Recensione
Japan
6.0/10
Japan è un'opera che oserei definire "giovanile ma non troppo" di Kentaro Miura che precede di poco "Berserk". In questo manga i fan di Miura possono già apprezzare lo stile grafico del maestro ed alcune sue inquadrature che poi matureranno pienamente nella sua successiva e famosissima opera. Quest'opera tuttavia è rimasta incompiuta e come si può leggere nell'introduzione a cura dell'editore italiano Planet Manga, il maestro non ha nessuna intenzione di riprenderla in mano e concluderla. Japan si avvale della collaborazione per la sceneggiatura di Buronson, conosciuto per il famosissimo "Hokuto no Ken", un nome certamente impegnativo e dal quale ci si aspetta grandi cose. Purtroppo proprio la storia fa un pò acqua e se Miura ha scelto di interromperla per dedicarsi a Berserk, con il senno di poi non posso che apprezzare.
Japan narra di un un gruppo di Giapponesi che recatesi in spagna per vari motivi (lavoro, gita scolastica, amore) si trovano catapultati in avanti nel tempo, in un futuro post apocalittico troppo simile a quello di "Hokuto no Ken". Se le ambientazioni post apocalittiche appartengono ad un filone ben preciso, che da Buronson si snoccioli ancora qualcosa di simile alla sua magna opera, mi è sembrata una mera mancanza di idee. Sono d'accordo infatti con chi ha scritto che in alcuni passaggi sembra "Ken il guerriero" ma disegnato da Miura. Questo gruppo di giapponesi è abbastanza eterogeneo, abbiamo una reporter, un ex Yakuza grande grosso e forte (il protagonista), suo fratello e 4 ragazzini ricchi, sprezzanti, snob e smidollati che simboleggiano i giapponesi medi degli anni 90. Questa opera infatti è intrisa di critiche e retorica nei confronti del Giappone e della società Giapponese sempre più orientata al profitto senza etica ne responsabilità per le conseguenze. Questi viaggiatori del tempo si troveranno nella spagna del futuro, simile ad un grande deserto, in cui i giapponesi non hanno più patria ne protettori e sono utilizzati dai nuovi dominatori come manovalanza, schiavi ed oggetto di piacere. Il protagonista reagirà con orgoglio a questa situazione e riuscirà a prendere il controllo di un gruppo di predoni giapponesi e con loro muovere guerra contro gli aguzzini di neo-europa. Gli stessi ragazzi snob e smidollati saranno costretti a maturare e ad assumersi delle responsabilità per sopravvivere al nuovo mondo.
Non c'è molto altro da dire sulla trama se non accennare al motivo del viaggio del tempo. Mentre la reporter faceva una ramanzina ai 4 giovani sulle conseguenze dello stile di vita dei giapponesi portando come esempio Cartagine, il promontorio su cui stavano tutti assieme crolla e tutti i protagonisti si ritrovano imprigionati in una grotta sotterranea. Nella grotta piena di statue di pietra raffiguranti un antico esercito, incontrano una vecchia (forse Cartaginese) che rifà a loro la predica e li spedisce tutti nel futuro. Veniamo al dunque come valutare quest'opera? Ritengo che la sua pubblicazione in Italia sia una manovrina commerciale per soddisfare i fan italiani di Miura che all'apice del suo successo erano desiderosi di leggere altre opere del maestro. Ed infatti ritengo che Japan vada letto solo dai suoi fans o da chi desidera collezionare tutto ciò che esce. Per tale motivo sono stato sulla sufficienza. Ma come opera a se stante, a parte i disegni, la trama è poco originale, intrisa di retorica (sarebbe bastato mostrare le cose senza spiegarle 3 o 4 volte) e soprattutto incompiuta. Concordo pienamente con l'autore e con la sua prematura conclusione, quando le ciambelle non riescono col buco meglio passare oltre.
Japan narra di un un gruppo di Giapponesi che recatesi in spagna per vari motivi (lavoro, gita scolastica, amore) si trovano catapultati in avanti nel tempo, in un futuro post apocalittico troppo simile a quello di "Hokuto no Ken". Se le ambientazioni post apocalittiche appartengono ad un filone ben preciso, che da Buronson si snoccioli ancora qualcosa di simile alla sua magna opera, mi è sembrata una mera mancanza di idee. Sono d'accordo infatti con chi ha scritto che in alcuni passaggi sembra "Ken il guerriero" ma disegnato da Miura. Questo gruppo di giapponesi è abbastanza eterogeneo, abbiamo una reporter, un ex Yakuza grande grosso e forte (il protagonista), suo fratello e 4 ragazzini ricchi, sprezzanti, snob e smidollati che simboleggiano i giapponesi medi degli anni 90. Questa opera infatti è intrisa di critiche e retorica nei confronti del Giappone e della società Giapponese sempre più orientata al profitto senza etica ne responsabilità per le conseguenze. Questi viaggiatori del tempo si troveranno nella spagna del futuro, simile ad un grande deserto, in cui i giapponesi non hanno più patria ne protettori e sono utilizzati dai nuovi dominatori come manovalanza, schiavi ed oggetto di piacere. Il protagonista reagirà con orgoglio a questa situazione e riuscirà a prendere il controllo di un gruppo di predoni giapponesi e con loro muovere guerra contro gli aguzzini di neo-europa. Gli stessi ragazzi snob e smidollati saranno costretti a maturare e ad assumersi delle responsabilità per sopravvivere al nuovo mondo.
Non c'è molto altro da dire sulla trama se non accennare al motivo del viaggio del tempo. Mentre la reporter faceva una ramanzina ai 4 giovani sulle conseguenze dello stile di vita dei giapponesi portando come esempio Cartagine, il promontorio su cui stavano tutti assieme crolla e tutti i protagonisti si ritrovano imprigionati in una grotta sotterranea. Nella grotta piena di statue di pietra raffiguranti un antico esercito, incontrano una vecchia (forse Cartaginese) che rifà a loro la predica e li spedisce tutti nel futuro. Veniamo al dunque come valutare quest'opera? Ritengo che la sua pubblicazione in Italia sia una manovrina commerciale per soddisfare i fan italiani di Miura che all'apice del suo successo erano desiderosi di leggere altre opere del maestro. Ed infatti ritengo che Japan vada letto solo dai suoi fans o da chi desidera collezionare tutto ciò che esce. Per tale motivo sono stato sulla sufficienza. Ma come opera a se stante, a parte i disegni, la trama è poco originale, intrisa di retorica (sarebbe bastato mostrare le cose senza spiegarle 3 o 4 volte) e soprattutto incompiuta. Concordo pienamente con l'autore e con la sua prematura conclusione, quando le ciambelle non riescono col buco meglio passare oltre.