Recensione
Doubt
8.0/10
Recensione di Francescoseinen
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Il filone del "play or die" e del "survival" si sta ritagliando un discreto spazio nel panorama manga. Partendo dal precursore Battle Royale, tanti sono i titoli, ispirati o meno da quest'ultimo, nati dalle fervide menti dei mangaka giapponesi. "Doubt" riflette a pieno queste sensazioni, risultando essere uno delle opere di punta di questo filone. Le atmosfere create dal buon Tonogai e assistenti sono molto thrilling, e trasudano di quella tensione tipica dei film alla "Saw" o dei videogiochi surival-horror anni '90: porte da aprire, spazi da esplorare, oggetti da utilizzare a proprio vantaggio, rivelazioni sconvolgenti...si capisce subito che l'autore è appassionato di videogiochi.
Il nostro eterogeneo gruppo di ragazzi dovrà superare dure prove e affrontare tremende verità che ci verranno svelate lentamente nel corso dei volumi. Suspence e mistero ti tengono attaccati al manga per tutta la sua durata, rendendo la lettura assai piacevole. Vengono ben gestite le relazioni che si instaurano fra i personaggi, il tutto condito da inquadrature e colpi di scena degni di un film. Tuttavia siamo ben lontani da affibbiare a tale opera la beneamata classificazione di "capolavoro", infatti alcune psicologie mi sono sembrate piuttosto superficiali, i disegni in alcune scene non sono chiari e la piega forzata che ha preso la storia verso il finale mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Tutto questo mi ha indotto ad abbassare il voto globale dell'opera che altrimenti sarebbe stato più alto.
Veniamo lasciati con un finale che farà da apripista al sequel "Judge" dello stesso autore, del quale mi aspetto, credo a ragione, l'annuncio da parte di JPOP.
Il nostro eterogeneo gruppo di ragazzi dovrà superare dure prove e affrontare tremende verità che ci verranno svelate lentamente nel corso dei volumi. Suspence e mistero ti tengono attaccati al manga per tutta la sua durata, rendendo la lettura assai piacevole. Vengono ben gestite le relazioni che si instaurano fra i personaggi, il tutto condito da inquadrature e colpi di scena degni di un film. Tuttavia siamo ben lontani da affibbiare a tale opera la beneamata classificazione di "capolavoro", infatti alcune psicologie mi sono sembrate piuttosto superficiali, i disegni in alcune scene non sono chiari e la piega forzata che ha preso la storia verso il finale mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Tutto questo mi ha indotto ad abbassare il voto globale dell'opera che altrimenti sarebbe stato più alto.
Veniamo lasciati con un finale che farà da apripista al sequel "Judge" dello stesso autore, del quale mi aspetto, credo a ragione, l'annuncio da parte di JPOP.