Recensione
Kilari
7.0/10
Così come ha travolto il Giappone con una carrellata di gadget, canzoni, video promozionali, mini-drama, anime, la rivoluzione di "Kilari" è arrivata, alla fine, anche in Italia! Manga di An Nakahara, autrice umile e molto volenterosa che, con i suoi free talk, ha reso piacevole ancora di più la lettura (non dimenticherò mai che tifava Seiji!). "Kilari" ha un potenziale esplosivo, è un misto di divertimento, sentimento e sani principi, con in più la bellezza e la dolcezza dei personaggi, e mascotte kawaii in puro stile shoujo manga!
Kilari Tsukishima è una quattordicenne molto carina, mangiona, pasticciona, per nulla interessata ai ragazzi, che per pura e semplice casualità si trova coinvolta nel salvataggio della tartaruga di un idol, Seiji Hiwatari, del quale si innamora a prima vista. Scoperto lo status sociale del suo principe azzurro ad un concerto degli "Ships", il duo di cui Seiji fa parte insieme a Hiroto Kazama, Kilari decide istintivamente di entrare nel mondo dello spettacolo per avvicinarsi al ragazzo che le piace. L'agenzia degli Ships assume la ragazzina e la promuove per diventare una idol di successo. Il mondo scintillante delle star, che dall'esterno appare quasi fiabesco, non è semplice da vivere: Kilari spesso si trova coinvolta in situazioni imbarazzanti, in scandali, in gare e vendette; il più delle volte non riesce a gestire tutto quello che le capita, quasi come se attirasse a sé le calamità e le persone contorte. E' la presenza di Hiroto a donarle forza e coraggio per affrontare la vita. Col tempo Kilari impara a conoscere quel ragazzo scorbutico, acido, scontroso che l'era parso all'inizio e che appariva l'opposto di Seiji, scoprendo in lui un lato tenerone, un cuore d'oro, altruismo e disponibilità, un'amico su cui poter sempre contare. Kilari sviluppa una sorta di dipendenza da Hiroto, che con l'avanzare del manga matura in un sentimento d'amore.
"Sei davvero un'esagerata in tutto, un'imbranata, una stupida, una ficcanaso, una piagnucolona, un'ingorda, una che giunge sempre a conclusioni affrettate, e poi ancora un'ingorda che di più non si può, e poi ancora..."
Il personaggio di Kilari è il punto di forza dell'intero manga, proprio perché la protagonista è forte, combattiva, spontanea, solare e combinaguai. Con Kilari e la sua combriccola di mascotte feline non ci si annoia mai. All'inizio della serie la giovane idol reagisce a ciò che le accade in maniera infantile. Per la sua natura di personaggio dinamico, con l'avanzare della trama, grazie all'interazione con gli altri personaggi, Kilari cresce fino a divenire quasi una donna fatta e finita. La maturità che raggiunge alla fine della serie è dovuta principalmente a tutte le esperienze a cui la giovane idol è sottoposta. Velatamente - ma nemmeno troppo - Kilari subisce episodi di bullismo continuo da parte delle sue rivali o dei suoi spasimanti, che scemano spesso in gag comiche, atte ad alleggerire la lettura. Sentendosi a volte perseguitata dal suo stesso fandom, costretta a vivere nell'ombra, sottoposta a duri allenamenti, prove di canto, prove di ballo, prove di recitazione, anche una ragazza tutta sorrisi, voglia di fare e coraggio, come ogni essere umano vive delle crisi, si scoraggia, ha il desiderio di voler abbandonare tutto. Il lettore riesce ad immedesimarsi tranquillamente in lei. E' nelle numerose difficoltà che sboccia quel sentimento d'amore per Hiroto, che l'aiuta, la sostiene, l'accompagna nella sua carriera e nella sua vita privata. Quello che prova per il ragazzo viene fuori in maniera spontanea, quasi come fosse la conseguenza naturale di tutto. Allo stesso modo Kilari, riflettendo su stessa e sui suoi comportamenti, trova il coraggio di avvicinarsi piano piano all'agognato fidanzato, nonostante pensi di non essere ricambiata e di non meritarselo. Il "fuoco d'artificio" (Koi Hanabi è il nome della canzone che dedica a Hiroto) che le scoppia dentro è la prova che vive totalmente questo sentimento, con tutta se stessa e non lascia nulla al caso.
