Recensione
Umi no Misaki
7.0/10
"Umi no Misaki" è sicuramente un titolo da consigliare a chiunque ami il genere harem/sentimentale, sebbene mostri alcune piccole carenze. 15 volumetti veramente appassionanti, che intrigano e entusiasmano grazie alla forza della commedia, ma con tratti drammatici piuttosto interessanti. Kou Fumizuki, l'autore, non risparmia una bella dose di ecchi, che, però, non appare in maniera così smodata e ingombrante.
Il protagonista è Nagi Goto, un ragazzo normalissimo che, per ragioni familiari, si trasferisce su un'isola sperduta nel sud del Giappone. Arriva e subito incontra un'affascinante fanciulla dai lunghi capelli, Shizuku Narumi, che l'accoglie e gli mostra le meraviglie locali. Tutto sembra far presagire che la permanenza sull'isola sarà quieta, pacifica e rilassante. "Sembra", appunto,poiché, come avrà il dispiacere (o il piacere) di scoprire, Nagi è la reincarnazione del Dio drago, divinità principale dell'isola. E, come tale, dovrà essere accudito e riverito dalle tre principali sacerdotesse: Shizuku, la vivace ed energica Karin e la rigida e ferrea Soyogi.
Così nascerà una strana situazione, che vedrà tutte e tre le fanciulle coinvolte in questo gioco di amori soffusi e sentimenti velati (ma neanche tanto), con al centro il fortunato Nagi, sommerso letteralmente dalla passione delle tre ragazze.
La trama si sviluppa in maniera intrigante e anche divertente. Come nel più classico degli harem, le tre ragazze faranno a guerra per riuscire a conquistare il cuore del "povero" protagonista, a cui toccherà un'ipotetica scelta finale. Sebbene gli sviluppi siano comunque emozionanti, non posso che far presente alcune piccole imperfezioni, soprattutto nel finale.
Un harem, seppur divertente, deve comunque indirizzarsi verso una conclusione a senso chiuso (o almeno secondo i miei gusti personali). Una ragazza ,tra le tante, deve prevalere, anche se non era la scelta migliore. In "Umi no Misaki" tutte e tre avranno uno spazio pressappoco uguale, e, a mio avviso, ricevono da Nagi un amore identico. Una relazione che cresce man mano e si spinge fino a un punto in cui, tornare indietro, appare leggermente forzato. E dunque come andrà a finire? Nagi ne sceglierà una oppure no? A voi il piacere di scoprirlo.
I disegni sono sicuramente migliorabili. Se, da un lato, Karin, Shizuku e Soyogi mostrano personalità estremamente distinte (anche se leggermente stereotipate), dall'altro non ricevono lo stesso trattamento da un punto di vista grafico. I volti sono quasi uguali e così anche le varie espressioni facciali.
Diversi i fondali, che invece ostentano una cura dei particolari impressionante. Una sequenza di effetti scenici di grande pregio, che equilibrano in parte la carenza di spessore dei vari protagonisti. La storia si evolve in maniera fluida e chiara, e ogni capitoli mostra costanti colpi di scena e sviluppi tutto sommato imprevedibili.
"Umi no Misaki", dunque, si presenta come un manga gradevole, che, però, avrebbe potuto fare molto meglio. Un pizzico di drammaticità in più, coraggio maggiore in alcuni tipi di scelte e dei disegni più dettagliati. Tante piccole cose che, in fin dei conti, hanno impedito a tale opera di spiccare il volo.
Voto finale: 7… meno!
Il protagonista è Nagi Goto, un ragazzo normalissimo che, per ragioni familiari, si trasferisce su un'isola sperduta nel sud del Giappone. Arriva e subito incontra un'affascinante fanciulla dai lunghi capelli, Shizuku Narumi, che l'accoglie e gli mostra le meraviglie locali. Tutto sembra far presagire che la permanenza sull'isola sarà quieta, pacifica e rilassante. "Sembra", appunto,poiché, come avrà il dispiacere (o il piacere) di scoprire, Nagi è la reincarnazione del Dio drago, divinità principale dell'isola. E, come tale, dovrà essere accudito e riverito dalle tre principali sacerdotesse: Shizuku, la vivace ed energica Karin e la rigida e ferrea Soyogi.
Così nascerà una strana situazione, che vedrà tutte e tre le fanciulle coinvolte in questo gioco di amori soffusi e sentimenti velati (ma neanche tanto), con al centro il fortunato Nagi, sommerso letteralmente dalla passione delle tre ragazze.
La trama si sviluppa in maniera intrigante e anche divertente. Come nel più classico degli harem, le tre ragazze faranno a guerra per riuscire a conquistare il cuore del "povero" protagonista, a cui toccherà un'ipotetica scelta finale. Sebbene gli sviluppi siano comunque emozionanti, non posso che far presente alcune piccole imperfezioni, soprattutto nel finale.
Un harem, seppur divertente, deve comunque indirizzarsi verso una conclusione a senso chiuso (o almeno secondo i miei gusti personali). Una ragazza ,tra le tante, deve prevalere, anche se non era la scelta migliore. In "Umi no Misaki" tutte e tre avranno uno spazio pressappoco uguale, e, a mio avviso, ricevono da Nagi un amore identico. Una relazione che cresce man mano e si spinge fino a un punto in cui, tornare indietro, appare leggermente forzato. E dunque come andrà a finire? Nagi ne sceglierà una oppure no? A voi il piacere di scoprirlo.
I disegni sono sicuramente migliorabili. Se, da un lato, Karin, Shizuku e Soyogi mostrano personalità estremamente distinte (anche se leggermente stereotipate), dall'altro non ricevono lo stesso trattamento da un punto di vista grafico. I volti sono quasi uguali e così anche le varie espressioni facciali.
Diversi i fondali, che invece ostentano una cura dei particolari impressionante. Una sequenza di effetti scenici di grande pregio, che equilibrano in parte la carenza di spessore dei vari protagonisti. La storia si evolve in maniera fluida e chiara, e ogni capitoli mostra costanti colpi di scena e sviluppi tutto sommato imprevedibili.
"Umi no Misaki", dunque, si presenta come un manga gradevole, che, però, avrebbe potuto fare molto meglio. Un pizzico di drammaticità in più, coraggio maggiore in alcuni tipi di scelte e dei disegni più dettagliati. Tante piccole cose che, in fin dei conti, hanno impedito a tale opera di spiccare il volo.
Voto finale: 7… meno!