Recensione
Devilman
9.0/10
Recensione di Anonimo Sulla Terra
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Devilman è considerato uno dei manga più rappresentativi del famoso Go Nagai, nonché uno dei migliori al mondo. Spinto dalla curiosità mi sono apprestato a leggerlo, e sebbene inizialmente non mi avesse impressionato, pagina dopo pagina sono rimasto decisamente colpito da una lettura forte ed incisiva, quasi con l'intento di sconvolgere il lettore.
Cerchiamo di spiegare il perché: cominciamo nel dire che Devilman narra le vicissitudini del giovane Akira che, spinto dall'amico Ryu, si fonde con un potente demone di nome Amon per intraprendere una guerra contro i demoni, i quali vogliono estinguere il genere umano per riprendersi il pianeta un tempo di loro dominio.
Fin da subito l'autore, per bocca di Ryu, esporrà più e più volte la natura crudele dei demoni, la loro assenza di pietà, affermando che l'unico modo per sconfiggerli è usare il loro potere, rischiando di perdere la propria umanità e diventare ciò che si vuole combattere. Ma l'autore non si ferma qui, anzi ci mostrerà senza moralismi e perbenismi la profonda differenza di forza tra i potenti e sanguinolenti demoni e il debole genere umano, e il sentimento che nasce nel cuore degli uomini di fronte a tale orrore: la paura. Questo sentimento provocherà eventi fuori controllo, illogici ed autodistruttivi, che Nagai non si esimerà nel mostrare in tutta la sua crudezza e squallore, mostrando un profondo pessimismo dell'autore nei confronti del genere umano.
I personaggi principali sono ben caratterizzati: Akira da pauroso e impacciato ragazzo diventerà, tramite la fusione, combattivo, violento e spietato contro i nemici ma misericordioso e caritatevole con gli innocenti con grandi doti da leader, mentre Ryu è un ragazzo spavaldo ma accorto nonché il tramite con cui l'autore svelerà tutto il suo pessimismo sopracitato; i personaggi secondari sono decentemente sviluppati, con il pregio che hanno una funzione ben precisa nella serie. Nota particolare è l'antagonista finale che, benché non provi pietà per gli esseri umani, è spinto dal desiderio di aiutare i demoni a riprendersi il loro posto su questo pianeta, mostrando una personalità più complessa di quanto sembri.
Il disegno di Nagai è decisamente sporco, grottesco e non molto dettagliato né tanto meno raffinato, ma è essenziale per evidenziare l'orrore dei demoni, la brutalità e la violenza degli scontri e l'abominio creato dalla paura degli uomini.
Nonostante siano passati più di 40 anni dall'uscita del manga, Devilman rimane ancora una lettura dall'alto tasso di violenza, dal forte impatto visivo ed emotivo, in cui il mangaka riversa tutto il suo pessimismo per il lato più debole ed oscuro del genere umano. Se inizialmente sembrerebbe una lettura di soli combattimenti violenti, pian piano migliora sempre di più grazie a interessanti colpi di scena ed eventi di gran effetto, culminando con un finale in linea con la visione del mangaka. Benché possa non piacere il disegno, questione di gusti, rimane una lettura consigliata e assai attuale nonostante i molti anni dalla sua nascita.
Cerchiamo di spiegare il perché: cominciamo nel dire che Devilman narra le vicissitudini del giovane Akira che, spinto dall'amico Ryu, si fonde con un potente demone di nome Amon per intraprendere una guerra contro i demoni, i quali vogliono estinguere il genere umano per riprendersi il pianeta un tempo di loro dominio.
Fin da subito l'autore, per bocca di Ryu, esporrà più e più volte la natura crudele dei demoni, la loro assenza di pietà, affermando che l'unico modo per sconfiggerli è usare il loro potere, rischiando di perdere la propria umanità e diventare ciò che si vuole combattere. Ma l'autore non si ferma qui, anzi ci mostrerà senza moralismi e perbenismi la profonda differenza di forza tra i potenti e sanguinolenti demoni e il debole genere umano, e il sentimento che nasce nel cuore degli uomini di fronte a tale orrore: la paura. Questo sentimento provocherà eventi fuori controllo, illogici ed autodistruttivi, che Nagai non si esimerà nel mostrare in tutta la sua crudezza e squallore, mostrando un profondo pessimismo dell'autore nei confronti del genere umano.
I personaggi principali sono ben caratterizzati: Akira da pauroso e impacciato ragazzo diventerà, tramite la fusione, combattivo, violento e spietato contro i nemici ma misericordioso e caritatevole con gli innocenti con grandi doti da leader, mentre Ryu è un ragazzo spavaldo ma accorto nonché il tramite con cui l'autore svelerà tutto il suo pessimismo sopracitato; i personaggi secondari sono decentemente sviluppati, con il pregio che hanno una funzione ben precisa nella serie. Nota particolare è l'antagonista finale che, benché non provi pietà per gli esseri umani, è spinto dal desiderio di aiutare i demoni a riprendersi il loro posto su questo pianeta, mostrando una personalità più complessa di quanto sembri.
Il disegno di Nagai è decisamente sporco, grottesco e non molto dettagliato né tanto meno raffinato, ma è essenziale per evidenziare l'orrore dei demoni, la brutalità e la violenza degli scontri e l'abominio creato dalla paura degli uomini.
Nonostante siano passati più di 40 anni dall'uscita del manga, Devilman rimane ancora una lettura dall'alto tasso di violenza, dal forte impatto visivo ed emotivo, in cui il mangaka riversa tutto il suo pessimismo per il lato più debole ed oscuro del genere umano. Se inizialmente sembrerebbe una lettura di soli combattimenti violenti, pian piano migliora sempre di più grazie a interessanti colpi di scena ed eventi di gran effetto, culminando con un finale in linea con la visione del mangaka. Benché possa non piacere il disegno, questione di gusti, rimane una lettura consigliata e assai attuale nonostante i molti anni dalla sua nascita.