Recensione
Jammin' Apollon
8.0/10
Jammin'Apollon o Sakamichi no Apollon, che dir si voglia, è l'opera più famosa, per ora, di Yuki Kodama ed è il primo josei manga ad essere riproposto nelle edicole italiane da parte di Planet Manga dopo il disastro editoriale di Honey and Clover. La serie consta di nove numeri più un volume di storie brevi e narra principalmente la storia dell'amicizia tra Sentaro Kawabuchi e Kaoru Nishimi, due ragazzi diversissimi per aspetto e carattere ma accomunati da un'unica grande passione: la musica jazz.
Sebbene sia due spanne sotto il già citato Honey & Clover, un capolavoro con cui ben poche opere possono competere, Jammin' Apollon è un manga maturo e incredibilmente raffinato, che si distingue piuttosto facilmente, per bellezza e contenuti, dalla massa delle pubblicazioni odierne grazie soprattutto alla narrazione fresca, corale e realistica di Yuki Kodama, nonostante le tematiche affrontate, ovvero amicizia, musica, amori adolescenziali con annessi triangoli e poligoni vari, non brillino affatto per originalità, essendo state ampiamente sfruttate da mille e più autori con i più disparati risultati.
Ciò che colpisce in questo caso specifico è l'atmosfera che pervade ogni vicenda e l'ambientazione insolita della storia negli anni '60, resa con estrema cura e precisione: il contesto storico, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, ha infatti una certa influenza sul modo di pensare dei personaggi, sulle loro scelte e, se vogliamo, sulla loro crescita. E' un mondo forse un po' duro quello in cui vivono i protagonisti, ma contemporaneamente segnato da una genuinità e semplicità spesso difficili da riscontrare al giorno d'oggi e che per questo emozionano facilmente.
A questo scenario si aggiunge quindi la musica jazz, passione che unisce quasi tutti i personaggi e intesa maggiormente come strumento di espressione e libertà più che a livello strettamente professionale. Forse è principalmente per questo motivo che il manga riesce lo stesso ad entusiasmare e a trasmettere l'impegno, l'energia profusa dai musicisti durante session o concerti, nonostante gli sia impossibile, essendo un medium cartaceo, poter far ascoltare ai lettori i diversi brani con cui si divertono Kaoru e gli altri.
A completare il tutto vi è infine un'ottima introspezione dei personaggi e dei loro rapporti, raccontati con semplicità, naturalezza, mostrati gradualmente attraverso diverse scene illustrate con uno stile pulito, senza troppi fronzoli, semplice ma con una certa eleganza, che ben si confà allo stile sereno, positivo e spontaneo della serie.
Per tutte queste ragioni, Jammin' Apollon è una lettura caldamente raccomandata, a cui si possono perdonare anche alcune imperfezioni della parte finale, gestita in maniera troppo frettolosa e affatto ispirata. Il volume fuori serie non copre del tutto questo difetto, ma lascia comunque una sensazione di soddisfazione che fa passar sopra ad ogni eventuale défaillance e non fa pentire affatto dell'acquisto.
Sebbene sia due spanne sotto il già citato Honey & Clover, un capolavoro con cui ben poche opere possono competere, Jammin' Apollon è un manga maturo e incredibilmente raffinato, che si distingue piuttosto facilmente, per bellezza e contenuti, dalla massa delle pubblicazioni odierne grazie soprattutto alla narrazione fresca, corale e realistica di Yuki Kodama, nonostante le tematiche affrontate, ovvero amicizia, musica, amori adolescenziali con annessi triangoli e poligoni vari, non brillino affatto per originalità, essendo state ampiamente sfruttate da mille e più autori con i più disparati risultati.
Ciò che colpisce in questo caso specifico è l'atmosfera che pervade ogni vicenda e l'ambientazione insolita della storia negli anni '60, resa con estrema cura e precisione: il contesto storico, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, ha infatti una certa influenza sul modo di pensare dei personaggi, sulle loro scelte e, se vogliamo, sulla loro crescita. E' un mondo forse un po' duro quello in cui vivono i protagonisti, ma contemporaneamente segnato da una genuinità e semplicità spesso difficili da riscontrare al giorno d'oggi e che per questo emozionano facilmente.
A questo scenario si aggiunge quindi la musica jazz, passione che unisce quasi tutti i personaggi e intesa maggiormente come strumento di espressione e libertà più che a livello strettamente professionale. Forse è principalmente per questo motivo che il manga riesce lo stesso ad entusiasmare e a trasmettere l'impegno, l'energia profusa dai musicisti durante session o concerti, nonostante gli sia impossibile, essendo un medium cartaceo, poter far ascoltare ai lettori i diversi brani con cui si divertono Kaoru e gli altri.
A completare il tutto vi è infine un'ottima introspezione dei personaggi e dei loro rapporti, raccontati con semplicità, naturalezza, mostrati gradualmente attraverso diverse scene illustrate con uno stile pulito, senza troppi fronzoli, semplice ma con una certa eleganza, che ben si confà allo stile sereno, positivo e spontaneo della serie.
Per tutte queste ragioni, Jammin' Apollon è una lettura caldamente raccomandata, a cui si possono perdonare anche alcune imperfezioni della parte finale, gestita in maniera troppo frettolosa e affatto ispirata. Il volume fuori serie non copre del tutto questo difetto, ma lascia comunque una sensazione di soddisfazione che fa passar sopra ad ogni eventuale défaillance e non fa pentire affatto dell'acquisto.