Recensione
Lost+Brain
5.0/10
Ricordo che presi questo manga appena finii di leggere "Death Note", rimasi talmente colpito da quel genere di storia che ne volli subito ancora. Effettuando delle ricerche trovai che l'opera più simile era proprio "Lost+Brain", che in soli tre volumi poteva soddisfare questa mia sete di mistero e colpi di scena. Solo dopo averla letta tutta mi resi conto dell'errore che feci.
A distanza di qualche anno ho deciso di rileggere il manga per provare a rivalutarlo ed a guardarlo senza fare confronti con altre opere, ma nonostante ciò il mio parere resta negativo.
La Star Comics ha fatto tanta pubblicità ed un'edizione molto buona con sovraccoperta, inducendo molti a credere che questo fosse un manga da avere assolutamente. Purtroppo anche io ci sono cascato e mi sento in dovere di dare il mio parere, evitando che qualcuno possa pentirsi de aver acquistato "Lost+brain".
Penso che in molti si siano avvicinati a quest'opera nel mio stesso modo, la trama è piuttosto semplice e per molti aspetti simile a "Death Note". Un giovane ragazzo di nome Hiyama si sente molto annoiato, così quando viene a conoscenza delle grandi potenzialità che ha la pratica dell'ipnosi decide di sfruttare questo potere per sottomettere la razza umana.
La storia non mi ha mai coinvolto, i malvagi piani di conquista li ho trovati tutti poco credibili. L'idea dell'ipnosi inizialmente mi è sembrata interessante, avrebbe potuto rendere la storia più realistica dal momento che è una pratica conosciuta ed utilizzata. Tuttavia col passare dei volumi ho realizzato che non è possibile che ogni singolo essere umano possa cadere in uno stato perenne di ipnosi, così ogni singola connessione con la realtà mi è crollata brutalmente.
Il protagonista a me è sembrato piuttosto piatto e poco carismatico, è il classico giovane genio che eccelle in tutto ciò che fa. Naturalmente data la brevità della storia non ha potuto essere sviluppato al meglio, ma comunque non mi ha colpito in nessun aspetto. L'antagonista è forse l'unico personaggio apprezzabile, tuttavia la restante parte sembrano essere semplici comparse che non lasciano nulla al lettore.
Le parti in cui viene spiegata l'ipnosi e le reazioni della mente umana a determinate situazioni sono quelle che mi hanno fatto apprezzare un pochino di più la storia. Il finale mi è parso poco sorprendente e piuttosto frettoloso , forse tale accelerazione è dovuta alle scarse vendite in patria che hanno costretto gli autori a velocizzarne la conclusione.
Penso che sia un manga da prendere poco sul serio, senza crearsi troppe aspettative e da leggere tanto per passare il tempo. I disegni di Akira Otani non sono affatto male anche se poco d'impatto, possiedono uno stile che può sembrare simile a quello di Obata (disegnatore di "Death Note") ma che comunque non stona particolarmente col tipo di opera.
Termino dicendo che è uno dei pochissimi manga di cui mi sono pentito dell'acquisto, non ne consiglio la lettura, eccetto a chi ha qualche soldo da buttare via e cerca una storia breve per perdere un paio d'ore di tempo.
A distanza di qualche anno ho deciso di rileggere il manga per provare a rivalutarlo ed a guardarlo senza fare confronti con altre opere, ma nonostante ciò il mio parere resta negativo.
La Star Comics ha fatto tanta pubblicità ed un'edizione molto buona con sovraccoperta, inducendo molti a credere che questo fosse un manga da avere assolutamente. Purtroppo anche io ci sono cascato e mi sento in dovere di dare il mio parere, evitando che qualcuno possa pentirsi de aver acquistato "Lost+brain".
Penso che in molti si siano avvicinati a quest'opera nel mio stesso modo, la trama è piuttosto semplice e per molti aspetti simile a "Death Note". Un giovane ragazzo di nome Hiyama si sente molto annoiato, così quando viene a conoscenza delle grandi potenzialità che ha la pratica dell'ipnosi decide di sfruttare questo potere per sottomettere la razza umana.
La storia non mi ha mai coinvolto, i malvagi piani di conquista li ho trovati tutti poco credibili. L'idea dell'ipnosi inizialmente mi è sembrata interessante, avrebbe potuto rendere la storia più realistica dal momento che è una pratica conosciuta ed utilizzata. Tuttavia col passare dei volumi ho realizzato che non è possibile che ogni singolo essere umano possa cadere in uno stato perenne di ipnosi, così ogni singola connessione con la realtà mi è crollata brutalmente.
Il protagonista a me è sembrato piuttosto piatto e poco carismatico, è il classico giovane genio che eccelle in tutto ciò che fa. Naturalmente data la brevità della storia non ha potuto essere sviluppato al meglio, ma comunque non mi ha colpito in nessun aspetto. L'antagonista è forse l'unico personaggio apprezzabile, tuttavia la restante parte sembrano essere semplici comparse che non lasciano nulla al lettore.
Le parti in cui viene spiegata l'ipnosi e le reazioni della mente umana a determinate situazioni sono quelle che mi hanno fatto apprezzare un pochino di più la storia. Il finale mi è parso poco sorprendente e piuttosto frettoloso , forse tale accelerazione è dovuta alle scarse vendite in patria che hanno costretto gli autori a velocizzarne la conclusione.
Penso che sia un manga da prendere poco sul serio, senza crearsi troppe aspettative e da leggere tanto per passare il tempo. I disegni di Akira Otani non sono affatto male anche se poco d'impatto, possiedono uno stile che può sembrare simile a quello di Obata (disegnatore di "Death Note") ma che comunque non stona particolarmente col tipo di opera.
Termino dicendo che è uno dei pochissimi manga di cui mi sono pentito dell'acquisto, non ne consiglio la lettura, eccetto a chi ha qualche soldo da buttare via e cerca una storia breve per perdere un paio d'ore di tempo.