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7.0/10
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<b> Attenzione! Questa recensione potrebbe contenere spoiler.</b>

E' molto complesso recensire questo manga nella sua interezza perciò parlerò singolarmente delle due storie di cui è composto, incappando inevitabilmente in qualche spoiler.

Partiamo dalla storia che dà il titolo all'intera opera, "Claudine". La trama narra dei tormenti di una giovane ragazza che affronta l'amore in varie fasi della sua adolescenza ma soprattutto un corpo che non le appartiene. Claudine infatti si sente un uomo e lo è in tutto e per tutto: nell'abbigliamento, nei modi di fare, nelle abitudini; un transessuale che si è già accettato e che deve affrontare il mondo dei primi amori, un mondo troppo complesso per lui e per il suo status. Ciò che più colpisce di questo manga sono l'anno di pubblicazione e il modo tranquillo con cui si tratta questo argomento. Nel 1978, infatti, lo stato di una persona transessuale era ancora quello di "individuo inferiore con problemi psicologici", erano ancora persone malviste (non che ora le cose siano cambiate più di tanto) che si nascondevano per paura dei giudizi della gente. L'autrice però non si interessa di questo, ma tenta di descriverci il suo stato emotivo e quello psicologico: intende sondare l'animo e il cuore di Claudine per definire la sua persona. Tutto ciò viene realizzato con una narrazione superba condita da momenti introspettivi di Claudine e del suo amico psicologo; sono proprio sue alcune delle parole che più colpiscono il lettore. I personaggi sono tutti ben caratterizzati nonostante la brevità del racconto, unico punto dolente di questa storia. Se da un lato infatti questo permette di essere travolti da un susseguirsi di eventi che scombussolano e coinvolgono pesantemente il lettore, dall'altra si termina la storia con un amaro sapore in bocca, con il desiderio di
aver voluto accompagnare un po' di più Claudine, conoscere meglio la sua vita con Selene, il rapporto travagliato con la madre. Tutto questo viene presentato tramite pochissime pagine o attraverso alcune frasi ma non è mai effettivamente tangibile sulla carta.
Insomma, se devo trovare un lato negativo (che al tempo stesso può non esserlo, come già detto) è proprio questo.
Per concludere questa prima parte posso dire che questa storia ripercorre tutte le vicende travagliate delle più classiche tragedie d'amore: Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, con cui condivide anche un tragico finale. Voto: 9

Passiamo ora al secondo racconto (diviso in due parti) che ho apprezzato molto meno rispetto al primo. Si narra delle vicende d'amore che coinvolgono alcune generazioni della stessa famiglia, una sorta di maledizione che produce relazioni incestuose. La trama è dunque interessante e offre numerosi spunti e chiavi di lettura ma, dal mio punto di vista, è stata realizzata davvero in maniera molto confusionaria e banale. Troppi personaggi, troppe parentele e troppi intrighi in troppe poche pagine. Si arriva alla fine del racconto senza aver ben compreso i legami di sangue tra i vari personaggi, eccezione fatta per i protagonisti. Per capirci è come se avessero deciso di realizzare cinque puntate per riassumere le oltre cinquemila di cui è composta la soap opera Beautiful, una cosa inconcepibile. Se non avesse avuto questo enorme difetto ci saremmo trovati di fronte ad un altro ottimo racconto, purtroppo però così non è stato. Voto: 4

Nelle considerazione finali non posso che lodare profondamente gli splendidi disegni e la buona edizione della Goen. Resta da chiedersi il motivo per cui siano stati accorpati questi due racconti, che sebbene siano legati, sono così diversi tra loro, accostando un vero e proprio capolavoro ad una storia che si lascia dimenticare molto facilmente. Voto finale: 7.