Recensione
Eden
7.0/10
Il manga inizia in un futuro, al solito, apocalittico: Le radiazioni stanno distruggendo gli esseri umani che devono sottoporsi a frequenti purificazioni, avere organi naturali è un privilegio, il numero di assicurazione fa la differenza tra la vita e la morte, la polizia e la mafia sono organizzazioni parallele e che tutto sommato cercano di sopravvivere senza pestarsi i piedi a vicenda e poco più.
In questo ambiente si muove Hibino, ex poliziotto fallito, che per guadagnarsi da vivere lavora riscuotendo i debiti dei clienti di uno strozzino/boss mafioso, e un po' aiuta ancora Nakajima, suo amico ancora in polizia.
Ma la vera ricchezza dell'avere Hibino dalla propria parte è lo strano rapporto che egli ha con Yuri, ragazzo probabilmente affetto da albinismo (o comunque da una patologia che determina alta fotosensibilità) che funge da bibliotecario dell'unico luogo dove ancora siano reperibili libri cartacei e che, essendo impossibilitato a uscire, li sta leggendo tutti.
Altro essere umano con cui il giovane viene in contatto, oltre al protagonista, è un'enigmatica dottoressa, le cui intenzioni restano piuttosto fumose.
In tutto questo il nostro eroe sta dando la caccia a dei ladri di midollo osseo, o forse sono loro che la danno al lui.
Il tratto è apprezzabile, quasi onirico, in contrasto con l'ambiente velenoso di cui si circonda.
L'insieme risulta chiaro, nitido, anche brutalmente nitido, ma senza permetterci di fare ipotesi su quanto stia accadendo durante gli scontri. Mi spiego, a volte per rendere la confusione e la velocità che regna nelle lotte tra esperti del combattimento si sfocano e ingrandiscono dettagli random, efficaci ma poco esplicativi.
Qui no. Tutto è reso.
La storia in sé per sé mi è sembrata promettente, ricca di mistero, di elementi forse non eccessivamente innovativi ma ben reinventati, e il protagonista, sebbene mi ricordasse quello di "io robot", è meravigliosamente decadente.
Tuttavia mi duole aggiungere che è davvero troppo criptico per un volume unico.
Chi è la dottoressa? Cosa è davvero accaduto? Cosa si intende con "quel giorno"? Chi o cosa è davvero Hibino?...
Insomma, almeno un altro volume per risolvere qualche quesito l'avrei gradito.
Naturalmente tutto ciò permette di leggere un lavoro di qualità senza impelagarsi dietro a millemila volumi e di spaziare con le ipotesi personali, però…
Comunque è una lettura intensa e interessante, anche divertente, adatta a vari interessi del lettore pur nella sua brevità.
Pertanto non mi sento affatto di sconsigliarla, anzi.
In questo ambiente si muove Hibino, ex poliziotto fallito, che per guadagnarsi da vivere lavora riscuotendo i debiti dei clienti di uno strozzino/boss mafioso, e un po' aiuta ancora Nakajima, suo amico ancora in polizia.
Ma la vera ricchezza dell'avere Hibino dalla propria parte è lo strano rapporto che egli ha con Yuri, ragazzo probabilmente affetto da albinismo (o comunque da una patologia che determina alta fotosensibilità) che funge da bibliotecario dell'unico luogo dove ancora siano reperibili libri cartacei e che, essendo impossibilitato a uscire, li sta leggendo tutti.
Altro essere umano con cui il giovane viene in contatto, oltre al protagonista, è un'enigmatica dottoressa, le cui intenzioni restano piuttosto fumose.
In tutto questo il nostro eroe sta dando la caccia a dei ladri di midollo osseo, o forse sono loro che la danno al lui.
Il tratto è apprezzabile, quasi onirico, in contrasto con l'ambiente velenoso di cui si circonda.
L'insieme risulta chiaro, nitido, anche brutalmente nitido, ma senza permetterci di fare ipotesi su quanto stia accadendo durante gli scontri. Mi spiego, a volte per rendere la confusione e la velocità che regna nelle lotte tra esperti del combattimento si sfocano e ingrandiscono dettagli random, efficaci ma poco esplicativi.
Qui no. Tutto è reso.
La storia in sé per sé mi è sembrata promettente, ricca di mistero, di elementi forse non eccessivamente innovativi ma ben reinventati, e il protagonista, sebbene mi ricordasse quello di "io robot", è meravigliosamente decadente.
Tuttavia mi duole aggiungere che è davvero troppo criptico per un volume unico.
Chi è la dottoressa? Cosa è davvero accaduto? Cosa si intende con "quel giorno"? Chi o cosa è davvero Hibino?...
Insomma, almeno un altro volume per risolvere qualche quesito l'avrei gradito.
Naturalmente tutto ciò permette di leggere un lavoro di qualità senza impelagarsi dietro a millemila volumi e di spaziare con le ipotesi personali, però…
Comunque è una lettura intensa e interessante, anche divertente, adatta a vari interessi del lettore pur nella sua brevità.
Pertanto non mi sento affatto di sconsigliarla, anzi.