Recensione
MazinSaga
8.0/10
La Mazinsaga ha il grande pregio e il piccolo difetto di essere un'opera di Go Nagai. Infatti, sebbene sia un grandissimo estimatore di questo famosissimo e geniale autore, questa (breve) serie mi ha lasciato un po' interdetto.
L'opera è un interessante remake della serie di Mazinga in ottica però più matura e a sfondo fantascientifico/horror. Questa volta Mazinger non è il solito robot gigante che deve salvare la terra, ma è una speciale armatura costruita dal padre di Koji Kabuto, in grado di amplificare la forza spirituale del possessore e di donargli dei poteri divini.
Dopo aver scoperto i poteri distruttivi del nuovo Mazinger Z (in pratica distrugge la terra come la conosciamo noi), Koji compie un viaggio spazio-temporale ritrovandosi su Marte, nel frattempo colonizzato dagli esseri umani. Una volta là, egli combatterà al fianco dei suoi simili contro le bio-machine degli abitanti nativi di Marte.
A livello narrativo l'opera è molto coinvolgente e raramente ci sono cali di tensione grazie anche alla maestria con cui Nagai alterna comicità, scene piccanti (in questa serie particolarmente abbondanti e approfondite) e naturalmente un sacco di splatter.
Da un punto di vista grafico, il manga invece mi ha parecchio sorpreso, infatti il tratto semplice e sproporzionato tipico delle altre opere del maestro (Il grande Mazinger, Ufo Robot Grendizer, Devilman, Cutey Honey, Violence Jack per citarne solo alcune), lascia spazio a un disegno molto più marcato e ricco di dettagli (Le bio-machine-beasts, l'armatura di Mazinger Z, i paesaggi e le battaglie mi hanno spesso portato a passare qualche attimo in più a osservare le tavole).
Arriviamo però a commentare la mia affermazione iniziale: capisco che si tratta di un remake di un'opera ben più famosa riletta sotto un altro punto di vista, ma è possibile che quello che ci viene presentato come un piatto da gourmet, alla fine si riveli sempre la solita zuppa? E' chiaro che da un'opera dal titolo Mazinsaga mi aspetto di trovare molti dei personaggi dell'omonima serie (e non solo di Mazinga), ma non anche le solite tematiche e situazioni. Alla fine, gira e rigira, dopo una parentesi più approfondita sul legame tra forza e spiritualità, relativo al funzionamento dell'armatura di Mazinger Z, mi è sembrato spesso di leggere una specie di "erede spirituale" di Devilman. Chiariamo: all'inizio si ha l'impressione che la serie sia davvero qualcosa di diverso, però procedendo con la lettura, sembra quasi che il maestro Nagai venga risucchiato dal suo passato indirizzando i binari della vicenda in qualcosa di già visto e ripetitivo; il fatto inoltre che l'opera stessa sia stata abbandonata da lui solo al sesto volume mi fa pensare che questa mia idea non sia così campata per aria.
Tutto ciò non è necessariamente qualcosa di brutto, infatti precedentemente ho parlato di piccolo difetto, si parla sempre di una serie avvincente e in perfetta sintonia con lo stile dell'autore, l'unica pecca è che questa sarebbe potuta essere forse una delle migliori di Nagai, ma a causa dello sviluppo dopo i primi volumi e dell'incompletezza dell'opera, non lo sapremo mai.
Infine l'edizione italiana della Dynamic mi è parsa decisamente buona, volumi ben rilegati e compatti, arricchiti anche dai particolareggiati e ispiranti disegni in copertina di Noriyoshi Orai. Da un punto di vista economico il prezzo è assolutamente abbordabile (sul bordo abbiamo ancora il prezzo in lire: 6900) e dato che le serie è sospesa non sarà difficile trovare tutti i volumi a prezzi stracciati.
