Recensione
Recensione di Avventuriera
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"L'anime è la trasposizione di una visual novel".
Una frase a cui gli appassionati di serie animate sono abituati: in un mercato povero di titoli originali, la contrapposizione principale si combatte fra adattamenti di anime e novel. Una lotta che continua da anni, la cui logica non è sconosciuta: i fan del fumetto o del libro sono un pubblico sicuro e i soldi a disposizione per creare un prodotto di successo sono sempre troppo pochi. Non è un mistero che studi d'animazione piccoli come Silver Link o Nexus, senza anime di grande fama alle spalle, abbiano focalizzato le loro energie sull'ennesima trasposizione: "Rakudai Kishi no Eyuudan" (arrivato di recente in Italia sotto il nome de "L'Epopea del Cavaliere Ripetente) è tratto infatti da una visual novel, la cui trama e le cui premesse si intersecano in modo sbalorditivo con "Gakusen Toshi Asterisk", anime dello studio A-1 Pictures.
La trama è di per sé identica, simile a moltissime altre visual novel presenti sul mercato: Ikki Kurogane è soprannominato "Worst One" dai compagni della prestigiosa Accademia Hagun, una delle numerose scuole che istruisce i Cavalieri Magici, persone in grado di materializzare la loro forza spirituale in armi definite Blazer. A seguito dell'arrivo della nuova preside Kurono Shinguuji, avvenuto durante un periodo difficile per l'istituto, Ikki riceve la possibilità di diplomarsi come i suoi compagni, se vincerà il "Seven Star Sword Festival", un torneo che vede competere le varie accademie di Cavalieri Magici giapponesi e che ridarebbe lustro alla scuola. Sebbene il ragazzo sia stato bocciato al primo anno e si trovi nel rango F, il livello più basso nel sistema ranking dell'Accademia Hagun, lui accetta la sfida, tuttavia il suo percorso scolastico potrebbe complicarsi con l'arrivo di Stella Vermillion. La ragazza è un prodigioso Cavaliere Magico, principessa di un Paese straniero giunta per studiare all'accademia, ma, scoprendo di dover condividere la camera da letto con un ragazzo dopo un incidente osé, lancia una sfida a Ikki: un duello il cui perdente sarà costretto a servire per l'eternità il vincitore...
Sebbene le somiglianze siano incredibili, Silver Link e Nexus scelgono di trattare con rispetto la materia prima, a cominciare dagli stessi protagonisti: Ikki Kurogane, sebbene abbia l'aspetto di tanti altri protagonisti di visual novel, risulta interessante per la strenua forza di volontà con cui si oppone alle difficoltà e per le abilità magiche limitate. Un uso prolungato del suo potere, infatti, prosciuga le sue energie al punto tale da farlo andare in infermeria dopo ogni scontro, impedendogli di poterlo utilizzare più di una volta al giorno. La sua scalata verso la vetta, contro un sistema ingiusto che non valuta le sue capacità effettive, si dipana solo sfruttando appieno la sua intelligenza e le sue abilità magiche al momento giusto. L'anime svela i vari ostacoli sul cammino alzando mano a mano l'asticella, creando un'atmosfera ricca di pathos che trasforma il climax in un traguardo entusiasmante: da uno studente di poco superiore a Ikki per arrivare ad avversari sempre più temibili, accompagnati dalle ingerenze esterne della famiglia del ragazzo, che da sempre ne osteggia la crescita. Per fortuna del nostro giovane eroe, dalla famiglia sopraggiunge anche l'aiuto gradito della sorellina, Shizuku Kurogane, mentre fra i coetanei potrà sempre contare sul supporto di Stella Vermillion, Nagi Arisuin (il misterioso compagno di stanza di Shizuku, dal cuore di "fanciulla") e di altri studenti che inizieranno ad ammirarlo e sostenerlo nel corso della suo cammino contro le avversità.
Purtroppo, Stella, la coprotagonista indiscussa della serie animata, non riceve lo stesso tipo di approfondimento: le sue motivazioni sono accennate nel primo episodio, ma il suo sviluppo personale si fermerà presto per fare spazio alla maturazione della relazione con Ikki, anche se quest'ultimo aspetto risulta uno dei punti forti dell'anime. Il rapporto fra i due ragazzi presenta elementi freschi e giovanili, la sceneggiatura mette in luce l'inesperienza di entrambi soprattutto nell'episodio dedicato agli allenamenti in piscina, dove le incomprensioni e i desideri dei due ragazzi rifulgono sotto la luce che filtra attraverso una piccola cascata artificiale. Un espediente pieno di romanticismo.
Rilievo maggiore rispetto alla personalità della ragazza si dedica a Shizuku: la sorellina vuole stare accanto al fratello in modo letterale, per usare un eufemismo, e, sebbene una scena in particolare stimoli brividi di freddo lungo la schiena per la sua sessualizzazione (fili di saliva compresi), la sua psicologia è ben esplorata. Non si ancora al facile stereotipo della ninfomane spudorata, ma segue una via più introspettiva tramite cui si assiste, come se fosse un ponte, agli abusi perpetrati su Ikki dai membri della famiglia. Il suo arco narrativo si conclude con il combattimento più bello e animato meglio di tutta la serie, in cui la tensione affrontata dalla ragazza si scioglie nella scelta di sostenere il fratello, anche se il desiderio di stare con lui potrebbe non realizzarsi mai.
