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"Il Bacio di Marte" è un esempio di come anche una storia breve, intima, possa riuscire a coinvolgere il lettore, grazie ad un'efficace e realistica rappresentazione della psicologia dei suoi personaggi.
Descrivere l'opera senza parlare della trama risulta quanto mai complesso, perchè quello che viene mostrato è essenzialmente la progressiva maturazione della protagonista, innescata dall'incontro con una persona apparentemente tanto diversa, e che pure riesce a smuoverla nel profondo.
Yukari è la tipica diciassettenne: non ama certo la scuola, ha un rapporto estremamente conflittuale con la madre, ha fretta di essere "adulta", e non le importa se questo significa "collezionare" esperienze con ragazzi, che nulla vogliono più del sesso; quando è giù di morale, cerca il conforto nei commenti al suo blog. L'assegnazione dei banchi in classe la porta ad avere come compagna una ragazza che all'apparenza è il suo opposto, l'occhialuta Miki, tipica studentessa modello, da subito vista come una secchiona sfigata. Eppure, c'è qualcosa che in quella ragazza silenziosa la attrae: un giorno, quasi per caso, dalla porta socchiusa dell'aula d'arte, vede Miki baciare sensualmente un busto di Marte. Miki sa di essere stata vista, e perciò quando avrà modo di restare sola con Yukari le chiederà perchè non ha usato quel "segreto" per spettegolare con gli altri compagni di classe: "Sarebbe una rottura", la semplice e diretta risposta di Yukari. Da quel giorno, le due ragazze cominciano a parlare e confidarsi sempre di più, trascorrendo insieme la pausa pranzo in biblioteca, lontane da tutti gli altri. Miki si rivela una ragazza molto timida, che guarda a Yukari come una grande fonte di informazioni e consigli, soprattutto in materia di ragazzi, e a Yukari non dispiace metter in mostra la propria sfrontata e disinibita esperienza. Vuole dare alla nuova amica, l'immagine di una ragazza forte e spregiudicata, e forse proprio per non perdere l'aria "cool", preferisce tenere per sè tutti i suoi problemi, pur soffrendo moltissimo di non avere nessuno a cui confidare il proprio malessere. Ma la gentilezza di Miki alla fine la farà vacillare, e pian piano si aprirà.
Miki rappresenta per Yukari un'ideale di purezza, che purtroppo ha perso da tempo, per la propria testardaggine, per l'ottusa, a volte, ribellione nei confronti della madre, e per essere stata "sporcata" da tanti. In fondo, Yukari non si piace affatto, ma forse non è troppo tardi per cambiare. Insieme ad una nuova e più matura consapevolezza di sé, Yukari comincia a capire anche che quello che prova per Miki non è semplice amicizia, ma alla fine deciderà di non confessare mai apertamente i propri sentimenti, e lascerà che il suo "ti amo" sia niente più che una dichiarazione d'affetto tra migliori amiche.
Lo stile grafico dell'autore, a mio avviso, è estremamente sensuale, con linee morbide e sinuose, che forgiano labbra che sembrano essere lì solo per venir baciate.
Opera consigliatissima.