Recensione
One Piece
5.0/10
Sono sempre scettico davanti a un'opera che viene definita "geniale", "originale" o con aggettivi simili. Il rapporto con One Piece è sempre stato molto vario, una sorta di amore/odio. Poniamo una base: generalmente per me uno shonen dovrebbe fermarsi sui 30-35 numeri al massimo, pena una ripetitività da cui, sopratutto i prodotti più venduti non scappano (persino Soul Eater finito da poco col 25 stava cadendo in quella drammatica dimensione, e se non si fosse fermato sarebbe finito dritto dritto là).
Quello che per me ha caratterizzato maggiormente gli oltre sessanta volumetti che ho letto del manga di Oda, mi spiace dirlo, è stata la noia. Insomma sarà perché sono più diretto verso altri tipi di manga o perché starò invecchiando ma la formula, ben collaudata dai tempi di Dragon Ball, in cui i protagonisti viaggiano, incontrano i cattivoni di turno (qui ognuno becca il più adatto a lui oltretutto) e dopo un periodo dove gli sono inferiori nella battaglia lo sconfiggono ha stancato. E' una cosa che posso trovare in tutti i manga di questo genere e probabilmente è per questo che non rende la cosa originale secondo me, e nemmeno interessante. Poteva esserlo quando verso gli otto-nove anni mi apprestavo a vedere in tv Dragon Ball per la prima volta, poteva esserlo quando sui dodici anni mi prendevo i primi volumetti di Dragon Ball o poco più in la di Kenshin Samurai Vagabondo, ma ormai trovo la formula trita e ritrita e stancante. Poco importa se una cinquantina di numeri Oda ha la brillante idea di separare la ciurma di Rufy per permettergli di crescere con un percorso più individuale: ormai, dopo tutti quei numeri è tardi. Specie se dopo riprendi variando la scelta precedente, ma su questo non posso discutere perché ormai mi ero già stancato e ho letto con poco interesse i numeri dopo il 60-61. E sono stato pure generoso sperando che il manga potesse diventare un po' più vario e interessante e aspettando così tanto io che, generalmente, a uno shonen non do più di 20 numeri per migliorare (e sono tanti). Non trovo originali nemmeno i grotteschi e caricaturali nemici e vari personaggi che i nostri incontrano durante i viaggi; si cade a volte persino nell'esagerazione con gente con facce giganti e cose simili. Poi ripeto, magari sono io che esagero o che chiedo troppo ad un semplice Shonen essendo plasmato da letture di tutt'altro genere, ma quando sento termini come "originale" o il sopraccitato "geniale" mi aspetto che il manga sia proprio questo, non la solita avventura con personaggi simpatici (anche se a me divertivano sopratutto all'inizio e poi quasi più) racchiusa in una formula collaudata e tranquilla di avanzamento.
Non me ne vogliano i fan della saga e nemmeno lo zoccolo duro che comunque la seguirebbe pure se fosse fatta di volumi composti di pagine bianche. Sarebbe del tutto ingiusto dare un'insufficienza esagerata a questo prodotto che forse subisce nella visione negativa l'influsso di essere spaventosamente venduto (anche se l'essere venduto non è sempre sinonimo di qualità, anzi spesso è il contrario) che però lo sbilancia un sacco nelle votazioni positive (ma come criticare chi, ammaliato dall'opera che ama lo bombarda di 9 e 10?). Mi limito a dargli un ben ponderato, e spero abbastanza oggettivo 5, per il fattore noia e la mancata originalità dello svolgimento; fanno pendere in positivo l'ago della bilancia i disegni, che sono molto buoni e migliorati nel tempo, e il fatto che a livello di trama in sé potrebbe comunque rivelare sorprese in futuro. Chissà. Io dubito di ricredermi su un manga che ho seguito per un periodo anche con un certo affetto, ma che non ha saputo rinnovarsi né dare quel tocco di originalità e novità che, dal mio punto di vista, gli manca. Lo considero insomma un manga nella media, senza caratteristiche di particolare spicco.
Quello che per me ha caratterizzato maggiormente gli oltre sessanta volumetti che ho letto del manga di Oda, mi spiace dirlo, è stata la noia. Insomma sarà perché sono più diretto verso altri tipi di manga o perché starò invecchiando ma la formula, ben collaudata dai tempi di Dragon Ball, in cui i protagonisti viaggiano, incontrano i cattivoni di turno (qui ognuno becca il più adatto a lui oltretutto) e dopo un periodo dove gli sono inferiori nella battaglia lo sconfiggono ha stancato. E' una cosa che posso trovare in tutti i manga di questo genere e probabilmente è per questo che non rende la cosa originale secondo me, e nemmeno interessante. Poteva esserlo quando verso gli otto-nove anni mi apprestavo a vedere in tv Dragon Ball per la prima volta, poteva esserlo quando sui dodici anni mi prendevo i primi volumetti di Dragon Ball o poco più in la di Kenshin Samurai Vagabondo, ma ormai trovo la formula trita e ritrita e stancante. Poco importa se una cinquantina di numeri Oda ha la brillante idea di separare la ciurma di Rufy per permettergli di crescere con un percorso più individuale: ormai, dopo tutti quei numeri è tardi. Specie se dopo riprendi variando la scelta precedente, ma su questo non posso discutere perché ormai mi ero già stancato e ho letto con poco interesse i numeri dopo il 60-61. E sono stato pure generoso sperando che il manga potesse diventare un po' più vario e interessante e aspettando così tanto io che, generalmente, a uno shonen non do più di 20 numeri per migliorare (e sono tanti). Non trovo originali nemmeno i grotteschi e caricaturali nemici e vari personaggi che i nostri incontrano durante i viaggi; si cade a volte persino nell'esagerazione con gente con facce giganti e cose simili. Poi ripeto, magari sono io che esagero o che chiedo troppo ad un semplice Shonen essendo plasmato da letture di tutt'altro genere, ma quando sento termini come "originale" o il sopraccitato "geniale" mi aspetto che il manga sia proprio questo, non la solita avventura con personaggi simpatici (anche se a me divertivano sopratutto all'inizio e poi quasi più) racchiusa in una formula collaudata e tranquilla di avanzamento.
Non me ne vogliano i fan della saga e nemmeno lo zoccolo duro che comunque la seguirebbe pure se fosse fatta di volumi composti di pagine bianche. Sarebbe del tutto ingiusto dare un'insufficienza esagerata a questo prodotto che forse subisce nella visione negativa l'influsso di essere spaventosamente venduto (anche se l'essere venduto non è sempre sinonimo di qualità, anzi spesso è il contrario) che però lo sbilancia un sacco nelle votazioni positive (ma come criticare chi, ammaliato dall'opera che ama lo bombarda di 9 e 10?). Mi limito a dargli un ben ponderato, e spero abbastanza oggettivo 5, per il fattore noia e la mancata originalità dello svolgimento; fanno pendere in positivo l'ago della bilancia i disegni, che sono molto buoni e migliorati nel tempo, e il fatto che a livello di trama in sé potrebbe comunque rivelare sorprese in futuro. Chissà. Io dubito di ricredermi su un manga che ho seguito per un periodo anche con un certo affetto, ma che non ha saputo rinnovarsi né dare quel tocco di originalità e novità che, dal mio punto di vista, gli manca. Lo considero insomma un manga nella media, senza caratteristiche di particolare spicco.