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Il manga che ha ispirato uno dei tanti cartoni che hanno accompagnato la mia infanzia, pubblicato in una nuovissima edizione dalla Goen, non potevo assolutamente perdermelo. O almeno così pensavo...

Per poter godere maggiormente dalla lettura di questa storia occorre immergere il manga nell'epoca in cui è stato scritto, infatti tanti riferimenti che a noi possono sembrare astrusi e assurdi (in alcune situazioni per esempio si dice che l'uomo non deve mai essere umiliato da una donna) erano la normalità in quei tempi.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi non ho nulla da dire, è a dir poco eccellente. In primis abbiamo l'epicità di Harlock con i suoi alti ideali, il suo personale senso di obbligo morale, libertà, amicizia e rispetto. Anche gli altri personaggi sono ben sviluppati e hanno un ruolo ben definito all'interno della storia, Daiba e Meeme sopra tutti.

Il manga propone una forte critica nei confronti di una società quasi suicida, che non si vuole bene e che ha perso per strada i propri ideali a favore di una vita tanto semplice e leggera quanto pericolosamente sull'orlo di un baratro. Un'altra aspra critica viene rivolta al governo che non si cura dei problemi reali e li nega in modo quasi scanzonato. Devo dire che l'assurdità è uno dei temi preponderanti in questo manga. In molti casi è positiva, come ad esempio l'aria goliardica che si respira sull'Arcadia, o lo stesso comportamento degli umani che vivono sul pianeta Terra. In alcuni casi invece non del tutto e, dal mio punto di vista, ne è l'esempio la stessa trama che la vedo fin troppo assurda, per come viene narrata, anche per una storia dai tratti fantascientifici. Certe scelte da parte dei personaggi, guidati da una cieca devozione ai loro ideali, compiono scelte a dir poco illogiche che, a volte, stonano un po' con il realismo. Ma in un certo senso è "perdonabile", questa è una storia assurda fatta di personaggi assurdi.

Una cosa che mi ha lasciato perplesso è lo stile dei disegni. Mi ero preparato al peggio quando, leggendo alcune recensioni, mi ero trovato di fronte a frasi come "Matsumoto, per i suoi disegni, o lo si ama o lo si odia". Non credo che si possa essere così estremisti. Devo ammettere che lo stile di Matsumoto non rientra minimamente nelle mie corde ma rispecchia perfettamente l'anima di questa storia e l'assurdità della stessa.

Fino a questo punto sono stati esposti aspetti positivi dell'opera, ma allora come mai merita un 4 dal mio punto di vista? Per un semplice motivo: il manga è incompleto. La storia non ha un finale e non perché ci viene data la possibilità di interpretarlo in quanto aperto, ma proprio perché non esiste. La narrazione viene tranciata improvvisamente, senza un motivo, quasi come se Matsumoto non avesse più avuto voglia di proseguire con questo manga. Allo stesso modo, in più di un'occasione, vengono citati personaggi importanti, per comprendere al meglio la trama, che non sono presenti in quest'opera e a cui sono state dedicate serie a parte. La trovo un'ottima strategia commerciale ma una pessima scelta che obbliga il lettore, che vorrebbe rivelare tutti i segreti dell'Arcadia e del suo equipaggio, ad acquistare anche le altre opere di Matsumoto. Questi elementi li vedo come un insulto e una presa in giro nei confronti del lettore e proprio per questi motivi, nonostante il manga sia mediamente positivo e carico di momenti poetici, epici, commoventi, non posso far altro che bocciare quello che credevo essere un manga cult, evidentemente reso tale dalla fama dell'anime.

Parlo sinceramente quando dico che avrei preferito risparmiare i soldi per acquistare qualcosa di migliore.