Recensione
Pandora Hearts
4.0/10
Recensione di Zero___Zone
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Attenzione: contiene leggeri spoiler sulla trama
Trama: Oz Vessalius è il giovane rampollo della nobile famiglia dei Vessalius e il giorno del suo quindicesimo compleanno, complice l'intervento di una oscura famiglia rivale, si ritrova intrappolato in Abyss, luogo totalmente diverso dal mondo degli esseri umani e popolato da strani demoni noti come Chain. Oz, per poter tornare nel proprio mondo, sarà costretto a stringere un patto illegale con un Alice, nota anche come B-Rabbit, uno dei Chain più potenti; tuttavia Oz, una volta tornato nel suo mondo, scoprirà che la faccenda è solo all'inizio...
Commento: se devo fare una recensione di solito aspetto di aver letto fino all'ultima pagina dell'ultimo volume di una serie, in modo da avere un quadro completo e il più obiettivo possibile di tale opera; sinceramente con Pandora Hearts proprio non ce la faccio, ho già compiuto uno sforzo immane per arrivare fino al decimo volume (molta gente che conosco si è fermata ben prima), dopo che inizialmente ero stato invogliato a leggerlo sia per le critiche positive che mi è capitato di leggere sia per la "curiosa" vicenda legata ai diritti del manga in Italia, dato che inizialmente l'annuncio della sua pubblicazione venne dato dalla Planet Manga (annuncio in seguito smentito), mentre poi i diritti sono passati definitivamente alla Star Comics.
Cosa c'è di sbagliato in Pandora Hearts? Tutto, o quasi... La cosa a mio papere più allarmante è la trama: se nei primi volumi ci può stare un'iniziale incertezza su quelli che saranno i temi portanti di una serie, nei volumi successivi assistiamo a un vero e proprio minestrone di idee prese da più manga diversi e inserite alla rinfusa, senza nessuna spiegazione su come queste varie tematiche possano coesistere, e la cosa non è ammissibile, specialmente se si protrae per tutto il resto dell'opera. In sostanza, possiamo riassumere questo manga con una sola parola, confusione. Evidentemente l'autrice aveva ben poco chiaro fin dall'inizio quali sarebbero state le fondamenta della storia, dato che con il procedere dei volumi le vicende vengono narrate in modo sempre più caotico e confuso (e attenzione, c'è una differenza enorme tra narrare una storia in modo misterioso e narrare una storia in modo chiaro); basti pensare che dopo dieci volumi letti mi è ancora poco (molto poco) chiaro cosa devono fare concretamente i protagonisti, quale sia il loro scopo finale in tutta la vicenda, contro chi combattono (combattono?!?!), cosa sia a tutti gli effetti l'associazione Pandora, anche questo spiegato rapidamente e male... Addirittura si parla di confusione anche a livello grafico, dato che in certi momenti non è nemmeno ben chiaro come si svolgono certe azioni, del tipo "chi" dice "cosa" e "a chi"!
La cosa più brutta è che probabilmente sarebbero bastate un po' più di certezze da parte dell'autrice sui punti cardine della storia per rendere il tutto più gradevole: alcune delle idee utilizzate, per quanto non originalissime, non erano completamente da buttare via, come ad esempio l'idea di rivisitare i personaggi e le vicende di Alice nel Paese delle Meraviglie, oppure l'idea della discronia esistente tra il mondo degli umani e Abyss per cui il tempo passato in un mondo corrisponde a maggior tempo trascorso nell'altro, ecc.; un'altra cosa che mi ha fatto fare una risata amara è stata la lettura del capitolo one-shot originale alla fine di uno dei volumi, storia che, seppur abbozzata, era decisamente più interessante e coinvolgente della storia sviluppata in seguito nel manga vero e proprio... Ed è tutto dire!
Per quanto riguarda i personaggi siamo sullo stesso livello della trama, l'unico che salvo parzialmente è Gilbert (l'amico/servitore da bambino prima e da adulo poi di Oz) e su cui personalmente avrei approfondito di più il suo rapporto con il protagonista, su come questo sia cambiato nel corso dei dieci anni della sua assenza, ecc., mentre per quanto riguarda tutti gli altri mi riesce davvero difficile farmene piacere qualcuno, uno su tutti Oz stesso, fin troppo "falso" con la sua idea buonista che nessuno deve fare del male a nessuno e che tutti devono saper essere amici. E anche volendo "ignorare" il discorso delle loro personalità, i dialoghi che i personaggi si scambiano tra di loro sono talmente criptici, talmente ricolmi di una filosofia spicciola da risultare solo irritanti più che misteriosi: se devo fare una dura critica mi viene da pensare che in realtà Pandora Hearts sia solo un "finto shonen", ovvero che sia un manga rivolto ad un pubblico maschile solo "di facciata", mentre in realtà è palesemente letto e seguito più da un pubblico femminile, generalmente lo stesso pubblico che segue shonen-ai, dato che non solo il manga è straripante di ragazzi tutti fin troppo bellocci (fatta eccezione per le uniche due ragazze degne di nota, Alice e Sharon) ma anche perché è poco importante quale sia la loro personalità, basta che le ragazze siano attratte dal loro aspetto e dal comportamento. Non credo di essere troppo lontano nel paragonare i personaggi di Pandora Hearts a quelli di un Twilight (altro aborto di "opera", ma in questo caso era necessario citarla), dove poco importa quale sia la trama, cosa dicano/pensino i personaggi (maschi), l'importante è che siano ammiccanti e fighi, tutto per compiacere schiere di fangirl.
