Recensione
Claudine
10.0/10
<b> Attenzione: pesanti spoiler sul finale dell'opera! </b>
Se c'è una cosa per cui la Ikeda è famosa, oltre all'impronta storica dei suoi manga, questa è l'ambiguità dei suoi personaggi. Oscar, Rei, Julius e per concludere Claudine. Tra tutte Claudine è l'unica il cui aspetto androgino e abbigliamento maschile è pienamente giustificato dalla sua sessualità, e non a causa di avvenimenti pregressi riguardanti la storia personale come ad esempio l'esigenza di Julius di fingersi uomo per ereditare il patrimonio paterno.
Claudine è l'unico manga della Ikeda che mette in primo piano la transessualità, uno dei pochi manga che verte su questo argomento. Come tratta la questione l'Ikeda? Nella maniera in cui ci ha abituato sempre, niente scabrosità ma una propedeutica immersione in un mondo sconosciuto ai più.
La protagonista (Claudine) viene mostrata fin dall'infanzia con la madre che, accorgendosi del suo essere diversa dalle altre bambine la porterà dallo psichiatra. Questo non è una figura opprimente che per tutto il volume analizzerà impersonalmente Claudine, anzi, la sua figura rimarrà sullo sfondo assumendo una posizione non dissimile dal lettore che guarderà con imparzialità il susseguirsi delle vicende che ruoteranno intorno alla sua paziente.
Cos'è chiaro di Claudine? La sua vicinanza col padre prima di tutto in quanto la bambina gli è simile ben più dei suoi fratelli maggiori. E' dunque da ricercarsi in questo rapporto esclusivo, il voler somigliare al padre questo suo considerarsi maschio? Se è così, se è un semplice discorso imitativo, come si può spiegare il fatto che oltre a sentirsi maschio Claudine ha una palese preferenza sessuale verso le femmine? Quando inoltre in seguito il mito del padre viene a crollare quando Claudine scopre che questo ha più di una relazione clandestina e tra queste pure una omosessuale. E' bello come volendo trattare delle preferenze sessuali di Claudine la Ikeda la metta di fronte ad un personaggio come Rosemarie, amica d'infanzia di Claudine da sempre innamorata di lei.
Rosemarie non è transessuale, nè omosessuale. Lei infatti è l'unica che per tutta la storia vedrà Claudine come ciò che è realmente, un uomo in un corpo di donna.
Rosemarie non è gay perchè innamorata dell'uomo rinchiuso nel corpo femminile di Claudine ed è proprio questa consapevolezza del sesso dell'altra che spingerà Claudine a comprendere finalmente quale sia la propria natura. Prima di allora infatti tutte le ragazze con cui si è approcciata non l'hanno mai portata a comprendere ciò.
Maura, il primo amore giovanile venne allontanata dalla madre perchè questa si era accorta dell'interesse sentimentale che la figlia aveva verso di lei.
Cecilia, il suo secondo amore, la rifiuterà dicendole che il loro amore è impossibile in quanto entrambe donne.
Sirene (che come aspetto richiama Maura) l'unica che accetta una relazione sentimentale tra lei e per questo motivo, quando la lascerà per il fratello l'annienterà poichè, oltre al tradimento, le farà comprendere come non l'abbia mai vista come uomo.
In tutta la vita di Claudine alla fine, tolto lo psichiatra che è una figura esterna, l'unico elemento positivo sarà proprio Rosemarie, l'amica, l'unica che l'ha accettata e amata veramente per ciò che era.
Ovviamente essendo un manga della Ikeda non può che finire in tragedia, infatti Claudine a causa del tradimento di Sirene, e una volta compreso il fatto di trovarsi in un corpo che la sua mente percepisce come sbagliato,attuerà il suicidio.
Il manga si conclude con Rosemarie, l'unica a visitare la tomba dell'amica e con lo psichiatra che si biasima per non essere riuscito a salvare Claudine chiudendo così il manga nello stesso modo in cui è iniziato ovvero con lui che dà al lettore la sua impressione sulla ragazza, questa volta però non come caso clinico ma da quello personale, dal punto di vista di un uomo che ha perso un amico.
Dopo la trama che dire del disegno? Solito della Ikeda, è praticamente lo stile di Orpheus no mado portato all'eccellenza. Perfetta riproduzione storica sia come grafica che concettualmente (la vicenda si svolge in Francia nei primi anni del '900).
Come si può vedere dalle immagini le vignette danno ampio spazio ai personaggi e all'esternazione dei loro sentimenti. Non si può fare nessun appunto sul disegno che, così come la storia può non piacere a causa di puri gusti personali.
Non trovando nessun aspetto negativo o trascurato e riconoscendone l'assoluta qualità anche qui, così come Caro fratello, non posso che dare il 10.
