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Trovare una connotazione ben definita a questo manga è assai difficile in quanto fin da subito si presenta come una scatola cinese dove il lettore si trova a dipanarsi tra la storia attuale e i vari flashback del vissuto di Himea e gli altri coprotagonisti della vicenda. Il manga inizia con il raccontare una storia d'amore quasi compulsiva, ma non si ferma qui: ho trovato l'uso di espedienti a cui ricorrono certi personaggi, dalla magia alla stessa trascendenza, intriganti e mai scontati.

Il lato fantasy della vicenda esce fin da subito per dare una collocazione più credibile ai vari personaggi, che entrano nel vivo dell'avventura quasi immediatamente. Non ho sottovalutato neanche la preponderante visione e analisi psicologica dei personaggi, che avviene scrupolosa sotto gli occhi di chi li osserva; essi stessi sono in continua mutazione cercando i mezzi per non soccombere al ruolo impostogli dal destino che sembra imprescindibile.

Il carattere comedy serve ad alleggerire un quadro altrimenti tetro e drammatico che l'anime porta in risalto, in cui poteri superiori cercano di sfruttare la situazione della compagnia che si è formata a loro vantaggio, studiando machiavellici intrighi per tenere in scacco gli stessi protagonisti. Leggendo l'opera si capisce che non è banale, e soprattutto intriga pagina dopo pagina con le ardite quanto spericolate sperimentazioni narrative dell'autore. Dico questo perché mentre leggevo pensavo che la mole d'informazioni avrebbe potuto portare alla confusione e invece mi sono ricreduto grazie a una sceneggiatura di livello che aiuta a tenere il passo con la storia e la prepotente personalità dei personaggi.

Il protagonista principale è un ragazzo che si trova suo malgrado a venire a contatto con un mondo (il suo) di cui non conosceva tutti gli aspetti, e cercando di non farsi sopraffare sopravvive andando avanti per capire meglio se stesso prima che gli altri. A mio avviso ci sono alti valori morali in tutto il manga, che fa una bella riflessione anche sul concetto di Maturità e tutte le sue conseguenze. Pur essendo uno shounen, mi trovo a guardarlo da un occhio più adulto e lo apprezzo quanto tale. I drammi interiori dovuti ai trascorsi dei protagonisti crescono esponenzialmente fino a delle e vere e proprie esplosioni da cui escono fuori finalmente le paure interiori dei rapporti inespressi, in un crescendo di trama che porta a un effetto “strike”, come nel gioco del biliardo dove tutti i birilli inevitabilmente vanno giù.

I personaggi sono tutti ben costruiti dall'autore e si scoprono solo leggendo il manga; tutti hanno un trascorso e una caratteristica preponderante che li porta ad avere uno spessore tridimensionale che esce fuori dal fumetto grazie anche all'abile mano di chi l’ha disegnato. Difficile non interrogarsi sul fatto che esistano o meno cattivi reali nel manga, o meglio identificare simulacri in cui rovesciare odio e disperazione: è sicuramente più facile osservare le situazioni in cui ruoli e complesse geometrie portano gli uni e gli altri a comportamenti poco ortodossi, in cui ad ognuno viene dato un ruolo cercando di non farli affondare nella propria inconsapevolezza.

La sceneggiatura risalta molto questo aspetto, mi è piaciuto molto il crescendo dei ritmi: un plauso all'autore. Tutto il manga è appoggiato anche dal disegno, che aiuta a far risaltare i personaggi che ruotano intorno alla storia: le espressioni, gli atteggiamenti, sembrano uscire come in un'animazione pagina dopo pagina, riuscendo comunque a dare una forte emozione dell'azione che permea tutta la storia. Il manga si presenta come una storia autoconclusiva (per il momento), eppure nel suo non essere prolisso ma conciso rimane bene in mente a chi ha avuto la fortuna di leggerlo.