Recensione
Nana
9.0/10
Recensione di traxer-kun
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Nana si apre con due storie. Due storie diverse, fatte di persone diverse, vite diverse, aspirazioni diverse. Due storie separate che, quasi per caso, confluiranno in un unico punto, dando il via a un nuovo inizio. Proprio come accade nella realtà.
Le nostre vite sono semplicemente il frutto di incontri, scelte, speranze, intrecci, amori, relazioni, fortune e sfortune. Ogni singola azione che compiamo, volontariamente o involontariamente, potenzialmente potrebbe cambiare (in meglio o in peggio) la nostra esistenza. Nana sembra volerci dire questo, mentre da spettatori esterni assistiamo impotenti agli intrecci narrativi, a volte positivi e a volte negativi, intessuti dall'autrice.
Nana Komatsu e Nana Osaki sono due ragazze che condividono il nome e l'età, ma sono di carattere e aspirazioni completamente diversi. La prima è una ragazza dolce, ingenua e sognatrice, che desidera soltanto qualcuno di cui innamorarsi, e che lui si innamori allo stesso modo di lei. La seconda è una bellissima cantante punk rock che sogna di sfondare nel mondo dello spettacolo: trasgressiva nei modi, forte e decisa nel carattere. Entrambe, per motivi differenti, decidono di trasferirsi a Tokyo. Ed è proprio sul treno diretto alla capitale giapponese che le due si incontrano e si conoscono; grazie a questo normalissimo accadimento i loro destini si incroceranno, influenzandosi a vicenda.
Senz'altro il punto forte di questo manga sta nei personaggi, tratteggiati magnificamente. Ai Yazawa riesce a delineare per ognuno la sua psicologia, i suoi modi di fare e le sue debolezze. Arriviamo a conoscere i personaggi un po' per volta, man mano che la storia procede, scavando sempre più in profondità e apprezzando la costante maturazione (non necessariamente positiva) che li accompagna. Per esempio il personaggio di Nana Osaki nonostante apparentemente sembri forte, è invece fragile e indifesa, tormentata dalla sua incapacità di mettere in ordine le proprie emozioni: fragilità che arriverà a mettere tutti a dura prova. I rapporti interpersonali e le relazioni sono realistici, dettati non solo dai sentimenti, ma anche dalle scelte, dal carattere e dai desideri, che spesso creano un vero e proprio conflitto interiore e portano a risvolti non piacevoli. Il livello di immedesimazione è alto, proprio perché i personaggi sono realistici e sfaccettati, oserei dire quasi "umani". Non ci sono buoni, non ci sono cattivi. Tutti spesso si muovono pensando a ciò che ritengono giusto, anche se sono completamente fuori strada. Tutti sbagliano, soffrono, agiscono spinti dall'impulso e dalla gelosia, e anche coloro che a primo impatto risultano più odiosi, insensibili e menefreghisti hanno una caratterizzazione solida e intensa, per la quale non si può fare a meno di comprenderli.
La narrazione procede molto lentamente, e si concentra sui personaggi. Ho apprezzato molto il fatto che la storia fosse molto realistica, matura, quasi tragica per certi aspetti, come d'altronde può essere la vita di tutti i giorni. I personaggi si confrontano con la vita e con i suoi ostacoli, con l'amore, le amicizie e il lavoro, si trovano di fronte a scelte importanti, e tutto l'entusiasmo presente all'inizio piano piano scompare. Nana Osaki ad esempio ripete spesso che tutto ciò che desidera è cantare, ma capisce che la celebrità non porta solo a soddisfazioni, ma anzi comporta un sacco di pressioni, ostacoli, responsabilità, sacrifici. Piccole scelte, avvenimenti dettati dal caso o momentanee incertezze possono stravolgere le vite delle persone.
La Yazawa ha l'incredibile dono di trasmettere una malinconia indescrivibile in ogni sua singola tavola. I disegni sono nello stile classico "maturo" dell'autrice, ricchissimi di dettagli e superbi nella rappresentazione delle emozioni umane, attraverso pochi semplici tratti che vanno a definire le espressioni dei volti con grande maestria. Spesso infatti le parole non servono: sono sufficienti profondissimi momenti fatti di silenzi, di sguardi, che tuttavia da soli valgono più di mille parole. È palpabile il grande impegno profuso dall'autrice nella realizzazione delle tavole: dall'impostazione sobria ma esperta, alla cura maniacale per ogni singolo dettaglio (degni di nota i vestiti, lo stile e gli svariati accessori dei personaggi). Una passione che non può che arricchire l'opera nel suo complesso.
Come ormai sapranno anche i muri, Nana è un manga incompiuto. Il fumetto si interrompe bruscamente al capitolo 84, "ufficialmente" per via dei problemi di salute dell'autrice, lasciando in moltissimi fan un vuoto difficile da colmare. Sono ormai passati diversi anni dall'ultimo capitolo, per cui la speranza di poter leggere una conclusione si sta allontanando sempre di più; nonostante ciò, non si può non riconoscere che la Yazawa abbia creato qualcosa di grande, che nella sua semplicità riesce a trasmettere emozioni con una potenza incredibile.