Per quanto riguarda il disegno siamo su un livello leggermente migliore, anche se non troppo: nonostante la sovrabbondanza di retini, i personaggi sono disegnati bene, in particolar modo i loro abiti, ma paragonando il livello grafico complessivo del manga ad altre opere siamo ad un livello fin troppo nella norma, dato che i fondali in questo manga praticamente non esistono e, come già accennato prima, a volte la confusione che permea questo manga la troviamo anche nell'impostazione delle vignette stesse.
In definitiva è un'opera che non trasmette nulla, sia a livello di messaggio (ammesso che ci sia), sia a livello di personaggi, sia a livello grafico.
Edizione: è la classica edizione degli shonen Star Comics, sia come volumetti che come adattamento, senza infamia e senza lode; da segnalare che, nonostante sia uno dei loro titoli più venduti negli ultimi tempi, nella mia fumetteria il manga vende pochissimo e i pochi lettori che l'hanno proseguito in seguito hanno riportato indietro alla fumetteria tutti i volumi acquistati (mi domando il perché!).
Giudizio finale: l'unico voto che mi sento di dare a quest'opera è 4: avrei potuto essere più severo, ma non ho dato un voto più basso solo per alcune delle miliardi di idee che a mio modo di vedere sarebbero potute essere interessanti se sviluppate in altro modo, cosa che purtroppo non è avvenuta, e che di conseguenza mi dà come unica certezza il fatto che questa serie è ben lungi dalla sufficienza; lo sconsiglio caldamente a tutti/e gli/le appassionati/e di shonen d'avventura/di combattimento, evitate di spendere tempo e denaro per un manga per ragazze vuoto e confuso fintamente mascherato e spacciato come shonen.
Trama: Oz Vessalius è il giovane rampollo della nobile famiglia dei Vessalius e il giorno del suo quindicesimo compleanno, complice l'intervento di una oscura famiglia rivale, si ritrova intrappolato in Abyss, luogo totalmente diverso dal mondo degli esseri umani e popolato da strani demoni noti come Chain. Oz, per poter tornare nel proprio mondo, sarà costretto a stringere un patto illegale con un Alice, nota anche come B-Rabbit, uno dei Chain più potenti; tuttavia Oz, una volta tornato nel suo mondo, scoprirà che la faccenda è solo all'inizio...
Commento: se devo fare una recensione di solito aspetto di aver letto fino all'ultima pagina dell'ultimo volume di una serie, in modo da avere un quadro completo e il più obiettivo possibile di tale opera; sinceramente con Pandora Hearts proprio non ce la faccio, ho già compiuto uno sforzo immane per arrivare fino al decimo volume (molta gente che conosco si è fermata ben prima), dopo che inizialmente ero stato invogliato a leggerlo sia per le critiche positive che mi è capitato di leggere sia per la "curiosa" vicenda legata ai diritti del manga in Italia, dato che inizialmente l'annuncio della sua pubblicazione venne dato dalla Planet Manga (annuncio in seguito smentito), mentre poi i diritti sono passati definitivamente alla Star Comics.
Cosa c'è di sbagliato in Pandora Hearts? Tutto, o quasi... La cosa a mio papere più allarmante è la trama: se nei primi volumi ci può stare un'iniziale incertezza su quelli che saranno i temi portanti di una serie, nei volumi successivi assistiamo a un vero e proprio minestrone di idee prese da più manga diversi e inserite alla rinfusa, senza nessuna spiegazione su come queste varie tematiche possano coesistere, e la cosa non è ammissibile, specialmente se si protrae per tutto il resto dell'opera. In sostanza, possiamo riassumere questo manga con una sola parola, confusione. Evidentemente l'autrice aveva ben poco chiaro fin dall'inizio quali sarebbero state le fondamenta della storia, dato che con il procedere dei volumi le vicende vengono narrate in modo sempre più caotico e confuso (e attenzione, c'è una differenza enorme tra narrare una storia in modo misterioso e narrare una storia in modo chiaro); basti pensare che dopo dieci volumi letti mi è ancora poco (molto poco) chiaro cosa devono fare concretamente i protagonisti, quale sia il loro scopo finale in tutta la vicenda, contro chi combattono (combattono?!?!), cosa sia a tutti gli effetti l'associazione Pandora, anche questo spiegato rapidamente e male... Addirittura si parla di confusione anche a livello grafico, dato che in certi momenti non è nemmeno ben chiaro come si svolgono certe azioni, del tipo "chi" dice "cosa" e "a chi"!
