Recensione
Ikigami - Annunci di morte
9.0/10
Recensione di _Protector_
-
la recensione potrebbe contenere qualche spoiler
La storia è ambientata in un paese dove viene imposto un vaccino ai bambini nel giorno del loro ingresso nelle scuole elementari. Questo particolare vaccino ha una possibilità su mille di contenere una capsula che, in un giorno prestabilito, scoppierà causando la morte del giovane entro i ventiquattro anni di età. In questo modo, siccome non possono sapere se sono destinati al decesso (se non ventiquattro ore prima attraverso la consegna di una lettera di decesso da parte di un funzionario statale), i giovani dovrebbero riscoprire il valore della vita e ciò dovrebbe aiutarli a godersela al meglio. Lo Stato cerca di diffondere con il terrore l'idea che morire per mano di questa folle legge sia un onore, riconoscendo inoltre un finanziamento, a mo' di "premio", alla famiglia del defunto.
Ma cosa pensa davvero di questa legge un destinato al decesso quando scopre che gli resta un solo giorno di vita? L'animo umano è strano e i modi di reagire ad una notizia simile cambiano di persona in persona. In quest'opera seguiremo le ultime ore di vita di diciannove persone e sarà possibile vedere le più svariate forme di reazioni: rabbia verso il sistema, ricerca di vendetta, voglia di lasciare qualcosa di sé al mondo, voglia di fare un'ultima buona azione, orgoglio per una morte gloriosa da parte dei fanatici, disperazione all'idea di dire addio ai propri cari, ecc.
Di sfondo alla storia dei destinati al decesso, seguiamo la vera storia principale, quella del messaggero Fujimoto che svolgendo il suo lavoro fa crescere dentro di sé i dubbi sulla moralità di questa legge, dato che lui nota in prima persona il male che questa legge fa alla sua popolazione. Questa legge è davvero necessaria perché la mentalità della popolazione è problematica, oppure è la legge stessa ad aver reso la mentalità della popolazione così problematica? Questa legge è davvero il modo giusto per ottenere la consapevolezza del valore della vita?
Questi dubbi però non può esternarli, siccome chi nutre dubbi sulla legge per la prosperità nazionale è destinato a subire l'iniezione della capsula mortale.
In un mondo del genere, non ci si può fidare di nessuno, dato che chiunque potrebbe essere sia un rivoltoso che un agente della polizia della prosperità nazionale sotto copertura pronto ad arrestarti, quindi anche Fujimoto ha parecchie difficoltà nel quotidiano visto che non gli è permesso essere se stesso.
Per tutto questo, ho apprezzato davvero molto "Ikigami" dal punto di vista psicologico.
Non mi sarebbe dispiaciuto vedere in questa serie anche altre due cose in particolare: vedere qualche destinato al decesso non morire perché qualcuno in passato aveva boicottato le vaccinazioni, usando magari altre siringhe di nascosto; incontrare verso la fine del manga, a distanza di qualche anno, qualcuno dei personaggi "secondari" di una delle storie dei primi destinati al decesso, che nel frattempo è cresciuto e che, perché no, si scopre avere ricevuto anche lui la capsula mortale (personalmente ne ho in mente qualcuno in particolare).
La storia è ambientata in un paese dove viene imposto un vaccino ai bambini nel giorno del loro ingresso nelle scuole elementari. Questo particolare vaccino ha una possibilità su mille di contenere una capsula che, in un giorno prestabilito, scoppierà causando la morte del giovane entro i ventiquattro anni di età. In questo modo, siccome non possono sapere se sono destinati al decesso (se non ventiquattro ore prima attraverso la consegna di una lettera di decesso da parte di un funzionario statale), i giovani dovrebbero riscoprire il valore della vita e ciò dovrebbe aiutarli a godersela al meglio. Lo Stato cerca di diffondere con il terrore l'idea che morire per mano di questa folle legge sia un onore, riconoscendo inoltre un finanziamento, a mo' di "premio", alla famiglia del defunto.
Ma cosa pensa davvero di questa legge un destinato al decesso quando scopre che gli resta un solo giorno di vita? L'animo umano è strano e i modi di reagire ad una notizia simile cambiano di persona in persona. In quest'opera seguiremo le ultime ore di vita di diciannove persone e sarà possibile vedere le più svariate forme di reazioni: rabbia verso il sistema, ricerca di vendetta, voglia di lasciare qualcosa di sé al mondo, voglia di fare un'ultima buona azione, orgoglio per una morte gloriosa da parte dei fanatici, disperazione all'idea di dire addio ai propri cari, ecc.
Di sfondo alla storia dei destinati al decesso, seguiamo la vera storia principale, quella del messaggero Fujimoto che svolgendo il suo lavoro fa crescere dentro di sé i dubbi sulla moralità di questa legge, dato che lui nota in prima persona il male che questa legge fa alla sua popolazione. Questa legge è davvero necessaria perché la mentalità della popolazione è problematica, oppure è la legge stessa ad aver reso la mentalità della popolazione così problematica? Questa legge è davvero il modo giusto per ottenere la consapevolezza del valore della vita?
Questi dubbi però non può esternarli, siccome chi nutre dubbi sulla legge per la prosperità nazionale è destinato a subire l'iniezione della capsula mortale.
In un mondo del genere, non ci si può fidare di nessuno, dato che chiunque potrebbe essere sia un rivoltoso che un agente della polizia della prosperità nazionale sotto copertura pronto ad arrestarti, quindi anche Fujimoto ha parecchie difficoltà nel quotidiano visto che non gli è permesso essere se stesso.
Per tutto questo, ho apprezzato davvero molto "Ikigami" dal punto di vista psicologico.
Non mi sarebbe dispiaciuto vedere in questa serie anche altre due cose in particolare: vedere qualche destinato al decesso non morire perché qualcuno in passato aveva boicottato le vaccinazioni, usando magari altre siringhe di nascosto; incontrare verso la fine del manga, a distanza di qualche anno, qualcuno dei personaggi "secondari" di una delle storie dei primi destinati al decesso, che nel frattempo è cresciuto e che, perché no, si scopre avere ricevuto anche lui la capsula mortale (personalmente ne ho in mente qualcuno in particolare).