Recensione
The Earl and the Fairy
7.0/10
Recensione di Turboo Stefo
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La serie di Light Novel "The Earl and The Fairy", scritta dall'autrice Mizue Tani, nasce nel 2004 per poi diventare, nel 2008, il classico evento "cross-media" vittima di ogni tipo di trasposizione: anime, visual novel, drama CD ed ovviamente anche manga. Quest'ultimo è stato affidato ad Ayuko, già nota al pubblico italiano grazie alle sue raccolte ("Goodbye My Life" e "After The Tempest"), che con quest'opera firma il suo esordio con una serie.
Lydia Cartlon ha deciso di diventare una "Fairy Doctor" per seguire le orme della defunta madre, utilizzando la passione e le conoscenze che le ha trasmesso, anche se si tratta di una professione malvista in un 19° secolo nel quale sempre meno persone credono in fate, spiriti e folletti.
In seguito ad una lettera del padre, Lydia lascia le tranquille campagne scozzesi di Edimburgo per raggiungerlo a Londra ma, in virtù delle sue doti, verrà coinvolta nella ricerca di una leggendaria spada da Edgar, il quale si presenta come ultimo discendente del Cavaliere Blu: colui che detiene il titolo di Signore del Paese delle Fate.
La storia si apre con un buon ritmo e ricca di misteri, in grado di coinvolgere facilmente il lettore grazie anche alla sua tipica atmosfera vittoriana condita dalle figure folkloristiche del nord europa (fate, pixies e spiritelli di sorta).
Lo sviluppo risulta ottimo e permette, durante i quattro volumi che compongono la serie, di avere una narrazione fluente anche a cavallo tra un arco narrativo e il successivo, donando così una gradevole continuità che si riflette anche sul lento mutare del rapporto tra i personaggi e le divagazioni che sbirciano sul passato degli stessi. Nel complesso quindi "The Earl and The Fairy" risulta ben amalgamato malgrado la sua relativa semplicità, sia nell'aspetto sentimentale che in quello narrativo. Purtroppo questa leggerezza inizia a diventa un difetto con l'avvicinarsi della conclusione, poiché l'opera originale è progettata per evolversi su una continuità narrativa più lunga ed articolata che in soli quattro volumi non si può raggiungere. Proprio per questo l'aspetto sentimentale della vicenda parrà piuttosto superficiale e sbrigativo, mentre le caratterizzazioni di alcuni personaggi finiscono con il risultare poco incisive, tranne per la riuscita eroina protagonista.
In Giappone ovviamente tutto questo risulta meno invasivo e importante, visto che serve come base per spingere i lettori verso i romanzi originali, ma è facilmente intuibile come all'estero - bel paese compreso - sia inutile e quasi fastidioso, come il classico finale aperto che lascia i personaggi nella loro felice quotidianità.
I disegni di Ayuko risultano perfettamente calzanti con le loro marcate atmosfere, come ha già ampiamente mostrato in altri suoi lavori.
Il tratto graffiante e lo stile spigoloso mostrano un comparto grafico piuttosto grezzo, ma l'autrice rivela una buona attenzione per i particolari riuscendo ad esprimere al meglio il fascino dell'epoca nel quale è ambientato, mentre i volti - soprattutto quello della protagonista - risultano ottimamente espressivi.
A riscuotere maggior successo, e a elevare la riuscita dell'opera, è ancora l'abilità di Ayuko nel sottolineare ed ampliare le atmosfere delle diverse situazioni con una spiazzante semplicità, sfruttando abilmente piccoli accorgimenti grafici (quali l'utilizzo dei neri, retini o l'impostazione delle tavole) per esprimerle al meglio: dai colpi di scena più cupi ai momento più dolci, senza dimenticare le magiche apparizioni degli spiritelli, passando da un'atmosfera all'altra con immediatezza.
L'edizione della Flashbook propone i quattro volumetti nella solita qualità offerta dall'editore, ovvero un buon prezzo corrisposto da una qualità ormai consolidata che vede i volumetti, fatti con materiali morbidi e flessibili, avvolti da una sovraccoperta, mentre la buona qualità di stampa - vittima di qualche leggerissimo moiré - viene impressa su una carta dai toni grigi senza trasparenze.
La serie breve "The Earl and The Fairy" si rivela quindi una lettura originale e ben realizzata, grazie soprattutto alle sue marcate atmosfere e le citazioni folkloristiche di fate e folletti, diventando così una sorta di fiaba condita da tanti misteri ed un pizzico di sentimenti.
Peccato solamente che queste riuscite peculiarità non nascondano il fatto che la serie mostri diverse debolezze legate al fatto di essere solo una piccola parte rispetto all'opera originaria, dando così un profilo sentimentale breve e poco curato con personaggi poco caratterizzati, ottima protagonista esclusa .
