Recensione
Ho iniziato a leggere il manga Kodomo no Omocha, o il gioaccatolo dei bambini che dir si voglia, perchè da ragazzina ho guardato il cartone in tv. La storia, che partiva in maniera decisamente buffa, aveva una forza intrinseca che mi ha fatta attaccare allo schermo. Così è stato anche per i volumetti che mi sono ritrovata a comprare, nemmeno troppo tempo fa, in blocco.
Sana, con la sua allegria, anche se a volte finta, ci mette davanti a quella che è la vita di una giovane idol. Non è tutta rosa e fiori come uno potrebbe immaginare dall'esterno, anzi, è fatta di sacrifici e di lavoro duro. Forse troppo per una ragazzina che ancora va alle elementari (alle medie poco più avanti). Oltre a questo veniamo a conoscenza della famiglia della ragazzina, una madre single con un ex marito a caccia di soldi, e il caro Rei. Il trio è dei più strani che uno si possa immaginare ma, andando avanti nella lettura, tutti quanti verranno inquadrati con le luci e le ombre che li contraddistinguono a pieno.
Passando ai compagni di scuola, come non nominare Akito, Eric per chi fosse ancora attaccato al cartone, ragazzino pestifero a capo dei "bulli" nella classe delle elementari. Sotto quella scorza menefreghista c'è molto di più, la situazione a casa, la sua mancanza di un vero obiettivo. Tante cose che forgiano il carattere di un undicenne verso il puro uso della forza per vivere tranquillo. Lui si sfoga così ed è Sana a farlo cambiare, ma non da sola.
Un breve paragrafo se lo meritano anche i personaggi secondari, no non mi sono dimentica di Naozumi, che per quanto facciano da contorno, sono altrettanto importanti.
Il preside ad esempio, quel che sarà sarà (se non per un capello o tre a seconda se sia alle elementari o medie), si vede molto poco ma fa sempre quel qualche cosa in più che porta ad un nuovo livello la storia. Basti pensare che è lui che dice ad Akito della possibilità di iniziare a fare sport... Insomma, anche loro vengono caratterizzati come si deve.
Ed ecco i punti dolenti, almeno per quanto mi riguarda. I personaggi che meno sono riuscita ad amare in tutta questa collana.
Naozumi, ragazzo palesemente innamorato di Sana, arriva a mettersi in mezzo in quello che potrebbe essere un futuro lineare. Ma, ehi, senza di lui forse non sarebbe stata così interessante la vicenda. Però sono di parte e, per quanto ben caratterizzato e anche lui con i suoi problemi, proprio non mi è rimasto nel cuore.
Fuka, avvalendosi del fatto che è stata la prima ragazza baciata da Akito, si parla dell'asilo, prima lo detesta e poi cambia direzione. Lo ricordava in un modo, lo ritrova in un altro senza sapere che cos'è passato in mezzo. Insomma, diciamo che è il classico elemento che in queste storie si mette in mezzo davvero. Forse è uno dei personaggi che ho trovato meno riusciti.
La trama è ben strutturata, come detto prima parte in maniera fresca per poi, piano piano, svelarci i retroscena. Sono anche parecchi in verità. Per gli amanti del genere sarà una vera boccata d'aria fresca perchè, per quanto uno si aspetti il lieto fine dall'inizio, la marea di emozioni che ti sommerge leggendo tutta quanta la vicenda è ben grande e dilazionata nel tempo. Non ha un punto cruciale per cui poi tutto è in discesa, è un continuo andare su e giù. Riprende bene l'idea di una vita, un po' all'estremo, media.
Quello che posso dire è che lo consiglio moltissimo, a me ha lasciato veramente, veramente tanto. Ho cercato di evitare gli spoiler perchè la storia va goduta a pieno.
Personalmente, però, avrei alzato un po' l'età dei personaggi, ci sono alcuni discorsi che sembrano veramente troppo maturi fatti da ragazzini di 11/12 anni.
Sana, con la sua allegria, anche se a volte finta, ci mette davanti a quella che è la vita di una giovane idol. Non è tutta rosa e fiori come uno potrebbe immaginare dall'esterno, anzi, è fatta di sacrifici e di lavoro duro. Forse troppo per una ragazzina che ancora va alle elementari (alle medie poco più avanti). Oltre a questo veniamo a conoscenza della famiglia della ragazzina, una madre single con un ex marito a caccia di soldi, e il caro Rei. Il trio è dei più strani che uno si possa immaginare ma, andando avanti nella lettura, tutti quanti verranno inquadrati con le luci e le ombre che li contraddistinguono a pieno.
Passando ai compagni di scuola, come non nominare Akito, Eric per chi fosse ancora attaccato al cartone, ragazzino pestifero a capo dei "bulli" nella classe delle elementari. Sotto quella scorza menefreghista c'è molto di più, la situazione a casa, la sua mancanza di un vero obiettivo. Tante cose che forgiano il carattere di un undicenne verso il puro uso della forza per vivere tranquillo. Lui si sfoga così ed è Sana a farlo cambiare, ma non da sola.
Un breve paragrafo se lo meritano anche i personaggi secondari, no non mi sono dimentica di Naozumi, che per quanto facciano da contorno, sono altrettanto importanti.
Il preside ad esempio, quel che sarà sarà (se non per un capello o tre a seconda se sia alle elementari o medie), si vede molto poco ma fa sempre quel qualche cosa in più che porta ad un nuovo livello la storia. Basti pensare che è lui che dice ad Akito della possibilità di iniziare a fare sport... Insomma, anche loro vengono caratterizzati come si deve.
Ed ecco i punti dolenti, almeno per quanto mi riguarda. I personaggi che meno sono riuscita ad amare in tutta questa collana.
Naozumi, ragazzo palesemente innamorato di Sana, arriva a mettersi in mezzo in quello che potrebbe essere un futuro lineare. Ma, ehi, senza di lui forse non sarebbe stata così interessante la vicenda. Però sono di parte e, per quanto ben caratterizzato e anche lui con i suoi problemi, proprio non mi è rimasto nel cuore.
Fuka, avvalendosi del fatto che è stata la prima ragazza baciata da Akito, si parla dell'asilo, prima lo detesta e poi cambia direzione. Lo ricordava in un modo, lo ritrova in un altro senza sapere che cos'è passato in mezzo. Insomma, diciamo che è il classico elemento che in queste storie si mette in mezzo davvero. Forse è uno dei personaggi che ho trovato meno riusciti.
La trama è ben strutturata, come detto prima parte in maniera fresca per poi, piano piano, svelarci i retroscena. Sono anche parecchi in verità. Per gli amanti del genere sarà una vera boccata d'aria fresca perchè, per quanto uno si aspetti il lieto fine dall'inizio, la marea di emozioni che ti sommerge leggendo tutta quanta la vicenda è ben grande e dilazionata nel tempo. Non ha un punto cruciale per cui poi tutto è in discesa, è un continuo andare su e giù. Riprende bene l'idea di una vita, un po' all'estremo, media.
Quello che posso dire è che lo consiglio moltissimo, a me ha lasciato veramente, veramente tanto. Ho cercato di evitare gli spoiler perchè la storia va goduta a pieno.
Personalmente, però, avrei alzato un po' l'età dei personaggi, ci sono alcuni discorsi che sembrano veramente troppo maturi fatti da ragazzini di 11/12 anni.