Recensione
Saiyuki
10.0/10
Prima celeberrima opera di Kazuya Minekura, Saiyuki vede protagoniste le gesta di quattro giovani chiamati a compiere una missione.
Il Togenkyo era una terra pacifica dove esseri umani e demoni coesistevano tranquillamente. A causa di due esseri malvagi, Gyokumen Koshu e Ni Jen'i, i demoni sono impazziti e si cibano di vite umane. Tutto questo è stato architettato per portare in vita Gyumao, signore di tutti i demoni. Il giovane Genjo Sanzo Hoshi viene incaricato dai Sanbutsushin di fermare l'intento di Gyokumen Koshu, partendo insieme ad Hakkai e Gojyo, oltre che a Goku, il demone eretico dagli occhi dorati che Sanzo stesso aveva liberato dalla sua prigione, dove aveva vissuto per cinquecento anni.
Avventura è il termine più indicato per descrivere questo manga: i quattro ragazzi partono alla volta dell'Ovest senza sapere cosa li attende. Si fidano ciecamente l'uno dell'altro e si aiutano reciprocamente, in assenza di un solo membro tutti gli altri si sentono perduti e non si danno pace fin che il gruppo non è riunito.
Potremmo definire Saiyuki anche comico, viste le esilaranti gag che tutti ci regalano. Goku viene costantemente chiamato con l'appellativo di "Stupida scimmia", Gojyo con "pervertito di un kappa" e anche Sanzo non viene risparmiato: il fatto che fumi, che beva e che abbia con sé una pistola gli ha fatto meritare il nomignolo di "bonzo corrotto."
Non mancano Pathos, drammaticità, azione e amicizia oltre al sentimento amoroso vero e proprio, quell'amore puro che va oltre tutto, che lega le persone in maniera indissolubile.
La Minezuka mi ha deliziato con questa sua prima parte dell'opera e non vedo l'ora di leggere il Reload, per vedere cosa accade. Saiyuki diventa una droga, perché il misto di carattere, sentimento, bellezza e insegnamenti fa sì che il lettore non si stacchi mai dalle pagine.
I disegni sono bellissimi, e con il tempo migliorano sempre di più. Minuziosi, accurati senza difetto.
Consiglio quest'opera a tutti, senza esclusioni, per tutto ciò che la compone, piena e magnifica.
Il Togenkyo era una terra pacifica dove esseri umani e demoni coesistevano tranquillamente. A causa di due esseri malvagi, Gyokumen Koshu e Ni Jen'i, i demoni sono impazziti e si cibano di vite umane. Tutto questo è stato architettato per portare in vita Gyumao, signore di tutti i demoni. Il giovane Genjo Sanzo Hoshi viene incaricato dai Sanbutsushin di fermare l'intento di Gyokumen Koshu, partendo insieme ad Hakkai e Gojyo, oltre che a Goku, il demone eretico dagli occhi dorati che Sanzo stesso aveva liberato dalla sua prigione, dove aveva vissuto per cinquecento anni.
Avventura è il termine più indicato per descrivere questo manga: i quattro ragazzi partono alla volta dell'Ovest senza sapere cosa li attende. Si fidano ciecamente l'uno dell'altro e si aiutano reciprocamente, in assenza di un solo membro tutti gli altri si sentono perduti e non si danno pace fin che il gruppo non è riunito.
Potremmo definire Saiyuki anche comico, viste le esilaranti gag che tutti ci regalano. Goku viene costantemente chiamato con l'appellativo di "Stupida scimmia", Gojyo con "pervertito di un kappa" e anche Sanzo non viene risparmiato: il fatto che fumi, che beva e che abbia con sé una pistola gli ha fatto meritare il nomignolo di "bonzo corrotto."
Non mancano Pathos, drammaticità, azione e amicizia oltre al sentimento amoroso vero e proprio, quell'amore puro che va oltre tutto, che lega le persone in maniera indissolubile.
La Minezuka mi ha deliziato con questa sua prima parte dell'opera e non vedo l'ora di leggere il Reload, per vedere cosa accade. Saiyuki diventa una droga, perché il misto di carattere, sentimento, bellezza e insegnamenti fa sì che il lettore non si stacchi mai dalle pagine.
I disegni sono bellissimi, e con il tempo migliorano sempre di più. Minuziosi, accurati senza difetto.
Consiglio quest'opera a tutti, senza esclusioni, per tutto ciò che la compone, piena e magnifica.