Recensione
L'occhio del lupo
7.0/10
Recensione di Turboo Stefo
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Il volumetto "L'occhio del lupo" di Yuji Iwahara è la classica raccolta che riassume le origini dell'autore, coniata dopo un suo lavoro più celebre ("Koudelka" NDR), alla quale il lettore si approccia conscio dell'immaturità stilistica dello stesso e della possibilità di trovare ben poco di appetibile.
La prima storia, "Il secolo del ferro", si propone con un'idea di base interessante e sviluppata con tanta azione, tuttavia si rivela solamente un banale prototipo per una serie: un plot narrativo abbastanza curato, contornato da disegni acerbi e confusi, che non ha trovato un seguito finendo quindi con il risultare inutile e quasi fastidioso.
Dopo questo pessimo avvio si colloca invece la storia autoconclusiva "Serpente", il vero debutto dell'autore. Qui le vicende della giovane Satsuki appena trasferitasi, accompagnata dal suo serpente domestico Piko, danno vita ad un racconto semplice ed immediato, creando una bella e tenera storia di amicizia, sia tra persone che fidi animali da compagnia. A colpire sarà soprattutto la bravura dell'autore nel creare una storia ben delineata - lasciando i dettagli all'intuito del lettore, aiutato però da piccoli dettagli e scambi di battute - e dei personaggi immediati ma dalla discreta profondità, malgrado le poche pagine, mentre si nota già l'originale stile di disegno dell'autore, ancora immaturo, e una spiccata espressività dei volti.
Si arriva così a circa metà volumetto, dove si trova la punta di diamante di questa raccolta a cui dona il nome. "L'occhio del lupo" è una storia che, come dichiara l'autore, è stata scritta in un periodo nel quale leggeva molti comics americani; l'influenza è quindi chiara e netta, dando vita ad un connubio stilistico raro e riuscito dove si vede inoltre un protagonista maschile, una scelta piuttosto rara ed unica per l'autore.
L'idea di base ricorda numerosi Comics dalle tinte Noir molto famosi - tra cui "Sin City", "Batman" e "The Punisher", giusto per citarne alcuni - narrando le vicende di un uomo in cerca di vendetta, straziato dalla perdita della moglie uccisa da un criminale, rivelandosi una storia scorrevole e ben costruita con personaggi interessanti e combattimenti movimentati, con numerosi rimandi ai lati negativi dell'uomo e la sua cupidigia.
Le assonanze con i Comics si rivelano ancora più marcate nel comparto grafico, dove i disegni di Iwahara rimandano perfettamente a tali tradizioni fumettistiche, sia per le scelte registiche che nelle scene d'azione, il tutto incupito da un'abbondante uso dei neri regalando così una suggestiva e ricercata atmosfera.
Il volumetto è disponibile in Italia grazie alla Flashbook Edizioni, che ha già portato altre serie dell'autore, offrendo un volumetto della consona qualità che distingue l'editore. Tuttavia numerose tavole risultano chiaramente tagliate ai lati, seppur di poco, e la stampa in genere risulta troppo cupa, intaccando la visibilità delle tavole ricche di neri.
Malgrado le tre storie qui riunite siano nettamente diverse tra loro - mostrando così la poliedricità dell'autore e l'abilità nell'adattare i propri disegni - tutte e tre sono legate in parte dall'importanza e dalla forza dei legami familiari, in modo più o meno marcato, una sfumatura tipica dell'autore che si riscontra in tutte le sue serie.
Complessivamente "L'occhio del lupo" mostra quindi i vari aspetti e le capacità dell'autore, pur rimanendo prevedibilmente un prodotto chiaramente indicato per i fan dello stesso - in grado di coglierli al meglio - che non un buon punto d'inizio per chi si volesse avvicinare. Tuttavia l'ottima storia finale, cupa e chiaramente influenzata dai Comics Noir, si rivela una piccola gemma che potrebbe soddisfare anche i lettori di tale sfumatura del panorama fumettistico americano.
La prima storia, "Il secolo del ferro", si propone con un'idea di base interessante e sviluppata con tanta azione, tuttavia si rivela solamente un banale prototipo per una serie: un plot narrativo abbastanza curato, contornato da disegni acerbi e confusi, che non ha trovato un seguito finendo quindi con il risultare inutile e quasi fastidioso.
Dopo questo pessimo avvio si colloca invece la storia autoconclusiva "Serpente", il vero debutto dell'autore. Qui le vicende della giovane Satsuki appena trasferitasi, accompagnata dal suo serpente domestico Piko, danno vita ad un racconto semplice ed immediato, creando una bella e tenera storia di amicizia, sia tra persone che fidi animali da compagnia. A colpire sarà soprattutto la bravura dell'autore nel creare una storia ben delineata - lasciando i dettagli all'intuito del lettore, aiutato però da piccoli dettagli e scambi di battute - e dei personaggi immediati ma dalla discreta profondità, malgrado le poche pagine, mentre si nota già l'originale stile di disegno dell'autore, ancora immaturo, e una spiccata espressività dei volti.
Si arriva così a circa metà volumetto, dove si trova la punta di diamante di questa raccolta a cui dona il nome. "L'occhio del lupo" è una storia che, come dichiara l'autore, è stata scritta in un periodo nel quale leggeva molti comics americani; l'influenza è quindi chiara e netta, dando vita ad un connubio stilistico raro e riuscito dove si vede inoltre un protagonista maschile, una scelta piuttosto rara ed unica per l'autore.
L'idea di base ricorda numerosi Comics dalle tinte Noir molto famosi - tra cui "Sin City", "Batman" e "The Punisher", giusto per citarne alcuni - narrando le vicende di un uomo in cerca di vendetta, straziato dalla perdita della moglie uccisa da un criminale, rivelandosi una storia scorrevole e ben costruita con personaggi interessanti e combattimenti movimentati, con numerosi rimandi ai lati negativi dell'uomo e la sua cupidigia.
Le assonanze con i Comics si rivelano ancora più marcate nel comparto grafico, dove i disegni di Iwahara rimandano perfettamente a tali tradizioni fumettistiche, sia per le scelte registiche che nelle scene d'azione, il tutto incupito da un'abbondante uso dei neri regalando così una suggestiva e ricercata atmosfera.
Il volumetto è disponibile in Italia grazie alla Flashbook Edizioni, che ha già portato altre serie dell'autore, offrendo un volumetto della consona qualità che distingue l'editore. Tuttavia numerose tavole risultano chiaramente tagliate ai lati, seppur di poco, e la stampa in genere risulta troppo cupa, intaccando la visibilità delle tavole ricche di neri.
Malgrado le tre storie qui riunite siano nettamente diverse tra loro - mostrando così la poliedricità dell'autore e l'abilità nell'adattare i propri disegni - tutte e tre sono legate in parte dall'importanza e dalla forza dei legami familiari, in modo più o meno marcato, una sfumatura tipica dell'autore che si riscontra in tutte le sue serie.
Complessivamente "L'occhio del lupo" mostra quindi i vari aspetti e le capacità dell'autore, pur rimanendo prevedibilmente un prodotto chiaramente indicato per i fan dello stesso - in grado di coglierli al meglio - che non un buon punto d'inizio per chi si volesse avvicinare. Tuttavia l'ottima storia finale, cupa e chiaramente influenzata dai Comics Noir, si rivela una piccola gemma che potrebbe soddisfare anche i lettori di tale sfumatura del panorama fumettistico americano.