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Dopo aver letto la prima serie di "Ousama Game" ed essere rimasto piuttosto affascinato dalla sua logica perversa e contorta, non ho potuto che accogliere con felicità questa nuova lettura: "Ousama Game Kigen". Ovvero l'origine di tutto, il modo in cui si è formato la versione mortale del "gioco del re".
Il manga in questione è stato incominciato nel 2013 e dopo 30 capitoli emozionanti ha trovato una propria conclusione. L'autore è Nobuaki Kanazawa, mentre i disegni sono opera di J-ta Yamada; una coppia diversa rispetto alla prima serie (cambia il disegnatore), ma che si dimostra comunque all'altezza della situazione.

La storia prende avvio in un paesino di montagna, completamente sperduto o quasi. Gli abitanti vivono in pace, fermamente legati alle loro tradizioni, tanto che non riescono ad approvare la relazione tra i due protagonisti, cugini. Il loro amore viene ostacolato in tutti i modi, ma non c'è tempo per pensare alle questioni sentimentali perché, un bel giorno, incomincerà uno strano gioco all'interno del paese, che cambierà la vita di tutti gli abitanti.
Un ragazzo trova improvvisamente una lettera, che sfida i paesani a compiere una determinata impresa entro la mezzanotte. In caso di fallimento, sarà inevitabile una punizione. Gli ordini del re sono assoluti, nessuno può rifiutarsi di obbedire o cercare di scappare... sarebbe inutile.

Lo schema è quello visto in passato, anche se, rispetto a prima, il numero di partecipanti aumenta leggermente e, soprattutto, implica la presenza di adulti all'interno della storia. Per il resto non c'è poi molto da dire: gli abitanti riceveranno una lettera con scritto l'ordine da eseguire, successivamente ci sarà una punizione per chiunque abbia sbagliato o trasgredito agli ordini. Il bello, dunque, non è tanto in una trama articolata o complessa, quanto piuttosto nell'eccitazione quasi perversa di vedere la lettera successiva e cosa i vari protagonisti saranno costretti a fare.
Situazioni assolutamente intriganti, in cui ogni personaggio è costretto a mettere a repentaglio la propria stessa esistenza. In una condizione così estrema, pare normale che emerga il vero animo delle persone: contorto, malvagio e folle. Ci sono ovviamente dei personaggi buoni e caritatevoli, ma non per questo verranno salvati dalla furia del re.
Belle anche le vicende sentimentali, che, in maniera elegante, si inseriranno nel racconto, aumentando così anche la materia trattata. Un triangolo amoroso del tutto particolare, con rivolgimenti insoliti e imprevedibili.

I disegni sono buoni, i vari personaggi mostrano tratti originali, sia in quanto a design che a caratteristiche psicologiche. Non dimentichiamo che la storia è ambientata nel secolo scorso, in una realtà estranea alla modernità. In questo caso, dunque, l'autore e il disegnatore sono stati bravi a rendere al meglio questa condizione di "diversità" rispetto al resto del mondo.
Gli sfondi sono curati e precisi, ma ciò che colpisce è certamente il modo in cui vengono sviluppate le espressioni melodrammatiche dei vari protagonisti. Follia, rabbia, paura... tutto ciò traspare dai volti dei vari "giocatori" in maniera mirabile.
Il finale non è affatto scontato e segue così la linea tenuta durante tutta la vicenda. 30 capitoli emozionanti, in cui non c'è spazio per la noia. Quando meno se lo si aspetta, arriverà la lettera del re...

voto finale: 8