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"Come si dice? Quando uno sta male e gli amici gli portano i compiti… Boh! Ah, puoi chiamarmi Haru, eh? In fondo siamo amici!" Incomprensibile e spaventoso, fu questa l'impressione che Shizuku Mizutani ebbe al suo primo incontro col misterioso vicino di banco Haru Yoshida, che in seguito ad una furiosa lite con dei senpai il primo giorno di scuola era stato sospeso. Dopo un mese d'assenza, Shizuku viene incaricata dagli insegnanti di consegnare i compiti al minaccioso ribelle, ma riesce ad ottenere molto di più: il coniglio entrato per caso nella tana del lupo ne smuove l'olfatto e lo spinge ad uscire dal suo nascondiglio. Curioso, eccentrico, impetuoso, inavvicinabile, terrificante, Haru entra come un tifone nella vita della secchiona tutta presa dallo studio e dai voti scolastici e si insinua nello stile di vita tranquillo, posato, senza esasperazioni della ragazza. Ma Haru è un'esagerazione in ogni cosa che fa, una sorta di mina vagante dalle fattezze di un kaibutsu (怪物 mostro, scritto coi kanji di "cosa misteriosa"): alleva un pollo nel cortile della scuola, spara frasi sdolcinate con naturalezza, tiene comportamenti imbarazzanti in pubblico, cosa gli passi per la testa è di difficile comprensione, è violento e diffidente verso il prossimo. Ogni suo gesto o parola sconvolge il piccolo universo di Shizuku fatto di libri, formule matematiche e date storiche. E lei che non voleva farsi coinvolgere, si ritrova catapultata in un nuovo mondo, che richiede una nuova me, con nuove persone che diventeranno nuovi amici, con nuove esperienze che arricchiranno il suo bagaglio, con prime cotte, primi baci, prime dichiarazioni... "È stato Haru a cambiare il mio mondo": così la ragazza coi codini spiega a se stessa il sentimento che inizia a provare. Incapaci di instaurare un normale rapporto d'amicizia, i due sociopatici imbranati si avvicinano a piccoli passi alle persone che ruotano loro intorno, ricevendo dalle stesse cure e consigli, intraprendendo un percorso di crescita verso il mondo degli adulti, che li vede unirsi, allontanarsi, fraintendersi, respingersi, attrarsi, ferirsi, in una dolce e spumeggiante commedia d'amore...

Tonari no Kaibutsu-kun ("il mio vicino di banco è un mostro") è uno shōjo manga edito da Kōdansha di dodici volumetti più un tredicesimo speciale, pubblicato in Italia dal luglio del 2012 col titolo di My Little Monster dalla GP Publishing, in un'edizione singhiozzante e in alcuni punti piuttosto approssimativa, al prezzo accessibile di 4.40€. Poiché è passato per i primi tempi sotto silenzio, probabilmente in molti avranno conosciuto il manga grazie alla messa in onda dell'anime nella stagione autunnale del 2012, che ha dato un grosso impulso alle vendite anche qui in Italia. Ciononostante, Robico si è fatto/a spazio nel panorama shōjo italiano con freschezza e leggero umorismo, accompagnati da un disegno molto piacevole da guardare e uno stile coinvolgente. L'assenza di sfondi in alcune vignette all'inizio può infastidire, perché sembra quasi dettata dalla fretta; col tempo la si assume come peculiarità dell'autore, che spesso e volentieri in riquadri bianchi preferisce chiuderci i monologhi dei protagonisti o si sofferma solo sul primo piano dei personaggi eliminando ciò che c'è dietro. Non sono un'amante dei "senza sfondo" alla Tite Kubo, preferisco le vignette belle piene, però almeno il tutto è compensato da personaggi deliziosi ed espressivi. E in uno shōjo questo è l'importante! È molto carina l'idea delle copertine con Shizuku che porta al "guinzaglio" Haru, quasi a voler passare l'immagine di una donna forte che mette il collare a quel cerbero del suo uomo, per scioglierlo insieme solo alla fine!

