Recensione
Homunculus
8.0/10
Homunculus è un'opera visionaria.
Yamamoto inventa una situazione sui generis che getta le basi per un'opera di qualità, aperta all'horror e al surrealismo, all'introspezione psicologica e alla critica sociale. Si tratta della capacità acquisita dal protagonista -Nakoshi- di vedere il 'vero' io delle persone che ha di fronte. L'autore si sbizzarrisce in fantasie grafiche che veramente sembrano provenire dalla tecnica degli accostamenti 'strambi' che proponeva il surrealismo.
Siamo dunque di fornte ad un manga che riflette sulla possibilità di vedere la vera forma dell'essere che rappresenta il nostro io, la nostra identità (l'Homunculus appunto), un manga davvero ambizioso. La storia, tra alti e bassi, riesce a tratti a raggiungere una notevole profondità riflessiva accompagnandosi sempre a disegni di ottima fattura e tavole di grande qualità.
Homunculus (come le altre opere di Yamamoto) è un manga davvero fuori dagli schemi e molto ben congegnato. Le figure sempre molto espressive si aprono in paesaggi di città molto realistici eppur onirici. Impeccabile e sorprendente sotto il profilo grafico.
La storia, da par suo, dimostra di avere un'ottima componente mistery che è il vero motore della narrazione. Il mistero offre infattti l'opportunità al lettore di decifrare quelle immagini enigmatiche che tanto angustiano il protagonista. Così, quasi per gioco il lettore diventa una sorta di psicologo o, più precisamente, un interprete di sogni e visioni. Tutto molto bello. Sono quelle psicologiche le pagine migliori del manga.
Non tutto procede però liscio in questa serie, perchè a volte la storia stenta un po' e si sofferma troppo su episodi e riflessioni davvero di contorno. Alcune parti così risultano superflue e finiscono con l'appesantire il filo principale della narrazione. Personalmente avrei preferito che la vicenda si chiudesse in 7-8 volumi, facendo a meno di molte 'crisi d'identità' presentate lungo il cammino.
Se la critica sociale poteva essere accorciata (già molto efficace in pochi tratti) di Homunculus resta un ventaglio di immagini stupefacenti e molto potenti che concquistano i lettori più sensibili. Le spettacolari operazioni di emersione del vero io sono qualcosa di veramente innovativo e originale nell'universo manga. Va aggiunto che è un'opera cruda e crudele. Spietata più del necessario, inquietante ma davvero molto bella. Il finale dico solo che non mi è piaciuto granchè e sembra tirato via. Al di là delle imperfezioni però Homunculus è un'opera che consiglio senz'altro a chi vuole fare una lettura di qualità fuori dal grande mare del già visto.
Yamamoto inventa una situazione sui generis che getta le basi per un'opera di qualità, aperta all'horror e al surrealismo, all'introspezione psicologica e alla critica sociale. Si tratta della capacità acquisita dal protagonista -Nakoshi- di vedere il 'vero' io delle persone che ha di fronte. L'autore si sbizzarrisce in fantasie grafiche che veramente sembrano provenire dalla tecnica degli accostamenti 'strambi' che proponeva il surrealismo.
Siamo dunque di fornte ad un manga che riflette sulla possibilità di vedere la vera forma dell'essere che rappresenta il nostro io, la nostra identità (l'Homunculus appunto), un manga davvero ambizioso. La storia, tra alti e bassi, riesce a tratti a raggiungere una notevole profondità riflessiva accompagnandosi sempre a disegni di ottima fattura e tavole di grande qualità.
Homunculus (come le altre opere di Yamamoto) è un manga davvero fuori dagli schemi e molto ben congegnato. Le figure sempre molto espressive si aprono in paesaggi di città molto realistici eppur onirici. Impeccabile e sorprendente sotto il profilo grafico.
La storia, da par suo, dimostra di avere un'ottima componente mistery che è il vero motore della narrazione. Il mistero offre infattti l'opportunità al lettore di decifrare quelle immagini enigmatiche che tanto angustiano il protagonista. Così, quasi per gioco il lettore diventa una sorta di psicologo o, più precisamente, un interprete di sogni e visioni. Tutto molto bello. Sono quelle psicologiche le pagine migliori del manga.
Non tutto procede però liscio in questa serie, perchè a volte la storia stenta un po' e si sofferma troppo su episodi e riflessioni davvero di contorno. Alcune parti così risultano superflue e finiscono con l'appesantire il filo principale della narrazione. Personalmente avrei preferito che la vicenda si chiudesse in 7-8 volumi, facendo a meno di molte 'crisi d'identità' presentate lungo il cammino.
Se la critica sociale poteva essere accorciata (già molto efficace in pochi tratti) di Homunculus resta un ventaglio di immagini stupefacenti e molto potenti che concquistano i lettori più sensibili. Le spettacolari operazioni di emersione del vero io sono qualcosa di veramente innovativo e originale nell'universo manga. Va aggiunto che è un'opera cruda e crudele. Spietata più del necessario, inquietante ma davvero molto bella. Il finale dico solo che non mi è piaciuto granchè e sembra tirato via. Al di là delle imperfezioni però Homunculus è un'opera che consiglio senz'altro a chi vuole fare una lettura di qualità fuori dal grande mare del già visto.