Recensione
Kilari
5.0/10
Leggendo questo manga ho avuto opinioni anche molto diverse riguardo i singoli volumi.
La storia è molto semplice: una ragazza molto carina di nome Kilari Tsukishima si innamora a prima vista di Seiji Hiwatari, uno dei più famosi idol del momento, avendolo incontrato per caso dopo aver salvato la sua tartaruga. Per potersi avvicinare al suo mondo e rivederlo, Kilari decide di diventare una idol e per attuare il suo piano fa irruzione sul palco di un concerto dove si stava appunto esibendo Seiji annunciando alla nazione che sarebbe divenuta un'idol a sua volta.
La storia ha dei buoni presupposti, ma purtroppo spesso i temi non vengono affrontati bene, anche perché troppo frequentemente a dominare sono dei siparietti comici con i personaggi rappresentati in versione super-deformed che possono risultare anche ridicoli, soprattutto perché queste scenette non sono fini a sé stesse, ma hanno conseguenze anche importanti sulla trama principale. Sono veramente poco realistiche e certe volte sgradevoli.
Anche i personaggi li ho trovati molto stereotipati, soprattutto le varie rivali della protagonista. Fubuki, Erina e Lin potrebbero essere la stessa persona con corpi diversi, dato che ragionano allo stesso identico modo e, soprattutto, ricorrono sempre agli stessi mezzucci per intralciare Kilary. In questo manga, infatti, tutti i personaggi, a parte gli Ships, (il duo in cui si trova il ragazzo di cui si innamora Kilari), cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote alla protagonista con trucchetti meschini e di basso livello.
L'immagine che questo manga dà del mondo dello spettacolo è quella che si può avere di un corso di sopravvivenza: pieno di insidie e vipere velenose e nient'altro. Pare che l'unica idol onesta sia Kilari, ma soprattutto sembra che lei sia così solo perché ingenua. Quindi di conseguenza l'essere buoni viene identificato con l'ingenuità.
Inoltre abbiamo schemi che si ripetono all'infinito, archi narrativi che si somigliano tra di loro e trucchetti messi in atto molto ripetitivi. L'unica saga un po' diversa è quella di Hayami intorno al volume 10. Tutte le altre parlano di ragazze che per qualche strano motivo sentono nel profondo del loro animo di dover impedire a Kilari di fare qualsiasi cosa lei voglia fare.
D'altro canto però, negli ultimi volumi, a partire dalla saga di Hayami in poi, appunto, si assiste a una sorta di maturazione della protagonista che ho decisamente apprezzato: Kilari è consapevole di chi è, dei suoi sentimenti e di cosa vuole ottenere. La storia si concentra su quello che poi, teoricamente, dovrebbe essere il tema principale delle vicende, ovvero il triangolo amoroso che si viene a creare con gli Ships.
Gli ultimi due volumi sono decisamente più intensi e danno ampio spazio ai sentimenti, quando prima a prevalere erano le gag.
Per quanto riguarda lo stile del disegno, anche se è stato ampiamente criticato, io l'ho trovato gradevole. Sì, è vero, non si può dire che sia proporzionato, ma raggiunge il suo scopo per tutti i vari personaggi, anche perché in Kilari non avremo solo bellissime ragazze e uomini meravigliosi, ma anche signori attempati, vecchine, ragazzi volutamente brutti... e poi, anche se ha degli occhi enormi, non si può dire che la protagonista non sia carina. Certo, è un po' troppo "moe", ma il disegno raggiunge pienamente il suo scopo.
Unica pecca è che a volte i personaggi, soprattutto le ragazze, risultano troppo magri nelle gambe dando una sensazione quasi di anoressia...
Il mio voto è 5 perché obiettivamente le trovate del manga spesso risultano anche eccessivamente infantili, ma può essere una lettura piacevole se si cerca qualcosa di disimpegnato e allegro.
La storia è molto semplice: una ragazza molto carina di nome Kilari Tsukishima si innamora a prima vista di Seiji Hiwatari, uno dei più famosi idol del momento, avendolo incontrato per caso dopo aver salvato la sua tartaruga. Per potersi avvicinare al suo mondo e rivederlo, Kilari decide di diventare una idol e per attuare il suo piano fa irruzione sul palco di un concerto dove si stava appunto esibendo Seiji annunciando alla nazione che sarebbe divenuta un'idol a sua volta.
La storia ha dei buoni presupposti, ma purtroppo spesso i temi non vengono affrontati bene, anche perché troppo frequentemente a dominare sono dei siparietti comici con i personaggi rappresentati in versione super-deformed che possono risultare anche ridicoli, soprattutto perché queste scenette non sono fini a sé stesse, ma hanno conseguenze anche importanti sulla trama principale. Sono veramente poco realistiche e certe volte sgradevoli.
Anche i personaggi li ho trovati molto stereotipati, soprattutto le varie rivali della protagonista. Fubuki, Erina e Lin potrebbero essere la stessa persona con corpi diversi, dato che ragionano allo stesso identico modo e, soprattutto, ricorrono sempre agli stessi mezzucci per intralciare Kilary. In questo manga, infatti, tutti i personaggi, a parte gli Ships, (il duo in cui si trova il ragazzo di cui si innamora Kilari), cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote alla protagonista con trucchetti meschini e di basso livello.
L'immagine che questo manga dà del mondo dello spettacolo è quella che si può avere di un corso di sopravvivenza: pieno di insidie e vipere velenose e nient'altro. Pare che l'unica idol onesta sia Kilari, ma soprattutto sembra che lei sia così solo perché ingenua. Quindi di conseguenza l'essere buoni viene identificato con l'ingenuità.
Inoltre abbiamo schemi che si ripetono all'infinito, archi narrativi che si somigliano tra di loro e trucchetti messi in atto molto ripetitivi. L'unica saga un po' diversa è quella di Hayami intorno al volume 10. Tutte le altre parlano di ragazze che per qualche strano motivo sentono nel profondo del loro animo di dover impedire a Kilari di fare qualsiasi cosa lei voglia fare.
D'altro canto però, negli ultimi volumi, a partire dalla saga di Hayami in poi, appunto, si assiste a una sorta di maturazione della protagonista che ho decisamente apprezzato: Kilari è consapevole di chi è, dei suoi sentimenti e di cosa vuole ottenere. La storia si concentra su quello che poi, teoricamente, dovrebbe essere il tema principale delle vicende, ovvero il triangolo amoroso che si viene a creare con gli Ships.
Gli ultimi due volumi sono decisamente più intensi e danno ampio spazio ai sentimenti, quando prima a prevalere erano le gag.
Per quanto riguarda lo stile del disegno, anche se è stato ampiamente criticato, io l'ho trovato gradevole. Sì, è vero, non si può dire che sia proporzionato, ma raggiunge il suo scopo per tutti i vari personaggi, anche perché in Kilari non avremo solo bellissime ragazze e uomini meravigliosi, ma anche signori attempati, vecchine, ragazzi volutamente brutti... e poi, anche se ha degli occhi enormi, non si può dire che la protagonista non sia carina. Certo, è un po' troppo "moe", ma il disegno raggiunge pienamente il suo scopo.
Unica pecca è che a volte i personaggi, soprattutto le ragazze, risultano troppo magri nelle gambe dando una sensazione quasi di anoressia...
Il mio voto è 5 perché obiettivamente le trovate del manga spesso risultano anche eccessivamente infantili, ma può essere una lettura piacevole se si cerca qualcosa di disimpegnato e allegro.