Recensione
Sekine-kun no Koi
4.0/10
Mai data una valutazione tanto bassa ad un manga, ma d'altro canto, "Sekine-kun no Koi" è un'opera così vuota e senza senso che non ritenevo corretto gettarla nel mucchio dei miei cinque, che pure qualcosa di buono lo avevano. Una trama senza capo né coda, un protagonista piatto, odioso e impossibile da comprendere, casualità troppo ostentate, idee che potevano rivelarsi buone ma che alla fin fine contano meno di zero, nell'economia della storia... di difetti ce ne sarebbero abbastanza da ispirare un manga satirico dedicato solo a quest'opera.
Commentiamo, innanzitutto, il particolare che consente di sgamare sin dal primo momento l'assoluta mancanza di buona volontà da parte dell'autrice: i disegni al termine di ogni tankobon. Si tratta di spezzoni della vita di Sekine, il protagonista; ritratti di lui impegnato in qualche attività a random, che per grafica ed elaborazione sono superiori a qualunque altra cosa all'interno del manga, ma la loro inutilità - non fanno neanche ridere - è o uno spreco di tempo e di spazio, o un abile stratagemma da parte dell'autrice per riempire i buchi. In entrambi i casi, tuttavia, ciò costituisce la base per ogni critica si voglia lanciare contro il manga.
E vogliamo parlare del tono generale dell'opera? Dovrebbe essere una commedia, ma non ho mai visto nulla di così pesante e deprimente, in un fumetto. Sekine è quanto di più insopportabile si possa concepire, e molti aspetti della sua caratterizzazione fanno ridere, non nel senso che sono simpatici, ma perché sono ridicoli. Un vermiciattolo musone del genere non merita neanche di essere definito "essere umano": nella vita reale, uno come lui si sarebbe o suicidato da un pezzo, o si sarebbe ritrovato solo come un cane, perché è impossibile che ci sia gente ancora intenzionata a stargli dietro, perfino tra i suoi amici di vecchia data. Volete un esempio di come dovrebbe essere la vita di uno come Sekine? Andate a vedervi quel film con Jim Carrey, "Yes man", e confrontate il protagonista con il quattrocchi in questione.
I personaggi, poi, saltano fuori come i cavoli a merenda. Sia l'anoressica che il biondino, per non parlare di Sara, o sono sempre fuori luogo, oppure si trovano nel posto giusto al momento giusto (o al posto sbagliato nel momento sbagliato, difficile distinguere la differenza in una storia così mediocre) quando c'è da creare una situazione di imbarazzo. Mi fa ridere, poi, come Sekine non sia proprio un James Dean reincarnato né le stesse donne nel manga riconoscano che è l'uomo più bello del Giappone, ma nonostante questo, e nonostante sia uno che ci sa fare con le donne proprio come gli asini sanno volare, tutte si girano lo stesso a guardarlo e a desiderarlo manco avessero visto Apollo in vesti mortali.
Non si capisce poi dove la mangaka voglia andare a parare. Le risate non ci sono (o sono io che non capisco le battute? O forse è proprio la bruttezza dell'opera ciò che suscita ilarità?), e neanche un approfondimento della psicologia dei personaggi, né qualcosa di cui parlare, non c'è un tema portante, nulla di nulla. Io sono sempre pronto a mettere in discussione le mie affermazioni, se qualche anima pia sarà mai disposta a spiegarmi cosa, di preciso, vuole trasmetterci "Sekine-kun no Koi", ma nell'attesa l'insufficienza resterà a marchiare l'opera.
A salvarsi è, probabilmente, solo il character design: perlomeno, nessun personaggio della storia ha un aspetto troppo standard, e possono suscitare interesse alcuni elementi fisici di certi personaggi. Solo questo c'è di valido, solo la rappresentazione dei personaggi. Neanche i disegni sfuggono alla mediocrità, essendo visivamente insoddisfacenti, poco elaborati e, come ho già spiegato, anche distribuiti male in termini di sforzo. Non so che dire, forse sono io che sono diventato troppo pignolo su queste cose, ma non riesco a provare neanche un briciolo della pietà che di solito riservo ai disegni delle opere che recensisco.
Che peccato, era anche partito bene. Nelle prime vignette c'è, infatti, perfino una battuta involontaria (l'autrice certo non poteva sapere di queste faccende tutte italiane) da parte di uno dei personaggi: "[...] tutte le igieniste dentali che conosco sono carine". Si vede che il tizio deve aver fatto un salto anche dalla Minetti...
Scherzi a parte, non mi riesce di trovare una sola ragione per assegnare a "Sekine-kun no Koi" anche un solo voto in più rispetto a quello che reputo valga. Piattume, irrealismo e nessuna abilità degna di nota da parte dell'autrice la fanno da padrona. Tuttavia, vi consiglio di leggerlo. Why, chiederete voi? Perché, nel caso vi risulti piacevole, potreste spiegarmi per quale accidenti di motivo ha ricevuto tanti voti positivi, su altri siti. Nel caso abbiate letto sia queste parole che "Sekine-kun no Koi", e sempre nel caso che vi sia piaciuto, vi imploro di contattarmi e comunicarmi le vostre impressioni. Magari riuscite a convincermi anche a rivalutare questo manga.