La cosa più brutta è che probabilmente sarebbero bastate un po' più di certezze da parte dell'autrice sui punti cardine della storia per rendere il tutto più gradevole: alcune delle idee utilizzate, per quanto non originalissime, non erano completamente da buttare via, come ad esempio l'idea di rivisitare i personaggi e le vicende di Alice nel Paese delle Meraviglie, oppure l'idea della discronia esistente tra il mondo degli umani e Abyss per cui il tempo passato in un mondo corrisponde a maggior tempo trascorso nell'altro, ecc.; un'altra cosa che mi ha fatto fare una risata amara è stata la lettura del capitolo one-shot originale alla fine di uno dei volumi, storia che, seppur abbozzata, era decisamente più interessante e coinvolgente della storia sviluppata in seguito nel manga vero e proprio... Ed è tutto dire!
Per quanto riguarda i personaggi siamo sullo stesso livello della trama, l'unico che salvo parzialmente è Gilbert (l'amico/servitore da bambino prima e da adulo poi di Oz) e su cui personalmente avrei approfondito di più il suo rapporto con il protagonista, su come questo sia cambiato nel corso dei dieci anni della sua assenza, ecc., mentre per quanto riguarda tutti gli altri mi riesce davvero difficile farmene piacere qualcuno, uno su tutti Oz stesso, fin troppo "falso" con la sua idea buonista che nessuno deve fare del male a nessuno e che tutti devono saper essere amici. E anche volendo "ignorare" il discorso delle loro personalità, i dialoghi che i personaggi si scambiano tra di loro sono talmente criptici, talmente ricolmi di una filosofia spicciola da risultare solo irritanti più che misteriosi: se devo fare una dura critica mi viene da pensare che in realtà Pandora Hearts sia solo un "finto shonen", ovvero che sia un manga rivolto ad un pubblico maschile solo "di facciata", mentre in realtà è palesemente letto e seguito più da un pubblico femminile, generalmente lo stesso pubblico che segue shonen-ai, dato che non solo il manga è straripante di ragazzi tutti fin troppo bellocci (fatta eccezione per le uniche due ragazze degne di nota, Alice e Sharon) ma anche perché è poco importante quale sia la loro personalità, basta che le ragazze siano attratte dal loro aspetto e dal comportamento. Non credo di essere troppo lontano nel paragonare i personaggi di Pandora Hearts a quelli di un Twilight (altro aborto di "opera", ma in questo caso era necessario citarla), dove poco importa quale sia la trama, cosa dicano/pensino i personaggi (maschi), l'importante è che siano ammiccanti e fighi, tutto per compiacere schiere di fangirl.
Per quanto riguarda il disegno siamo su un livello leggermente migliore, anche se non troppo: nonostante la sovrabbondanza di retini, i personaggi sono disegnati bene, in particolar modo i loro abiti, ma paragonando il livello grafico complessivo del manga ad altre opere siamo ad un livello fin troppo nella norma, dato che i fondali in questo manga praticamente non esistono e, come già accennato prima, a volte la confusione che permea questo manga la troviamo anche nell'impostazione delle vignette stesse.
In definitiva è un'opera che non trasmette nulla, sia a livello di messaggio (ammesso che ci sia), sia a livello di personaggi, sia a livello grafico.
Edizione: è la classica edizione degli shonen Star Comics, sia come volumetti che come adattamento, senza infamia e senza lode; da segnalare che, nonostante sia uno dei loro titoli più venduti negli ultimi tempi, nella mia fumetteria il manga vende pochissimo e i pochi lettori che l'hanno proseguito in seguito hanno riportato indietro alla fumetteria tutti i volumi acquistati (mi domando il perché!).
Giudizio finale: l'unico voto che mi sento di dare a quest'opera è 4: avrei potuto essere più severo, ma non ho dato un voto più basso solo per alcune delle miliardi di idee che a mio modo di vedere sarebbero potute essere interessanti se sviluppate in altro modo, cosa che purtroppo non è avvenuta, e che di conseguenza mi dà come unica certezza il fatto che questa serie è ben lungi dalla sufficienza; lo sconsiglio caldamente a tutti/e gli/le appassionati/e di shonen d'avventura/di combattimento, evitate di spendere tempo e denaro per un manga per ragazze vuoto e confuso fintamente mascherato e spacciato come shonen.