Frizzante e divertente, My Little Monster è una commedia scolastica che ben si destreggia fra i cliché del suo genere d'appartenenza. È molto facile per uno shōjo d'ambientazione scolastica cadere negli stereotipi, soprattutto nello sviluppo della vicenda e nella caratterizzazione dei personaggi. Tuttavia, il punto forte del manga di Robico è proprio farsi beffe degli stessi luoghi comuni condendoli con una buona dose di umorismo. La diversità non sta tanto nella trama, perché il ragazzetto dal passato complicato e gli intrecci romantici con fraintendimenti, arrossamenti e arrabbiature li abbiano anche qui, ma nel modo di approcciarsi ad essa dei personaggi. Hanno tutti un carattere molto forte, quasi caricaturale, ricoprono ottimamente il ruolo che è stato affidato loro, sono talmente ben riusciti e simpatici da poter occupare interi capitoletti senza l'aiuto dei protagonisti. Il 13° volume è infatti uno special dedicato ai comprimari, sui quali l'interesse del lettore tende a posarsi spesso nel corso della storia. Una delle particolarità di My Little Monster è proprio quella di lasciarci affezionare un po' a tutti i personaggi, anche a quelli che sembrano inizialmente degli antagonisti per la coppia principale, e Robico riesce in ciò perché attribuisce una peculiarità ad ognuno di loro, rendendoli inconfondibili: così Yamaken, il rivale, che si perde per strada suscita ilarità; Yuzan, il fratello "cattivo", che si abbuffa di dolci per compensare la sua sbadataggine con le donne smuove tenerezza; Micchan e la sua aria da duro dal cuore buono conquistano l'animo da fanciulla di ogni lettrice; e via dicendo… Per non parlare dei protagonisti: Haru è inclassificabile e difficilmente lo si può associare agli altri maschietti da shōjo, sicuramente più maliziosi e pieni di sé, e lo stesso si può dire di Shizuku, la secchiona presa dallo studio a tal punto da raggiungere un livello di ingenuità nella costruzione dei rapporti sociali da renderla unica. Infine, è adorabile colei che si professa migliore amica di Mitti, soprannome che la dolcissima Natsume ha dato a Mizutani, che con la sua emotività e i suoi capricci, come il voler festeggiare insieme gli eventi importanti, tiene unito il gruppo. In altre parole, una parata di casinisti che non annoia mai!

Se questo è il punto di forza di Tonari no Kaibutsu-kun, è sotto un certo punto di vista anche la sua pecca. Potendo contare su una serie di personaggi secondari interessanti, tende a sviare l'attenzione dalla coppia principale, che diventa quasi essa stessa secondaria rispetto al resto. Probabilmente ciò è dovuto anche al fatto che fra Shizuku e Haru avvengono una serie di incomprensioni scatenanti eventi piuttosto simili fra loro e che quindi a lungo andare sembrano provocare la sensazione di "già visto". Un tira e molla prolungato dalla maturazione complessa dei protagonisti, che per venir fuori dal caratteraccio che hanno fanno una fatica enorme. D'altronde il manga ricopre un arco di tempo, quello adolescenziale, che è carico di indecisioni su chi siamo e su cosa vorremmo essere, con chi vorremmo stare, parlare, farci amare, su che ruolo vorremmo occupare nella società che ci ospita, ma anche di fragilità dovute all'inesperienza o di complessi cresciuti all'ombra di qualcuno, di timore di cambiarsi accompagnato dal desiderio di cambiare, di mancanza d'attenzioni ma pure di repulsioni delle stesse, in una lotta continua col mondo intero, omologato, zeppo di convenzioni e di doveri, che sembra non capire il moto interno che logora un giovane animo. Tonari no Kaibutsu-kun sposa bene questo romantico periodo, in cui petali dei sakura in fiore aprono l'anno scolastico dei liceali giapponesi, con la cerimonia d'ingresso, la paura dei test, la monotonia della routine che scalpita, l'assegnazione della classe e del compagno di banco… e se il compagno di banco è un vero e proprio "mostro", a cui piace chiamare un pollo col nome di una grande città nipponica, creare confusione, fare a botte, interpretare tutto quello che gli si dice attraverso un filtro caleidoscopico di follia che rasenta la genialità, ce ne sarà da vedere delle belle!

Gli do un bel 7, perché si poteva fare ancora di più dati i bei personaggi e ci sono alcuni punti sul finale che avrei voluto fossero sviluppati meglio, come il rapporto Haru/Yuzan/famiglia Yoshida, o la storia di Natsume e Sasayan. In ogni caso, se cercate una storia d'amore liceale spumeggiante, che vi strappa un paio di risate e vi conquista, è il manga giusto per voi!