E le battaglie in cui i ragazzi si imbatteranno ricoprono un ruolo fondamentale: le limitazioni nel dare vita a scontri sempre fluidi e ineccepibili spariscono di fronte alla caratterizzazione dei nemici, i cui poteri hanno regole e usi precisi. Lo stesso Ikki gode di una tecnica segreta di grande impatto, mentre fra gli avversari incontrati sul ring spicca su tutti il potere di Touka Toudou, la presidente del consiglio studentesco. Il tempo passato da Ikki per prepararsi ad ogni combattimento, per ottenere un posto fra i partecipanti al "Seven Star Sword Festival", diventa uno spazio in cui l'introspezione psicologica influenza persino l'aspetto visivo dell'anime, sprigionando tutta la sua potenza grafica nel caso della finale del torneo scolastico: la colorazione bianca e nera, in cui solo rari tocchi di colore compaiono ad accendere gli occhi dei personaggi e lo sfondo nei momenti drammatici, pare eccessiva ma capace di trascinare lo spettatore nell'ambiente angosciante e fargli sperare che Ikki riesca a superare le difficoltà, con le usuali forza e intelligenza.
Tuttavia una terribile piaga affligge questa trasposizione: le scene piccanti, con cui ormai tocca fare i conti in qualsiasi serie animata, in questo adattamento spuntano spesso con immagini al limite del pornografico. Impossibile dimenticare uno dei primi momenti dell'anime, dove sotto la lingerie striminzita di Stella si scorgono i capezzoli inturgiditi e particolareggiati con dovizia. Meno esplicito, ma sicuramente più fastidioso, il momento in cui la protagonista si spoglia sotto gli occhi di personaggi malvagi, le cui intenzioni paiono fin troppo chiare dai commenti eccitati e dagli sguardi iniettati di sangue. Una scena che sembra fare l'occhiolino allo spettatore, disgustando per la sua mancanza di concentrazione sull'orrore della situazione per evidenziare il corpo seminudo e voluttuoso di Stella. Nonostante ci siano scene osé funzionali alla progressione della relazione fra i ragazzi (come nel caso di una situazione avvenuta a metà serie), in generale ogni istante ecchi sprizza la parola "fanservice" da tutti i pori, suscitando qualche sorriso per il contrasto con il messaggio "moralista" sentenziato alla conclusione dell'anime da uno dei protagonisti.
In compenso, "L'Epopea del Cavaliere Ripetente" risulta una trasposizione avvincente, che di fronte alle difficoltà tecniche e ai cliché tanto cari alle visual novel odierne, emerge per il rispetto che riserva al pubblico. Silver Link e Nexus non relegano ogni aspetto a stereotipi o a battaglie senza un perché, ma cercano di trovare una chiave di lettura per ogni elemento. La sessualizzazione esplicita, però, delle ragazze e di certe situazioni discutibili, abbassa vertiginosamente la maturità dell'opera verso un pubblico di ragazzi in piena pubertà, rendendo anche priva di senso la morale presentata sul finale dell'anime. Nota di merito per la compensazione delle limitazioni tecniche con trovate interessanti, come la colorazione distopica o la focalizzazione sulla psicologia dei personaggi durante i combattimenti.
Sei, per la mancanza di originalità iniziale nella trama e nei personaggi, che porta aria stantia con le trovate erotiche eccessive e di discutibile presenza, ma che viene affrontata da Silver Link e Nexus con l'incrollabile volontà di presentare un'opera interessante, nonostante le mille difficoltà tecniche.
Una frase a cui gli appassionati di serie animate sono abituati: in un mercato povero di titoli originali, la contrapposizione principale si combatte fra adattamenti di anime e novel. Una lotta che continua da anni, la cui logica non è sconosciuta: i fan del fumetto o del libro sono un pubblico sicuro e i soldi a disposizione per creare un prodotto di successo sono sempre troppo pochi. Non è un mistero che studi d'animazione piccoli come Silver Link o Nexus, senza anime di grande fama alle spalle, abbiano focalizzato le loro energie sull'ennesima trasposizione: "Rakudai Kishi no Eyuudan" (arrivato di recente in Italia sotto il nome de "L'Epopea del Cavaliere Ripetente) è tratto infatti da una visual novel, la cui trama e le cui premesse si intersecano in modo sbalorditivo con "Gakusen Toshi Asterisk", anime dello studio A-1 Pictures.
