Recensione
Doug Wright, professore in una facoltà di biologia, viene contattato da Sorella Gracia, sua ex fidanzata ora preside della Marhawa School, una scuola di prestigio isolata fra i boschi. Una malattia sconosciuta ha infatti contagiato una studentessa, che ha perso il controllo e aggredito una sua compagna. Temendo un contagio biologico, il professor Doug si reca sul posto insieme suo nipote Ricky Tozawa, studente del secondo anno della facoltà, allo scopo di indagare sull'accaduto.
Si può discutere a lungo sul passato, presente e futuro della saga di Resident Evil (Biohazard, in Giappone). La sua popolarità ha passato i confini videoludici per approdare al cinema (con una prolifica serie parallela) e nel fumetto; pensi a "gioco degli zombie" e immediatamente pensi a Resident Evil, o almeno era così fino a qualche anno fa. Oggi gli zombie sono ovunque, non passa stagione cinematografica senza uno zombie-movie, non passa una stagione televisiva senza che qualcuno non ti "spoileri" l'ultimo episodio di The Walking Dead, e ovviamente non passa qualche mese senza che qualcuno non annunci un nuovo videogioco a tema morti viventi. Dead Rising, Dead Island, Left 4 Dead, Dead Nation e chissà quanti altri Dead arriveranno, con tutti questi concorrenti di certo la saga Capcom non se la passa bene, rispetto a quando aveva praticamente il monopolio in epoca Playstation One, specie se gli ultimi giochi sembrano colpiti da una crisi creativa e di identità. I giapponesi però, e Capcom in particolare, hanno una innata propensione a farti legare ad un franchise: anche se ormai dal punto di vista narrativo ed emotivo questo franchise non ti dice più nulla, alla fine senti comunque il bisogno di provare l'ultimo gioco, sia anche un inutile spin-off e di conoscerne tutti gli avvenimenti. Resident Evil fa sicuramente parte di questa categoria, con la storia che ha ormai raggiunto picchi tali di idiozia che ti fa sentire quasi "tagliato fuori" nel momento in cui ti perdi un pezzo.
Marhawa Desire è un manga scritto e disegnato da Naoki Serizawa più o meno in concomitanza con lo sviluppo di Resident Evil 6 nel 2012, e cronologicamente si colloca quindi tra il quinto e il sesto capitolo, con il quale condivide un collegamento narrativo nel finale. Il fumetto però è ben fruibile anche per coloro che magari non sono aggiornati con gli ultimi giochi, basta infatti qualche nozione base come l'incidente di Raccoon City, cosa sono la B.S.A.A. e la Umbrella e chi è Chris Redfield, tutte cose che tuttavia vengono spiegate con dei rapidi dialoghi. A fare oggi uno spin-off di Resident Evil basta poco: scegli una location e ci propaghi il virus. Scordatevi in Marhawa Desire chissà quali rivelazioni o importanti tasselli nella storyline della saga, il manga di Serizawa mette in scena una storia a sé stante seguendo senza mai osare troppo i vari cliché del genere di appartenenza, dai compagni infetti da sparare all'immancabile fuga in elicottero.
L'originalità di Marhawa Desire sta forse nei suoi personaggi di spicco, prevalentemente al femminile. Se il protagonista è il classico bonaccione che vuole salvare tutti, le femmine di Marhawa Desire sorreggono in modo ottimo i vari intrecci che si susseguono nei cinque volumi, con ognuna in procinto di svelare il proprio lato nascosto, partendo dall'imperscrutabile preside passando alla storie delle studentesse Bindie e Nanan, all'agente della B.S.A.A. Merah Biji fino alla misteriosa donna incappucciata artefice della diffusione del video.
I disegni sono di buon livello e dopo qualche incertezza iniziale, mostrano il meglio di sé nelle fasi più concitate e di splatter, con sfondi dettagliatissimi e una buona regia delle tavole. L'edizione è la classica da edicola senza sovraccoperta ma con alcune pagine iniziali a colori; nel complesso per 4 euro e mezzo va bene così.