Se c'è una cosa per cui la Ikeda è famosa, oltre all'impronta storica dei suoi manga, questa è l'ambiguità dei suoi personaggi. Oscar, Rei, Julius e per concludere Claudine. Tra tutte Claudine è l'unica il cui aspetto androgino e abbigliamento maschile è pienamente giustificato dalla sua sessualità, e non a causa di avvenimenti pregressi riguardanti la storia personale come ad esempio l'esigenza di Julius di fingersi uomo per ereditare il patrimonio paterno.
Claudine è l'unico manga della Ikeda che mette in primo piano la transessualità, uno dei pochi manga che verte su questo argomento. Come tratta la questione l'Ikeda? Nella maniera in cui ci ha abituato sempre, niente scabrosità ma una propedeutica immersione in un mondo sconosciuto ai più.
La protagonista (Claudine) viene mostrata fin dall'infanzia con la madre che, accorgendosi del suo essere diversa dalle altre bambine la porterà dallo psichiatra. Questo non è una figura opprimente che per tutto il volume analizzerà impersonalmente Claudine, anzi, la sua figura rimarrà sullo sfondo assumendo una posizione non dissimile dal lettore che guarderà con imparzialità il susseguirsi delle vicende che ruoteranno intorno alla sua paziente.
Cos'è chiaro di Claudine? La sua vicinanza col padre prima di tutto in quanto la bambina gli è simile ben più dei suoi fratelli maggiori. E' dunque da ricercarsi in questo rapporto esclusivo, il voler somigliare al padre questo suo considerarsi maschio? Se è così, se è un semplice discorso imitativo, come si può spiegare il fatto che oltre a sentirsi maschio Claudine ha una palese preferenza sessuale verso le femmine? Quando inoltre in seguito il mito del padre viene a crollare quando Claudine scopre che questo ha più di una relazione clandestina e tra queste pure una omosessuale. E' bello come volendo trattare delle preferenze sessuali di Claudine la Ikeda la metta di fronte ad un personaggio come Rosemarie, amica d'infanzia di Claudine da sempre innamorata di lei.
Rosemarie non è transessuale, nè omosessuale. Lei infatti è l'unica che per tutta la storia vedrà Claudine come ciò che è realmente, un uomo in un corpo di donna.
Rosemarie non è gay perchè innamorata dell'uomo rinchiuso nel corpo femminile di Claudine ed è proprio questa consapevolezza del sesso dell'altra che spingerà Claudine a comprendere finalmente quale sia la propria natura. Prima di allora infatti tutte le ragazze con cui si è approcciata non l'hanno mai portata a comprendere ciò.
Maura, il primo amore giovanile venne allontanata dalla madre perchè questa si era accorta dell'interesse sentimentale che la figlia aveva verso di lei.
Cecilia, il suo secondo amore, la rifiuterà dicendole che il loro amore è impossibile in quanto entrambe donne.
Sirene (che come aspetto richiama Maura) l'unica che accetta una relazione sentimentale tra lei e per questo motivo, quando la lascerà per il fratello l'annienterà poichè, oltre al tradimento, le farà comprendere come non l'abbia mai vista come uomo.
In tutta la vita di Claudine alla fine, tolto lo psichiatra che è una figura esterna, l'unico elemento positivo sarà proprio Rosemarie, l'amica, l'unica che l'ha accettata e amata veramente per ciò che era.
Ovviamente essendo un manga della Ikeda non può che finire in tragedia, infatti Claudine a causa del tradimento di Sirene, e una volta compreso il fatto di trovarsi in un corpo che la sua mente percepisce come sbagliato,attuerà il suicidio.
Il manga si conclude con Rosemarie, l'unica a visitare la tomba dell'amica e con lo psichiatra che si biasima per non essere riuscito a salvare Claudine chiudendo così il manga nello stesso modo in cui è iniziato ovvero con lui che dà al lettore la sua impressione sulla ragazza, questa volta però non come caso clinico ma da quello personale, dal punto di vista di un uomo che ha perso un amico.
Dopo la trama che dire del disegno? Solito della Ikeda, è praticamente lo stile di Orpheus no mado portato all'eccellenza. Perfetta riproduzione storica sia come grafica che concettualmente (la vicenda si svolge in Francia nei primi anni del '900).
Come si può vedere dalle immagini le vignette danno ampio spazio ai personaggi e all'esternazione dei loro sentimenti. Non si può fare nessun appunto sul disegno che, così come la storia può non piacere a causa di puri gusti personali.
Non trovando nessun aspetto negativo o trascurato e riconoscendone l'assoluta qualità anche qui, così come Caro fratello, non posso che dare il 10.