Recensione
Recensione di Black Crow
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"Kodomo No Omocha", conosciuto anche come "Kodocha" mentre in Italia con il nome "il giocattolo dei bambini" oppure "Rossana" per la versione animata, è un manga scritto dalla mangaka Miho Obana.
"Kodocha" narra le avventure di una ragazzina di nome Sana. Lei è piuttosto popolare poiché lavora in tv ma nonostante ciò, essendo una bambina, frequenta le elementari come tutti i ragazzini della sua età. E' l'età dell'infanzia, delle elementari, alle prese con i primi amori le prime amicizie. Il manga segue le sue vicende e anche la sua crescita da ragazzina tutto pepe a una… (non faccio spoiler perciò mi fermo qui). Il manga è un capolavoro. Sia la narrazione che i disegni calzano a pennello. Piacevole, sentimentale, un po' romantico, frenetico ma anche pericoloso e drammatico a volte.
Quando ero piccolo ero solito vedere l'anime in tv. Mi era piaciuto molto. Confermo come il manga gli sia nettamente superiore. 1) L'anime contiene troppe censure. 2) Non ha un finale, si ferma due/tre volumi dalla fine vera e propria. E' godibile, divertente ma sicuramente fin troppo rimodellato per un pubblico piccino.
E' un manga che parla di bambini (poi crescono) che non è adatto ai bambini. Paradossalmente questo è un manga che forse e soprattutto adatto ai più grandi. Affronta temi di una certa importanza con gli occhi di un bambino. Cosa può fare un bambino di fronte tutto questo? Si lotta insieme e ci si fa forza l'uno con l'altro.
Questo manga regala molte lezioni di vita. Si parla d'amore, di una scuola che non funziona, delle ingiustizie, dell'amicizia, del fatto che ogni persona ha delle ferite che non aspettano altro di essere curate con l'amore, che una persona adulta scappa dai problemi, che un bambino può comportarsi in un determinato modo perché soffre e si giudica sempre troppo in fretta l'altro. Che bisogna rimanere uniti, e che le promesse si mantengono se lo si vuole davvero. Nemmeno la distanza fa paura quando ci si vuole bene. Per ultimo, ma non meno importante, che non bisogna essere dei veri genitori (genetici) per amare un bambino come se fosse vostro. Tutti temi ricorrenti. Soprattutto nel momento in cui sto scrivendo questa recensione: 24 marzo 2016.
ps. Vi è un continuo con alcuni speciali scritti recentemente dalla stessa mangaka e anche di un volume che parla di un film girato da Sana, accennato nella storia di "Kodomo".
Un manga che rimarrà sempre nel mio cuore. Invito chiunque a leggerlo.
"Kodocha" narra le avventure di una ragazzina di nome Sana. Lei è piuttosto popolare poiché lavora in tv ma nonostante ciò, essendo una bambina, frequenta le elementari come tutti i ragazzini della sua età. E' l'età dell'infanzia, delle elementari, alle prese con i primi amori le prime amicizie. Il manga segue le sue vicende e anche la sua crescita da ragazzina tutto pepe a una… (non faccio spoiler perciò mi fermo qui). Il manga è un capolavoro. Sia la narrazione che i disegni calzano a pennello. Piacevole, sentimentale, un po' romantico, frenetico ma anche pericoloso e drammatico a volte.
Quando ero piccolo ero solito vedere l'anime in tv. Mi era piaciuto molto. Confermo come il manga gli sia nettamente superiore. 1) L'anime contiene troppe censure. 2) Non ha un finale, si ferma due/tre volumi dalla fine vera e propria. E' godibile, divertente ma sicuramente fin troppo rimodellato per un pubblico piccino.
E' un manga che parla di bambini (poi crescono) che non è adatto ai bambini. Paradossalmente questo è un manga che forse e soprattutto adatto ai più grandi. Affronta temi di una certa importanza con gli occhi di un bambino. Cosa può fare un bambino di fronte tutto questo? Si lotta insieme e ci si fa forza l'uno con l'altro.
Questo manga regala molte lezioni di vita. Si parla d'amore, di una scuola che non funziona, delle ingiustizie, dell'amicizia, del fatto che ogni persona ha delle ferite che non aspettano altro di essere curate con l'amore, che una persona adulta scappa dai problemi, che un bambino può comportarsi in un determinato modo perché soffre e si giudica sempre troppo in fretta l'altro. Che bisogna rimanere uniti, e che le promesse si mantengono se lo si vuole davvero. Nemmeno la distanza fa paura quando ci si vuole bene. Per ultimo, ma non meno importante, che non bisogna essere dei veri genitori (genetici) per amare un bambino come se fosse vostro. Tutti temi ricorrenti. Soprattutto nel momento in cui sto scrivendo questa recensione: 24 marzo 2016.
ps. Vi è un continuo con alcuni speciali scritti recentemente dalla stessa mangaka e anche di un volume che parla di un film girato da Sana, accennato nella storia di "Kodomo".
Un manga che rimarrà sempre nel mio cuore. Invito chiunque a leggerlo.