Recensione
Yamada-kun e le 7 streghe
9.0/10
Yamada-kun e le 7 streghe è una delle commedie degli equivoci più esilaranti che io abbia mai letto, forse la seconda più divertente dopo Ranma, col quale condivide alcuni elementi, senza però rischiare di sembrarne la copia.
Come già accadeva in quest'ultimo (e questo penso sia un punto di forza in entrambe le opere), la premessa della trama è molto semplice: quando i protagonisti si baciano, si scambiano i corpi. Così il mezzo teppistello Yamada, che non ha voglia di studiare, chiede alla riservata e secchiona Shiraishi di presentarsi agli esami al posto suo, mentre lui, trovandosi nel corpo di lei, col suo carattere aperto ed espansivo la aiuta (involontariamente) a trovarsi delle amiche. Ma in Giappone baciarsi in pubblico è quasi un tabù, e trovare dei posti dove effettuare lo scambio senza dare nell'occhio non è facile, soprattutto quando iniziano a circolare delle voci sulla loro relazione...
Questo è a grandi linee l'inizio dell'opera. Da qui in avanti la trama è sviluppata in maniera originale e inaspettata, con molti colpi di scena e soprattutto, tantissime scene comiche.
Ma Yamada-kun e le 7 streghe non è solo un manga comico. Tratta temi delicati come l'emarginazione sociale, il bullismo, l'isolamento... E non offre facili scappatoie, ma insegna che per uscire da certe situazioni non basta la forza di volontà: tutti ad un certo punto della nostra vita abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti.
I protagonisti sono ben caratterizzati e anche se sono quasi tutti sopra le righe si comportano sempre in modo coerente rispetto alla loro indole. Ciascuno di loro ha il proprio passato, i propri traumi, i propri motivi per comportarsi in una determinata maniera. Nessuno è completamente da biasimare, nemmeno quelli che all'inizio vengono presentati come "i cattivi". La protagonista stessa non è la solita secchiona asociale: con l'avanzare della storia rivela lati di sé insospettabili.
Il tratto dell'autrice è pulito e ben definito. Le scene sono chiare e immediatamente comprensibili. Anche se in alcune vignette l'autrice sembra dimenticarsi le nozioni di anatomia e prospettiva, nel complesso i disegni sono ben fatti. Inoltre non manca il fan-service, sia quello pensato per i maschi (ovviamente, essendo uno shonen) che quello per le femmine.
L'edizione italiana infine è ottima, come ci si aspetta dalla Star Comics. Non ci sono refusi, errori di stampa o baloon vuoti o scambiati e il prezzo è accessibile.
Lo consiglierei a chiunque ami i manga comici, ma che diano anche spunti di riflessione, dove oltre alla risata facile ci sia anche una certa introspezione dei personaggi.
Come già accadeva in quest'ultimo (e questo penso sia un punto di forza in entrambe le opere), la premessa della trama è molto semplice: quando i protagonisti si baciano, si scambiano i corpi. Così il mezzo teppistello Yamada, che non ha voglia di studiare, chiede alla riservata e secchiona Shiraishi di presentarsi agli esami al posto suo, mentre lui, trovandosi nel corpo di lei, col suo carattere aperto ed espansivo la aiuta (involontariamente) a trovarsi delle amiche. Ma in Giappone baciarsi in pubblico è quasi un tabù, e trovare dei posti dove effettuare lo scambio senza dare nell'occhio non è facile, soprattutto quando iniziano a circolare delle voci sulla loro relazione...
Questo è a grandi linee l'inizio dell'opera. Da qui in avanti la trama è sviluppata in maniera originale e inaspettata, con molti colpi di scena e soprattutto, tantissime scene comiche.
Ma Yamada-kun e le 7 streghe non è solo un manga comico. Tratta temi delicati come l'emarginazione sociale, il bullismo, l'isolamento... E non offre facili scappatoie, ma insegna che per uscire da certe situazioni non basta la forza di volontà: tutti ad un certo punto della nostra vita abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti.
I protagonisti sono ben caratterizzati e anche se sono quasi tutti sopra le righe si comportano sempre in modo coerente rispetto alla loro indole. Ciascuno di loro ha il proprio passato, i propri traumi, i propri motivi per comportarsi in una determinata maniera. Nessuno è completamente da biasimare, nemmeno quelli che all'inizio vengono presentati come "i cattivi". La protagonista stessa non è la solita secchiona asociale: con l'avanzare della storia rivela lati di sé insospettabili.
Il tratto dell'autrice è pulito e ben definito. Le scene sono chiare e immediatamente comprensibili. Anche se in alcune vignette l'autrice sembra dimenticarsi le nozioni di anatomia e prospettiva, nel complesso i disegni sono ben fatti. Inoltre non manca il fan-service, sia quello pensato per i maschi (ovviamente, essendo uno shonen) che quello per le femmine.
L'edizione italiana infine è ottima, come ci si aspetta dalla Star Comics. Non ci sono refusi, errori di stampa o baloon vuoti o scambiati e il prezzo è accessibile.
Lo consiglierei a chiunque ami i manga comici, ma che diano anche spunti di riflessione, dove oltre alla risata facile ci sia anche una certa introspezione dei personaggi.