Consigliato a tutti i fan di Resident Evil e delle storie di zombie in generale, Marhawa Desire non ha la presunzione di stimolare riflessioni alla Walking Dead ma neanche si serve del fan-service di High School of the Dead per attirare qualche lettore in più, molto semplicemente il suo scopo di puro intrattenimento lo raggiunge con le armi che da sempre contraddistinguono la saga da cui prende in prestito il nome.
Si può discutere a lungo sul passato, presente e futuro della saga di Resident Evil (Biohazard, in Giappone). La sua popolarità ha passato i confini videoludici per approdare al cinema (con una prolifica serie parallela) e nel fumetto; pensi a "gioco degli zombie" e immediatamente pensi a Resident Evil, o almeno era così fino a qualche anno fa. Oggi gli zombie sono ovunque, non passa stagione cinematografica senza uno zombie-movie, non passa una stagione televisiva senza che qualcuno non ti "spoileri" l'ultimo episodio di The Walking Dead, e ovviamente non passa qualche mese senza che qualcuno non annunci un nuovo videogioco a tema morti viventi. Dead Rising, Dead Island, Left 4 Dead, Dead Nation e chissà quanti altri Dead arriveranno, con tutti questi concorrenti di certo la saga Capcom non se la passa bene, rispetto a quando aveva praticamente il monopolio in epoca Playstation One, specie se gli ultimi giochi sembrano colpiti da una crisi creativa e di identità. I giapponesi però, e Capcom in particolare, hanno una innata propensione a farti legare ad un franchise: anche se ormai dal punto di vista narrativo ed emotivo questo franchise non ti dice più nulla, alla fine senti comunque il bisogno di provare l'ultimo gioco, sia anche un inutile spin-off e di conoscerne tutti gli avvenimenti. Resident Evil fa sicuramente parte di questa categoria, con la storia che ha ormai raggiunto picchi tali di idiozia che ti fa sentire quasi "tagliato fuori" nel momento in cui ti perdi un pezzo.
Marhawa Desire è un manga scritto e disegnato da Naoki Serizawa più o meno in concomitanza con lo sviluppo di Resident Evil 6 nel 2012, e cronologicamente si colloca quindi tra il quinto e il sesto capitolo, con il quale condivide un collegamento narrativo nel finale. Il fumetto però è ben fruibile anche per coloro che magari non sono aggiornati con gli ultimi giochi, basta infatti qualche nozione base come l'incidente di Raccoon City, cosa sono la B.S.A.A. e la Umbrella e chi è Chris Redfield, tutte cose che tuttavia vengono spiegate con dei rapidi dialoghi. A fare oggi uno spin-off di Resident Evil basta poco: scegli una location e ci propaghi il virus. Scordatevi in Marhawa Desire chissà quali rivelazioni o importanti tasselli nella storyline della saga, il manga di Serizawa mette in scena una storia a sé stante seguendo senza mai osare troppo i vari cliché del genere di appartenenza, dai compagni infetti da sparare all'immancabile fuga in elicottero.
L'originalità di Marhawa Desire sta forse nei suoi personaggi di spicco, prevalentemente al femminile. Se il protagonista è il classico bonaccione che vuole salvare tutti, le femmine di Marhawa Desire sorreggono in modo ottimo i vari intrecci che si susseguono nei cinque volumi, con ognuna in procinto di svelare il proprio lato nascosto, partendo dall'imperscrutabile preside passando alla storie delle studentesse Bindie e Nanan, all'agente della B.S.A.A. Merah Biji fino alla misteriosa donna incappucciata artefice della diffusione del video.
I disegni sono di buon livello e dopo qualche incertezza iniziale, mostrano il meglio di sé nelle fasi più concitate e di splatter, con sfondi dettagliatissimi e una buona regia delle tavole. L'edizione è la classica da edicola senza sovraccoperta ma con alcune pagine iniziali a colori; nel complesso per 4 euro e mezzo va bene così.
Consigliato a tutti i fan di Resident Evil e delle storie di zombie in generale, Marhawa Desire non ha la presunzione di stimolare riflessioni alla Walking Dead ma neanche si serve del fan-service di High School of the Dead per attirare qualche lettore in più, molto semplicemente il suo scopo di puro intrattenimento lo raggiunge con le armi che da sempre contraddistinguono la saga da cui prende in prestito il nome.