Over Bleed" risulta una lettura breve e leggera dedicata ai fan più accaniti dei combattimenti da strada, in grado di intrattenere quanto basta per il breve tempo impiegato per leggerla.