Anche i due Ships sono ben caratterizzati. Seiji sembra un po' stralunato, con la testa fra le nuvole, un tipo sui generis che vorrebbe maritarsi alla sua tartaruga Kame-san! Tuttavia la sua figura è al contempo essenziale: se non ci fosse, Hiroto probabilmente non riuscirebbe a rendersi conto di ciò che prova per Kilari. E' Seiji, infatti, a spronarlo al miglioramento, a smorzarne il caratteraccio e a mettere in evidenza quanto sia dolce e timido il compagno. Il suo ruolo, in una visione più ampia dell'intera archittetura del manga, serve a spezzare la tensione che si crea nella coppia Hiroto-Kilari, mettendo in scena una serie di gag che conducono alla risata. Dal canto suo, Hiroto rappresenta il ragazzo ideale per qualsiasi fanciulla, che per tendenza puramente femminile preferisce gli tsundere a qualsiasi altra categoria d'uomo. Di Hiroto è apprezzabile il comportamento, quello che dice, come la pensa, il suo essere pratico e realista, ma al contempo sognatore, gli sforzi che compie quotidianamente per essere sempre al meglio, la professionalità, l'impegno. Hiroto parla tanto, non è per niente introverso, piuttosto è timido, ma quando una cosa non gli va giù, dice chiaro e tondo tutto nell'attimo stesso in cui gli ha dato fastidio. Si prende cura dei suoi fratellini, di Kilari, anche di Seiji, grazie ad un senso di responsabilità quasi paterno. Ciò che più diverte del suo personaggio sono le innumerevoli scenette comiche in cui è coinvolto, spesso insieme a Na-san, nel quale interpreta il ruolo un po' cinico di chi controbatte l'assurdità e l'astrattezza delle situazioni con la cruda realtà dei fatti. A lungo andare sembra però gettare le armi ed abituarsi alla pazzia degli eventi in cui si ritrova coinvolto.
Il "paesaggio" delle vicende di Kilari è il mondo dello spettacolo, che con i suoi innumerevoli scenari e luoghi comuni svolge un ruolo attivo nella trama e non funge soltanto da sfondo. Kilari è un'idol a tutti gli effetti e vive di questo mestiere; è nel mondo dello spettacolo che lei ha avuto modo di conoscere Seiji e Hiroto ed è dal mondo dello spettacolo che lei ha imparato tutto, come comportarsi, in cosa credere, quanta volontà impiegare, come perseverare sui propri obiettivi, come amare e lasciarsi amare.
Una caratteristica peculiare del manga è costituita dalle innumerevoli mascotte animali: da gatti che scoprono di essere fratelli a tartarughe con il complesso del padroncino, da pulcini che praticano arti marziali ad un coccodrillo con tanto di fiocco in testa; nel mondo di Kilari gli animali prendono vita, parlano, si umanizzano. La funzione specifica che hanno questi pupazzetti è più che altro comica, serve a creare sketch divertenti e ad alleggerire la storia; allo stesso tempo però intervengono nel ruolo di aiutante, come fossero l'elemento magico delle fiabe che tutto rimette a posto.
