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4.0/10
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Ho deciso di leggere questo "Island" di In-Wan Youn spinto dalle buone recensioni e una trama horror che sembrava interessante, ma purtroppo mi sento di bocciarlo sotto tutti i punti di vista dopo soli tre volumi. Dopo diciassette capitoli di noia totale (in circa sei mesi) non sono riuscito a continuare e l'ho droppato.
La trama da cui prende il via la storia è semplice: una ragazza ricchissima viene trasferita in un posto sperduto a fare l'insegnante per volere del padre. L'isola sperduta nella quale si trova però è popolata da spiriti maligni (e non solo). Mentre uno di questi sta per ucciderla interviene un pericolosissimo e spietatissimo assassino che la salva e accetta di proteggerla sotto pagamento di somme di denaro esorbitanti. Da qua inizia una carneficina di demoni per mano di questo fantomatico assassino, senza però seguire una trama precisa, quasi che ogni piccola mini saga (circa due, tre o quattro capitoli) sia fine a se stessa.
Quando la mia voglia di continuare questo manga era arrivata quasi a zero è stato introdotto un nuovo personaggio, anche lui in grado di uccidere questi demoni, ma dopo pochi capitoli non ho avuto la pazienza di approfondire la sua conoscenza dato che il copione era sempre lo stesso: demone arrabbiato, lotta e sua sconfitta.
Il fatto di non aver trovato una parvenza di trama, e il poco spessore degli unici personaggi che compaiono per più di tre capitoli di fila (la ragazza ed il suo personale assassino) hanno contribuito alla decisione di droppare "Island". Miho sembra una dura, ma non essendo caratterizzata in maniera decente non si sa che pensare di lei, mentre l'assassino sembra interessato solo ai soldi e ai demoni, dando l'impressione che la sua vita non abbia altro significato che uccidere esseri e diventare ricchissimo. Questa strana coppia è improponibile a mio avviso e le loro poche conversazioni rasentano il ridicolo.
I disegni non sono male, ma nemmeno memorabili, anche se forse dopo tutta la pochezza presente sono forse l'unica nota positiva di tutta l'opera.

Forse è solo il mio gusto personale, forse non ho capito il significato dell'opera o forse non ho avuto abbastanza pazienza, ma Island per me non vale più di un 4 tondo tondo.