Recensione
H2O: Footprints in the Sand
8.5/10
"H2O: Footprints in the Sand" è una serie composta da dodici episodi di durata canonica, prodotta nel 2008 dallo studio Zexcs, e tratta da un'omonima Visual Novel per adulti.
Takuma Hirose è un ragazzo sensibile e solitario, la cui giovinezza è stata profondamente segnata dalla prematura morte della madre e da una malattia che lo ha reso cieco. Per tentare di curarlo, la famiglia decide di trasferirlo momentaneamente a casa dello zio, in un villaggio di campagna, dove farà la conoscenza di Kohinata Hayami, una ragazza scontrosa ed inspiegabilmente odiata da tutti gli altri abitanti del luogo.
La trama parte subito col piede giusto, si sviluppa decisamente bene riuscendo a coinvolgere lo spettatore sin da subito, ed infine, proprio nella sua fase conclusiva, compie un passo grosso, rischioso, ed inaspettato, che si rivela però vincente. "H2O: Footprints in the Sand" è, in linea generale, un prodotto dai toni molto dolci, ricco di momenti drammatici e al tempo stesso di scene piuttosto violente, e che nel mezzo lascia spazio anche a spassosi siparietti in grado di strappare sempre un sorriso. La storia, narrata in sottofondo da una voce lontana, è molto intrigante e riesce nell'intento di incuriosire lo spettatore, ricreando un'atmosfera mistica e soprannaturale e donando al contempo un tocco in più all'intera opera.
I personaggi sono molti, se considerato il numero esiguo di puntate, ma, nonostante questo, il gruppo principale di protagonisti gode di un'ottima caratterizzazione. Il rapporto che si sviluppa fra Hirose e Hayami non può lasciare indifferenti, ed in generale, tutti i legami instaurati con i vari personaggi sono ben curati, e progrediscono in maniera naturale senza alcuna forzatura.
Il comparto grafico, purtroppo, non è niente di speciale. Svolge il proprio compito in maniera sufficiente, senza regalare particolari emozioni. Il design dei personaggi è accettabile, anche se eccessivamente sproporzionato, le animazioni sono fluide, e i fondali non godono di grandi dettagli. Intrigante e suggestiva è invece l'ambientazione.
Meglio di quello grafico, troviamo il comparto sonoro, che propone un doppiaggio più che adeguato, delle ottime colonne sonore in grado di ricreare sempre delle atmosfere oniriche e suggestive e un'opening melodiosa e memorabile.
Il finale, da molti aspramente criticato, l'ho trovato invece più che adeguato e sicuramente emozionante, un sospiro di sollievo dopo una serie di eventi sin troppo sfortunati.
In conclusione, "H2O: Footprints in the Sand" è una serie più che buona sotto ogni punto di vista, e che probabilmente avrebbe reso ancora meglio se adattata in un maggior numero di episodi. Rimane comunque in prodotto valido ed emozionante dal primo all'ultimo minuto, carico di quelle atmosfere magiche che, purtroppo, all'alba del 2016 non si riescono più a ritrovare in opera alcuna.
Takuma Hirose è un ragazzo sensibile e solitario, la cui giovinezza è stata profondamente segnata dalla prematura morte della madre e da una malattia che lo ha reso cieco. Per tentare di curarlo, la famiglia decide di trasferirlo momentaneamente a casa dello zio, in un villaggio di campagna, dove farà la conoscenza di Kohinata Hayami, una ragazza scontrosa ed inspiegabilmente odiata da tutti gli altri abitanti del luogo.
La trama parte subito col piede giusto, si sviluppa decisamente bene riuscendo a coinvolgere lo spettatore sin da subito, ed infine, proprio nella sua fase conclusiva, compie un passo grosso, rischioso, ed inaspettato, che si rivela però vincente. "H2O: Footprints in the Sand" è, in linea generale, un prodotto dai toni molto dolci, ricco di momenti drammatici e al tempo stesso di scene piuttosto violente, e che nel mezzo lascia spazio anche a spassosi siparietti in grado di strappare sempre un sorriso. La storia, narrata in sottofondo da una voce lontana, è molto intrigante e riesce nell'intento di incuriosire lo spettatore, ricreando un'atmosfera mistica e soprannaturale e donando al contempo un tocco in più all'intera opera.
I personaggi sono molti, se considerato il numero esiguo di puntate, ma, nonostante questo, il gruppo principale di protagonisti gode di un'ottima caratterizzazione. Il rapporto che si sviluppa fra Hirose e Hayami non può lasciare indifferenti, ed in generale, tutti i legami instaurati con i vari personaggi sono ben curati, e progrediscono in maniera naturale senza alcuna forzatura.
Il comparto grafico, purtroppo, non è niente di speciale. Svolge il proprio compito in maniera sufficiente, senza regalare particolari emozioni. Il design dei personaggi è accettabile, anche se eccessivamente sproporzionato, le animazioni sono fluide, e i fondali non godono di grandi dettagli. Intrigante e suggestiva è invece l'ambientazione.
Meglio di quello grafico, troviamo il comparto sonoro, che propone un doppiaggio più che adeguato, delle ottime colonne sonore in grado di ricreare sempre delle atmosfere oniriche e suggestive e un'opening melodiosa e memorabile.
Il finale, da molti aspramente criticato, l'ho trovato invece più che adeguato e sicuramente emozionante, un sospiro di sollievo dopo una serie di eventi sin troppo sfortunati.
In conclusione, "H2O: Footprints in the Sand" è una serie più che buona sotto ogni punto di vista, e che probabilmente avrebbe reso ancora meglio se adattata in un maggior numero di episodi. Rimane comunque in prodotto valido ed emozionante dal primo all'ultimo minuto, carico di quelle atmosfere magiche che, purtroppo, all'alba del 2016 non si riescono più a ritrovare in opera alcuna.