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Ambientato dieci anni dopo gli eventi narrati nel film di Gundam F91, Crossbone Gundam racconta il destino di Berah Ronah e Seabook Arno, come pure della Crossbone Vanguard. In questo senso è una lettura indispensabile per chi è rimasto insoddisfatto dal film, che avrebbe dovuto essere il prequel a una serie TV di cinquanta episodi, perché rivela cosa aveva in mente Tomino per il seguito della storia. D'altro canto va ammesso che Tomino non aveva molto da dire, se non riproporre i soliti stereotipi: i soliti ragazzini new types in grado di pilotare i Gundam fin dal primo giorno, i soliti intrighi politici, i soliti spaziali che vogliono distruggere la Terra con armi nucleari, le solite principessine in fuga dal padre, i soliti duelli tra assi del mobil suit, i soliti dialoghi pseudo-nazisti che inneggiano alla superiorità dell'elite rispetto all'uomo comune. Dal punto di vista della storia il manga non ha assolutamente nulla di nuovo da dire; d'altra parte non è neppure fatto particolarmente male. Senza infamia e senza lode, direi, comunque superiore al film perché in sei volumi c'è lo spazio sufficiente a raccontare la storia nei tempi appropriati, mentre il film era ipercompresso.

Ciò che caratterizza Crossbone Gundam e lo rende diverso da ogni altro Gundam è il chara design, assolutamente peculiare, opera del mangaka Yuuichi Hasegawa. Si tratta di uno stile moe ante-litteram, in cui quasi tutti i personaggi sembrano loli, compresi i ragazzi e le donne adulte. Personalmente il chara non mi dispiace e lo vedrei adatto a un manga kodomo o a una commedia, è pure simpatico: il problema è che è totalmente inadatto a una serie di Gundam. Tradisce completamente il chara del film; in particolare Berah Ronah, uno dei migliori chara mai realizzati da Yas, è del tutto irriconoscibile, ridotta a una ragazzina kawaii. Inoltre, e questa è la cosa più grave, il chara così infantile e allegro sdrammatizza qualunque situazione, cosa inaccettabile in un'opera che vorrebbe essere seria, con situazioni di vita e di morte e sproloqui filosofici sul destino della razza umana. I personaggi non sono nulla di che, il cattivo dei cattivi è il malvagio Crux Dogatie, per metà vecchiaccio paralitico e per metà intelligenza artificiale dai mille cloni, senza nessuno spessore e giustificazione - nell'ultimo volume viene rivelato che vuole distruggere la Terra perché è stato costretto a sposarsi a ottant'anni?? - ma neanche troppo male.

Nulla da eccepire invece sul mecha design, che si rivela all'altezza, anzi direi buono se non molto buono, così come pure le battaglie tra mobil suit e le scene d'azione. Peccato però che sia tutto su carta, in una trasposizione animata avrebbero reso molto di più. Tutto sommato si tratta di un manga che si legge senza fatica, ma dopo la lettura non ne resta nulla e risulta difficile ricordare sia gli eventi che i personaggi, per il forte sentore di già visto. E questo è il suo problema principale.