Recensione
Recensione di riko akasaka
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Premessa: dubito che sarò in grado di spiegare il valore di questo volume che raccoglie semplici storie di gente comune, ma un tentativo voglio farlo comunque.
Inizio col dire che una volta tanto la copertina di un manga ne evoca perfettamente il contenuto: che cosa c'è di più normale di un uomo e una donna tranquillamente seduti a mangiare? Questo disegno comunica intimità e tepore familiare ed è quello che ritroviamo pure nelle pagine interne, storie di ordinaria vita domestica. Leggendo questi racconti si ha l'impressione di assistere a piccoli scorci di vita di gente reale, e vien naturale pensare che i personaggi continuino a vivere al di fuori delle pagine, di esser stati testimoni solo di qualche attimo delle loro esistenze, dei loro rapporti e dinamiche familiari, della loro solitudine.
Sono storie genuine, tenere e pure commoventi, alcune condite con un pizzico di sovrannaturale che però non stona e non ne inficia la plausibilità, ma l'elemento che più mi ha colpita è la totale mancanza di banalità o finali scontati grazie allo stile narrativo dell'autrice, per niente ricercato ma assolutamente originale. Infatti se il lettore si fa coivolgere da una storia in cui il massimo dell'azione è stendere il bucato, oppure si interessa alle considerazioni di un gatto sul suo padrone, l'unico merito è del notevole talento narrativo di cui dispone questa mangaka.
I personaggi sono ben delineati, nonostante la brevità dei racconti, e quindi nelle poche pagine a loro disposizione dimostrano una buona caratterizzazione, fatta di diverse sfaccettature.
Concludo questo commento dichiarando la mia fatica nel credere che la prima storia, quella che dà il titolo al volume, sia stata l'opera d'esordio di questa mangaka, perché la qualità del suo lavoro è tale che si ha l'impressione di leggere un autore affermato, non qualcuno alle prime armi. Sono rimasta molto positivamente colpita da Hozumi e spero di poter leggere tanti altri suoi lavori in futuro; intanto attendo con trepidazione "Sayonara Sorcier", che la Planet dovrebbe presto proporre.
Inizio col dire che una volta tanto la copertina di un manga ne evoca perfettamente il contenuto: che cosa c'è di più normale di un uomo e una donna tranquillamente seduti a mangiare? Questo disegno comunica intimità e tepore familiare ed è quello che ritroviamo pure nelle pagine interne, storie di ordinaria vita domestica. Leggendo questi racconti si ha l'impressione di assistere a piccoli scorci di vita di gente reale, e vien naturale pensare che i personaggi continuino a vivere al di fuori delle pagine, di esser stati testimoni solo di qualche attimo delle loro esistenze, dei loro rapporti e dinamiche familiari, della loro solitudine.
Sono storie genuine, tenere e pure commoventi, alcune condite con un pizzico di sovrannaturale che però non stona e non ne inficia la plausibilità, ma l'elemento che più mi ha colpita è la totale mancanza di banalità o finali scontati grazie allo stile narrativo dell'autrice, per niente ricercato ma assolutamente originale. Infatti se il lettore si fa coivolgere da una storia in cui il massimo dell'azione è stendere il bucato, oppure si interessa alle considerazioni di un gatto sul suo padrone, l'unico merito è del notevole talento narrativo di cui dispone questa mangaka.
I personaggi sono ben delineati, nonostante la brevità dei racconti, e quindi nelle poche pagine a loro disposizione dimostrano una buona caratterizzazione, fatta di diverse sfaccettature.
Concludo questo commento dichiarando la mia fatica nel credere che la prima storia, quella che dà il titolo al volume, sia stata l'opera d'esordio di questa mangaka, perché la qualità del suo lavoro è tale che si ha l'impressione di leggere un autore affermato, non qualcuno alle prime armi. Sono rimasta molto positivamente colpita da Hozumi e spero di poter leggere tanti altri suoi lavori in futuro; intanto attendo con trepidazione "Sayonara Sorcier", che la Planet dovrebbe presto proporre.