In Italia il fumetto è stato proposto dalla Planet Manga in varie edizioni. La Collection, più volte ristampata, conta 21 volumetti come la versione originale ed è venduta a un prezzo variabile, che va da 4,90€ a 5,90€.
Le nostre vite sono semplicemente il frutto di incontri, scelte, speranze, intrecci, amori, relazioni, fortune e sfortune. Ogni singola azione che compiamo, volontariamente o involontariamente, potenzialmente potrebbe cambiare (in meglio o in peggio) la nostra esistenza. Nana sembra volerci dire questo, mentre da spettatori esterni assistiamo impotenti agli intrecci narrativi, a volte positivi e a volte negativi, intessuti dall'autrice.
Nana Komatsu e Nana Osaki sono due ragazze che condividono il nome e l'età, ma sono di carattere e aspirazioni completamente diversi. La prima è una ragazza dolce, ingenua e sognatrice, che desidera soltanto qualcuno di cui innamorarsi, e che lui si innamori allo stesso modo di lei. La seconda è una bellissima cantante punk rock che sogna di sfondare nel mondo dello spettacolo: trasgressiva nei modi, forte e decisa nel carattere. Entrambe, per motivi differenti, decidono di trasferirsi a Tokyo. Ed è proprio sul treno diretto alla capitale giapponese che le due si incontrano e si conoscono; grazie a questo normalissimo accadimento i loro destini si incroceranno, influenzandosi a vicenda.
Senz'altro il punto forte di questo manga sta nei personaggi, tratteggiati magnificamente. Ai Yazawa riesce a delineare per ognuno la sua psicologia, i suoi modi di fare e le sue debolezze. Arriviamo a conoscere i personaggi un po' per volta, man mano che la storia procede, scavando sempre più in profondità e apprezzando la costante maturazione (non necessariamente positiva) che li accompagna. Per esempio il personaggio di Nana Osaki nonostante apparentemente sembri forte, è invece fragile e indifesa, tormentata dalla sua incapacità di mettere in ordine le proprie emozioni: fragilità che arriverà a mettere tutti a dura prova. I rapporti interpersonali e le relazioni sono realistici, dettati non solo dai sentimenti, ma anche dalle scelte, dal carattere e dai desideri, che spesso creano un vero e proprio conflitto interiore e portano a risvolti non piacevoli. Il livello di immedesimazione è alto, proprio perché i personaggi sono realistici e sfaccettati, oserei dire quasi "umani". Non ci sono buoni, non ci sono cattivi. Tutti spesso si muovono pensando a ciò che ritengono giusto, anche se sono completamente fuori strada. Tutti sbagliano, soffrono, agiscono spinti dall'impulso e dalla gelosia, e anche coloro che a primo impatto risultano più odiosi, insensibili e menefreghisti hanno una caratterizzazione solida e intensa, per la quale non si può fare a meno di comprenderli.
La narrazione procede molto lentamente, e si concentra sui personaggi. Ho apprezzato molto il fatto che la storia fosse molto realistica, matura, quasi tragica per certi aspetti, come d'altronde può essere la vita di tutti i giorni. I personaggi si confrontano con la vita e con i suoi ostacoli, con l'amore, le amicizie e il lavoro, si trovano di fronte a scelte importanti, e tutto l'entusiasmo presente all'inizio piano piano scompare. Nana Osaki ad esempio ripete spesso che tutto ciò che desidera è cantare, ma capisce che la celebrità non porta solo a soddisfazioni, ma anzi comporta un sacco di pressioni, ostacoli, responsabilità, sacrifici. Piccole scelte, avvenimenti dettati dal caso o momentanee incertezze possono stravolgere le vite delle persone.
La Yazawa ha l'incredibile dono di trasmettere una malinconia indescrivibile in ogni sua singola tavola. I disegni sono nello stile classico "maturo" dell'autrice, ricchissimi di dettagli e superbi nella rappresentazione delle emozioni umane, attraverso pochi semplici tratti che vanno a definire le espressioni dei volti con grande maestria. Spesso infatti le parole non servono: sono sufficienti profondissimi momenti fatti di silenzi, di sguardi, che tuttavia da soli valgono più di mille parole. È palpabile il grande impegno profuso dall'autrice nella realizzazione delle tavole: dall'impostazione sobria ma esperta, alla cura maniacale per ogni singolo dettaglio (degni di nota i vestiti, lo stile e gli svariati accessori dei personaggi). Una passione che non può che arricchire l'opera nel suo complesso.
Come ormai sapranno anche i muri, Nana è un manga incompiuto. Il fumetto si interrompe bruscamente al capitolo 84, "ufficialmente" per via dei problemi di salute dell'autrice, lasciando in moltissimi fan un vuoto difficile da colmare. Sono ormai passati diversi anni dall'ultimo capitolo, per cui la speranza di poter leggere una conclusione si sta allontanando sempre di più; nonostante ciò, non si può non riconoscere che la Yazawa abbia creato qualcosa di grande, che nella sua semplicità riesce a trasmettere emozioni con una potenza incredibile.
In Italia il fumetto è stato proposto dalla Planet Manga in varie edizioni. La Collection, più volte ristampata, conta 21 volumetti come la versione originale ed è venduta a un prezzo variabile, che va da 4,90€ a 5,90€.