Il disegno della Nakahara è piacevole alla vista, anche se alcune sequenze, in particolar modo quelle comiche, possono risultare un po' confusionarie. Le versioni "deformed" sono qualcosa di spettacolare, parlano più i disegni in chiave comica che quelli normali: indimenticabile resta Kilari con la bava alla bocca e gli occhi alla Gluttony di Full Metal Alchemist! Precisa la cura dei particolari, come gli accessori, l'abbigliamento, le pettinature, soprattutto per i personaggi femminili. Come ha ammesso l'autrice stessa, i personaggi maschili sono meno dettagliati, approssimati, perché è più difficile per lei caratterizzarne l'aspetto rispetto alle femminucce.
La strattura generale dell'opera ad una prima lettura, spesso diluita nel tempo, sembra originale, ma la seconda volta che si mette mano al manga si percepisce subito la ripetitività delle vicende. Ogni "saga" ruota intorno ad una nuova comparsa, che con macchinazioni, sotterfugi e piccoli espedienti, mette alla prova le convinzioni e i rapporti dei personaggi principali. Nel giro di un breve tot di episodi il "villain" viene sconfitto e si ritorna alla normalità, almeno fin quando non apparirà un nuovo "nemico" all'orizzonte. Con questo meccanismo di sfida continua, il manga si prolunga per 14 volumetti, nei quali Kilari si trova a dover sconfiggere e riconvertire alla bontà una serie di ochette montate e di squilibrati pervertiti con rispettivi animali di compagnia. La lettura, nonostante la monotonia di fondo, appare comunque leggera, piacevole, divertente, grazie soprattutto alla capacità della Nakahara di dare ad ogni suo personaggio una caratteristica peculiare che lo rende vincente ed interessante!
Inizialmente ero scettica, come la maggior parte delle persone, nei confronti di questo titolo, eppure col tempo ho dovuto ricredermi e dare a Cesare quel che è di Cesare! Kilari non si vuole presentare né come uno shoujo profondo, né come un manga comico, né come una storia dai massimi principi e ideali. Tuttavia, nella sua semplicità riesce a trasmettere al lettore una morale: nella vita l'impegno, la lealtà, i buoni sentimenti pagano sempre. E' una lettura disimpegnata, sì, ma che lascia tante piccole dritte per affrontare la vita, fa cogliere quei piccoli espedienti di cui la protagonista stessa si serve per essere ogni giorno al meglio e per non abbattersi. Fa sorridere... Portare il sorriso, come ricorda sempre Kilari, è il compito di ogni idol! E in questo il manga della Nakahara riesce in tutto e per tutto.
Kilari Tsukishima è una quattordicenne molto carina, mangiona, pasticciona, per nulla interessata ai ragazzi, che per pura e semplice casualità si trova coinvolta nel salvataggio della tartaruga di un idol, Seiji Hiwatari, del quale si innamora a prima vista. Scoperto lo status sociale del suo principe azzurro ad un concerto degli "Ships", il duo di cui Seiji fa parte insieme a Hiroto Kazama, Kilari decide istintivamente di entrare nel mondo dello spettacolo per avvicinarsi al ragazzo che le piace. L'agenzia degli Ships assume la ragazzina e la promuove per diventare una idol di successo. Il mondo scintillante delle star, che dall'esterno appare quasi fiabesco, non è semplice da vivere: Kilari spesso si trova coinvolta in situazioni imbarazzanti, in scandali, in gare e vendette; il più delle volte non riesce a gestire tutto quello che le capita, quasi come se attirasse a sé le calamità e le persone contorte. E' la presenza di Hiroto a donarle forza e coraggio per affrontare la vita. Col tempo Kilari impara a conoscere quel ragazzo scorbutico, acido, scontroso che l'era parso all'inizio e che appariva l'opposto di Seiji, scoprendo in lui un lato tenerone, un cuore d'oro, altruismo e disponibilità, un'amico su cui poter sempre contare. Kilari sviluppa una sorta di dipendenza da Hiroto, che con l'avanzare del manga matura in un sentimento d'amore.
"Sei davvero un'esagerata in tutto, un'imbranata, una stupida, una ficcanaso, una piagnucolona, un'ingorda, una che giunge sempre a conclusioni affrettate, e poi ancora un'ingorda che di più non si può, e poi ancora..."