L'opera la consiglio a chiunque apprezzi il genere fantascientifico/splatter o ai fan di Go Nagai, mentre se state cercando qualcosa di particolarmente originale o innovativo, credo che potreste rimanere un po' delusi.
L'opera è un interessante remake della serie di Mazinga in ottica però più matura e a sfondo fantascientifico/horror. Questa volta Mazinger non è il solito robot gigante che deve salvare la terra, ma è una speciale armatura costruita dal padre di Koji Kabuto, in grado di amplificare la forza spirituale del possessore e di donargli dei poteri divini.
Dopo aver scoperto i poteri distruttivi del nuovo Mazinger Z (in pratica distrugge la terra come la conosciamo noi), Koji compie un viaggio spazio-temporale ritrovandosi su Marte, nel frattempo colonizzato dagli esseri umani. Una volta là, egli combatterà al fianco dei suoi simili contro le bio-machine degli abitanti nativi di Marte.
A livello narrativo l'opera è molto coinvolgente e raramente ci sono cali di tensione grazie anche alla maestria con cui Nagai alterna comicità, scene piccanti (in questa serie particolarmente abbondanti e approfondite) e naturalmente un sacco di splatter.
Da un punto di vista grafico, il manga invece mi ha parecchio sorpreso, infatti il tratto semplice e sproporzionato tipico delle altre opere del maestro (Il grande Mazinger, Ufo Robot Grendizer, Devilman, Cutey Honey, Violence Jack per citarne solo alcune), lascia spazio a un disegno molto più marcato e ricco di dettagli (Le bio-machine-beasts, l'armatura di Mazinger Z, i paesaggi e le battaglie mi hanno spesso portato a passare qualche attimo in più a osservare le tavole).
Arriviamo però a commentare la mia affermazione iniziale: capisco che si tratta di un remake di un'opera ben più famosa riletta sotto un altro punto di vista, ma è possibile che quello che ci viene presentato come un piatto da gourmet, alla fine si riveli sempre la solita zuppa? E' chiaro che da un'opera dal titolo Mazinsaga mi aspetto di trovare molti dei personaggi dell'omonima serie (e non solo di Mazinga), ma non anche le solite tematiche e situazioni. Alla fine, gira e rigira, dopo una parentesi più approfondita sul legame tra forza e spiritualità, relativo al funzionamento dell'armatura di Mazinger Z, mi è sembrato spesso di leggere una specie di "erede spirituale" di Devilman. Chiariamo: all'inizio si ha l'impressione che la serie sia davvero qualcosa di diverso, però procedendo con la lettura, sembra quasi che il maestro Nagai venga risucchiato dal suo passato indirizzando i binari della vicenda in qualcosa di già visto e ripetitivo; il fatto inoltre che l'opera stessa sia stata abbandonata da lui solo al sesto volume mi fa pensare che questa mia idea non sia così campata per aria.
Tutto ciò non è necessariamente qualcosa di brutto, infatti precedentemente ho parlato di piccolo difetto, si parla sempre di una serie avvincente e in perfetta sintonia con lo stile dell'autore, l'unica pecca è che questa sarebbe potuta essere forse una delle migliori di Nagai, ma a causa dello sviluppo dopo i primi volumi e dell'incompletezza dell'opera, non lo sapremo mai.
Infine l'edizione italiana della Dynamic mi è parsa decisamente buona, volumi ben rilegati e compatti, arricchiti anche dai particolareggiati e ispiranti disegni in copertina di Noriyoshi Orai. Da un punto di vista economico il prezzo è assolutamente abbordabile (sul bordo abbiamo ancora il prezzo in lire: 6900) e dato che le serie è sospesa non sarà difficile trovare tutti i volumi a prezzi stracciati.
L'opera la consiglio a chiunque apprezzi il genere fantascientifico/splatter o ai fan di Go Nagai, mentre se state cercando qualcosa di particolarmente originale o innovativo, credo che potreste rimanere un po' delusi.