Malgrado questi difetti "The Earl and The Fairy" rimane comunque una gradevole lettura che non mancherà di intrattenere efficacemente sfruttando la sua ottima atmosfera gotica/fiabesca, ottimamente trasmessa dall'abile Ayuko.
Lydia Cartlon ha deciso di diventare una "Fairy Doctor" per seguire le orme della defunta madre, utilizzando la passione e le conoscenze che le ha trasmesso, anche se si tratta di una professione malvista in un 19° secolo nel quale sempre meno persone credono in fate, spiriti e folletti.
In seguito ad una lettera del padre, Lydia lascia le tranquille campagne scozzesi di Edimburgo per raggiungerlo a Londra ma, in virtù delle sue doti, verrà coinvolta nella ricerca di una leggendaria spada da Edgar, il quale si presenta come ultimo discendente del Cavaliere Blu: colui che detiene il titolo di Signore del Paese delle Fate.
La storia si apre con un buon ritmo e ricca di misteri, in grado di coinvolgere facilmente il lettore grazie anche alla sua tipica atmosfera vittoriana condita dalle figure folkloristiche del nord europa (fate, pixies e spiritelli di sorta).
Lo sviluppo risulta ottimo e permette, durante i quattro volumi che compongono la serie, di avere una narrazione fluente anche a cavallo tra un arco narrativo e il successivo, donando così una gradevole continuità che si riflette anche sul lento mutare del rapporto tra i personaggi e le divagazioni che sbirciano sul passato degli stessi. Nel complesso quindi "The Earl and The Fairy" risulta ben amalgamato malgrado la sua relativa semplicità, sia nell'aspetto sentimentale che in quello narrativo. Purtroppo questa leggerezza inizia a diventa un difetto con l'avvicinarsi della conclusione, poiché l'opera originale è progettata per evolversi su una continuità narrativa più lunga ed articolata che in soli quattro volumi non si può raggiungere. Proprio per questo l'aspetto sentimentale della vicenda parrà piuttosto superficiale e sbrigativo, mentre le caratterizzazioni di alcuni personaggi finiscono con il risultare poco incisive, tranne per la riuscita eroina protagonista.
In Giappone ovviamente tutto questo risulta meno invasivo e importante, visto che serve come base per spingere i lettori verso i romanzi originali, ma è facilmente intuibile come all'estero - bel paese compreso - sia inutile e quasi fastidioso, come il classico finale aperto che lascia i personaggi nella loro felice quotidianità.
I disegni di Ayuko risultano perfettamente calzanti con le loro marcate atmosfere, come ha già ampiamente mostrato in altri suoi lavori.
Il tratto graffiante e lo stile spigoloso mostrano un comparto grafico piuttosto grezzo, ma l'autrice rivela una buona attenzione per i particolari riuscendo ad esprimere al meglio il fascino dell'epoca nel quale è ambientato, mentre i volti - soprattutto quello della protagonista - risultano ottimamente espressivi.
A riscuotere maggior successo, e a elevare la riuscita dell'opera, è ancora l'abilità di Ayuko nel sottolineare ed ampliare le atmosfere delle diverse situazioni con una spiazzante semplicità, sfruttando abilmente piccoli accorgimenti grafici (quali l'utilizzo dei neri, retini o l'impostazione delle tavole) per esprimerle al meglio: dai colpi di scena più cupi ai momento più dolci, senza dimenticare le magiche apparizioni degli spiritelli, passando da un'atmosfera all'altra con immediatezza.
L'edizione della Flashbook propone i quattro volumetti nella solita qualità offerta dall'editore, ovvero un buon prezzo corrisposto da una qualità ormai consolidata che vede i volumetti, fatti con materiali morbidi e flessibili, avvolti da una sovraccoperta, mentre la buona qualità di stampa - vittima di qualche leggerissimo moiré - viene impressa su una carta dai toni grigi senza trasparenze.
La serie breve "The Earl and The Fairy" si rivela quindi una lettura originale e ben realizzata, grazie soprattutto alle sue marcate atmosfere e le citazioni folkloristiche di fate e folletti, diventando così una sorta di fiaba condita da tanti misteri ed un pizzico di sentimenti.
Peccato solamente che queste riuscite peculiarità non nascondano il fatto che la serie mostri diverse debolezze legate al fatto di essere solo una piccola parte rispetto all'opera originaria, dando così un profilo sentimentale breve e poco curato con personaggi poco caratterizzati, ottima protagonista esclusa .
Malgrado questi difetti "The Earl and The Fairy" rimane comunque una gradevole lettura che non mancherà di intrattenere efficacemente sfruttando la sua ottima atmosfera gotica/fiabesca, ottimamente trasmessa dall'abile Ayuko.