Il personaggio di Kilari è il punto di forza dell'intero manga, proprio perché la protagonista è forte, combattiva, spontanea, solare e combinaguai. Con Kilari e la sua combriccola di mascotte feline non ci si annoia mai. All'inizio della serie la giovane idol reagisce a ciò che le accade in maniera infantile. Per la sua natura di personaggio dinamico, con l'avanzare della trama, grazie all'interazione con gli altri personaggi, Kilari cresce fino a divenire quasi una donna fatta e finita. La maturità che raggiunge alla fine della serie è dovuta principalmente a tutte le esperienze a cui la giovane idol è sottoposta. Velatamente - ma nemmeno troppo - Kilari subisce episodi di bullismo continuo da parte delle sue rivali o dei suoi spasimanti, che scemano spesso in gag comiche, atte ad alleggerire la lettura. Sentendosi a volte perseguitata dal suo stesso fandom, costretta a vivere nell'ombra, sottoposta a duri allenamenti, prove di canto, prove di ballo, prove di recitazione, anche una ragazza tutta sorrisi, voglia di fare e coraggio, come ogni essere umano vive delle crisi, si scoraggia, ha il desiderio di voler abbandonare tutto. Il lettore riesce ad immedesimarsi tranquillamente in lei. E' nelle numerose difficoltà che sboccia quel sentimento d'amore per Hiroto, che l'aiuta, la sostiene, l'accompagna nella sua carriera e nella sua vita privata. Quello che prova per il ragazzo viene fuori in maniera spontanea, quasi come fosse la conseguenza naturale di tutto. Allo stesso modo Kilari, riflettendo su stessa e sui suoi comportamenti, trova il coraggio di avvicinarsi piano piano all'agognato fidanzato, nonostante pensi di non essere ricambiata e di non meritarselo. Il "fuoco d'artificio" (Koi Hanabi è il nome della canzone che dedica a Hiroto) che le scoppia dentro è la prova che vive totalmente questo sentimento, con tutta se stessa e non lascia nulla al caso.
Anche i due Ships sono ben caratterizzati. Seiji sembra un po' stralunato, con la testa fra le nuvole, un tipo sui generis che vorrebbe maritarsi alla sua tartaruga Kame-san! Tuttavia la sua figura è al contempo essenziale: se non ci fosse, Hiroto probabilmente non riuscirebbe a rendersi conto di ciò che prova per Kilari. E' Seiji, infatti, a spronarlo al miglioramento, a smorzarne il caratteraccio e a mettere in evidenza quanto sia dolce e timido il compagno. Il suo ruolo, in una visione più ampia dell'intera archittetura del manga, serve a spezzare la tensione che si crea nella coppia Hiroto-Kilari, mettendo in scena una serie di gag che conducono alla risata. Dal canto suo, Hiroto rappresenta il ragazzo ideale per qualsiasi fanciulla, che per tendenza puramente femminile preferisce gli tsundere a qualsiasi altra categoria d'uomo. Di Hiroto è apprezzabile il comportamento, quello che dice, come la pensa, il suo essere pratico e realista, ma al contempo sognatore, gli sforzi che compie quotidianamente per essere sempre al meglio, la professionalità, l'impegno. Hiroto parla tanto, non è per niente introverso, piuttosto è timido, ma quando una cosa non gli va giù, dice chiaro e tondo tutto nell'attimo stesso in cui gli ha dato fastidio. Si prende cura dei suoi fratellini, di Kilari, anche di Seiji, grazie ad un senso di responsabilità quasi paterno. Ciò che più diverte del suo personaggio sono le innumerevoli scenette comiche in cui è coinvolto, spesso insieme a Na-san, nel quale interpreta il ruolo un po' cinico di chi controbatte l'assurdità e l'astrattezza delle situazioni con la cruda realtà dei fatti. A lungo andare sembra però gettare le armi ed abituarsi alla pazzia degli eventi in cui si ritrova coinvolto.