Commentiamo, innanzitutto, il particolare che consente di sgamare sin dal primo momento l'assoluta mancanza di buona volontà da parte dell'autrice: i disegni al termine di ogni tankobon. Si tratta di spezzoni della vita di Sekine, il protagonista; ritratti di lui impegnato in qualche attività a random, che per grafica ed elaborazione sono superiori a qualunque altra cosa all'interno del manga, ma la loro inutilità - non fanno neanche ridere - è o uno spreco di tempo e di spazio, o un abile stratagemma da parte dell'autrice per riempire i buchi. In entrambi i casi, tuttavia, ciò costituisce la base per ogni critica si voglia lanciare contro il manga.
E vogliamo parlare del tono generale dell'opera? Dovrebbe essere una commedia, ma non ho mai visto nulla di così pesante e deprimente, in un fumetto. Sekine è quanto di più insopportabile si possa concepire, e molti aspetti della sua caratterizzazione fanno ridere, non nel senso che sono simpatici, ma perché sono ridicoli. Un vermiciattolo musone del genere non merita neanche di essere definito "essere umano": nella vita reale, uno come lui si sarebbe o suicidato da un pezzo, o si sarebbe ritrovato solo come un cane, perché è impossibile che ci sia gente ancora intenzionata a stargli dietro, perfino tra i suoi amici di vecchia data. Volete un esempio di come dovrebbe essere la vita di uno come Sekine? Andate a vedervi quel film con Jim Carrey, "Yes man", e confrontate il protagonista con il quattrocchi in questione.
I personaggi, poi, saltano fuori come i cavoli a merenda. Sia l'anoressica che il biondino, per non parlare di Sara, o sono sempre fuori luogo, oppure si trovano nel posto giusto al momento giusto (o al posto sbagliato nel momento sbagliato, difficile distinguere la differenza in una storia così mediocre) quando c'è da creare una situazione di imbarazzo. Mi fa ridere, poi, come Sekine non sia proprio un James Dean reincarnato né le stesse donne nel manga riconoscano che è l'uomo più bello del Giappone, ma nonostante questo, e nonostante sia uno che ci sa fare con le donne proprio come gli asini sanno volare, tutte si girano lo stesso a guardarlo e a desiderarlo manco avessero visto Apollo in vesti mortali.
Non si capisce poi dove la mangaka voglia andare a parare. Le risate non ci sono (o sono io che non capisco le battute? O forse è proprio la bruttezza dell'opera ciò che suscita ilarità?), e neanche un approfondimento della psicologia dei personaggi, né qualcosa di cui parlare, non c'è un tema portante, nulla di nulla. Io sono sempre pronto a mettere in discussione le mie affermazioni, se qualche anima pia sarà mai disposta a spiegarmi cosa, di preciso, vuole trasmetterci "Sekine-kun no Koi", ma nell'attesa l'insufficienza resterà a marchiare l'opera.
A salvarsi è, probabilmente, solo il character design: perlomeno, nessun personaggio della storia ha un aspetto troppo standard, e possono suscitare interesse alcuni elementi fisici di certi personaggi. Solo questo c'è di valido, solo la rappresentazione dei personaggi. Neanche i disegni sfuggono alla mediocrità, essendo visivamente insoddisfacenti, poco elaborati e, come ho già spiegato, anche distribuiti male in termini di sforzo. Non so che dire, forse sono io che sono diventato troppo pignolo su queste cose, ma non riesco a provare neanche un briciolo della pietà che di solito riservo ai disegni delle opere che recensisco.
Che peccato, era anche partito bene. Nelle prime vignette c'è, infatti, perfino una battuta involontaria (l'autrice certo non poteva sapere di queste faccende tutte italiane) da parte di uno dei personaggi: "[...] tutte le igieniste dentali che conosco sono carine". Si vede che il tizio deve aver fatto un salto anche dalla Minetti...
Scherzi a parte, non mi riesce di trovare una sola ragione per assegnare a "Sekine-kun no Koi" anche un solo voto in più rispetto a quello che reputo valga. Piattume, irrealismo e nessuna abilità degna di nota da parte dell'autrice la fanno da padrona. Tuttavia, vi consiglio di leggerlo. Why, chiederete voi? Perché, nel caso vi risulti piacevole, potreste spiegarmi per quale accidenti di motivo ha ricevuto tanti voti positivi, su altri siti. Nel caso abbiate letto sia queste parole che "Sekine-kun no Koi", e sempre nel caso che vi sia piaciuto, vi imploro di contattarmi e comunicarmi le vostre impressioni. Magari riuscite a convincermi anche a rivalutare questo manga.