Il "paesaggio" delle vicende di Kilari è il mondo dello spettacolo, che con i suoi innumerevoli scenari e luoghi comuni svolge un ruolo attivo nella trama e non funge soltanto da sfondo. Kilari è un'idol a tutti gli effetti e vive di questo mestiere; è nel mondo dello spettacolo che lei ha avuto modo di conoscere Seiji e Hiroto ed è dal mondo dello spettacolo che lei ha imparato tutto, come comportarsi, in cosa credere, quanta volontà impiegare, come perseverare sui propri obiettivi, come amare e lasciarsi amare.
Una caratteristica peculiare del manga è costituita dalle innumerevoli mascotte animali: da gatti che scoprono di essere fratelli a tartarughe con il complesso del padroncino, da pulcini che praticano arti marziali ad un coccodrillo con tanto di fiocco in testa; nel mondo di Kilari gli animali prendono vita, parlano, si umanizzano. La funzione specifica che hanno questi pupazzetti è più che altro comica, serve a creare sketch divertenti e ad alleggerire la storia; allo stesso tempo però intervengono nel ruolo di aiutante, come fossero l'elemento magico delle fiabe che tutto rimette a posto.
Il disegno della Nakahara è piacevole alla vista, anche se alcune sequenze, in particolar modo quelle comiche, possono risultare un po' confusionarie. Le versioni "deformed" sono qualcosa di spettacolare, parlano più i disegni in chiave comica che quelli normali: indimenticabile resta Kilari con la bava alla bocca e gli occhi alla Gluttony di Full Metal Alchemist! Precisa la cura dei particolari, come gli accessori, l'abbigliamento, le pettinature, soprattutto per i personaggi femminili. Come ha ammesso l'autrice stessa, i personaggi maschili sono meno dettagliati, approssimati, perché è più difficile per lei caratterizzarne l'aspetto rispetto alle femminucce.
La strattura generale dell'opera ad una prima lettura, spesso diluita nel tempo, sembra originale, ma la seconda volta che si mette mano al manga si percepisce subito la ripetitività delle vicende. Ogni "saga" ruota intorno ad una nuova comparsa, che con macchinazioni, sotterfugi e piccoli espedienti, mette alla prova le convinzioni e i rapporti dei personaggi principali. Nel giro di un breve tot di episodi il "villain" viene sconfitto e si ritorna alla normalità, almeno fin quando non apparirà un nuovo "nemico" all'orizzonte. Con questo meccanismo di sfida continua, il manga si prolunga per 14 volumetti, nei quali Kilari si trova a dover sconfiggere e riconvertire alla bontà una serie di ochette montate e di squilibrati pervertiti con rispettivi animali di compagnia. La lettura, nonostante la monotonia di fondo, appare comunque leggera, piacevole, divertente, grazie soprattutto alla capacità della Nakahara di dare ad ogni suo personaggio una caratteristica peculiare che lo rende vincente ed interessante!
Inizialmente ero scettica, come la maggior parte delle persone, nei confronti di questo titolo, eppure col tempo ho dovuto ricredermi e dare a Cesare quel che è di Cesare! Kilari non si vuole presentare né come uno shoujo profondo, né come un manga comico, né come una storia dai massimi principi e ideali. Tuttavia, nella sua semplicità riesce a trasmettere al lettore una morale: nella vita l'impegno, la lealtà, i buoni sentimenti pagano sempre. E' una lettura disimpegnata, sì, ma che lascia tante piccole dritte per affrontare la vita, fa cogliere quei piccoli espedienti di cui la protagonista stessa si serve per essere ogni giorno al meglio e per non abbattersi. Fa sorridere... Portare il sorriso, come ricorda sempre Kilari, è il compito di ogni idol! E in questo il manga della Nakahara riesce in tutto e per tutto.