La trama è di per sé identica, simile a moltissime altre visual novel presenti sul mercato: Ikki Kurogane è soprannominato "Worst One" dai compagni della prestigiosa Accademia Hagun, una delle numerose scuole che istruisce i Cavalieri Magici, persone in grado di materializzare la loro forza spirituale in armi definite Blazer. A seguito dell'arrivo della nuova preside Kurono Shinguuji, avvenuto durante un periodo difficile per l'istituto, Ikki riceve la possibilità di diplomarsi come i suoi compagni, se vincerà il "Seven Star Sword Festival", un torneo che vede competere le varie accademie di Cavalieri Magici giapponesi e che ridarebbe lustro alla scuola. Sebbene il ragazzo sia stato bocciato al primo anno e si trovi nel rango F, il livello più basso nel sistema ranking dell'Accademia Hagun, lui accetta la sfida, tuttavia il suo percorso scolastico potrebbe complicarsi con l'arrivo di Stella Vermillion. La ragazza è un prodigioso Cavaliere Magico, principessa di un Paese straniero giunta per studiare all'accademia, ma, scoprendo di dover condividere la camera da letto con un ragazzo dopo un incidente osé, lancia una sfida a Ikki: un duello il cui perdente sarà costretto a servire per l'eternità il vincitore...
Sebbene le somiglianze siano incredibili, Silver Link e Nexus scelgono di trattare con rispetto la materia prima, a cominciare dagli stessi protagonisti: Ikki Kurogane, sebbene abbia l'aspetto di tanti altri protagonisti di visual novel, risulta interessante per la strenua forza di volontà con cui si oppone alle difficoltà e per le abilità magiche limitate. Un uso prolungato del suo potere, infatti, prosciuga le sue energie al punto tale da farlo andare in infermeria dopo ogni scontro, impedendogli di poterlo utilizzare più di una volta al giorno. La sua scalata verso la vetta, contro un sistema ingiusto che non valuta le sue capacità effettive, si dipana solo sfruttando appieno la sua intelligenza e le sue abilità magiche al momento giusto. L'anime svela i vari ostacoli sul cammino alzando mano a mano l'asticella, creando un'atmosfera ricca di pathos che trasforma il climax in un traguardo entusiasmante: da uno studente di poco superiore a Ikki per arrivare ad avversari sempre più temibili, accompagnati dalle ingerenze esterne della famiglia del ragazzo, che da sempre ne osteggia la crescita. Per fortuna del nostro giovane eroe, dalla famiglia sopraggiunge anche l'aiuto gradito della sorellina, Shizuku Kurogane, mentre fra i coetanei potrà sempre contare sul supporto di Stella Vermillion, Nagi Arisuin (il misterioso compagno di stanza di Shizuku, dal cuore di "fanciulla") e di altri studenti che inizieranno ad ammirarlo e sostenerlo nel corso della suo cammino contro le avversità.
Purtroppo, Stella, la coprotagonista indiscussa della serie animata, non riceve lo stesso tipo di approfondimento: le sue motivazioni sono accennate nel primo episodio, ma il suo sviluppo personale si fermerà presto per fare spazio alla maturazione della relazione con Ikki, anche se quest'ultimo aspetto risulta uno dei punti forti dell'anime. Il rapporto fra i due ragazzi presenta elementi freschi e giovanili, la sceneggiatura mette in luce l'inesperienza di entrambi soprattutto nell'episodio dedicato agli allenamenti in piscina, dove le incomprensioni e i desideri dei due ragazzi rifulgono sotto la luce che filtra attraverso una piccola cascata artificiale. Un espediente pieno di romanticismo.
Rilievo maggiore rispetto alla personalità della ragazza si dedica a Shizuku: la sorellina vuole stare accanto al fratello in modo letterale, per usare un eufemismo, e, sebbene una scena in particolare stimoli brividi di freddo lungo la schiena per la sua sessualizzazione (fili di saliva compresi), la sua psicologia è ben esplorata. Non si ancora al facile stereotipo della ninfomane spudorata, ma segue una via più introspettiva tramite cui si assiste, come se fosse un ponte, agli abusi perpetrati su Ikki dai membri della famiglia. Il suo arco narrativo si conclude con il combattimento più bello e animato meglio di tutta la serie, in cui la tensione affrontata dalla ragazza si scioglie nella scelta di sostenere il fratello, anche se il desiderio di stare con lui potrebbe non realizzarsi mai.
E le battaglie in cui i ragazzi si imbatteranno ricoprono un ruolo fondamentale: le limitazioni nel dare vita a scontri sempre fluidi e ineccepibili spariscono di fronte alla caratterizzazione dei nemici, i cui poteri hanno regole e usi precisi. Lo stesso Ikki gode di una tecnica segreta di grande impatto, mentre fra gli avversari incontrati sul ring spicca su tutti il potere di Touka Toudou, la presidente del consiglio studentesco. Il tempo passato da Ikki per prepararsi ad ogni combattimento, per ottenere un posto fra i partecipanti al "Seven Star Sword Festival", diventa uno spazio in cui l'introspezione psicologica influenza persino l'aspetto visivo dell'anime, sprigionando tutta la sua potenza grafica nel caso della finale del torneo scolastico: la colorazione bianca e nera, in cui solo rari tocchi di colore compaiono ad accendere gli occhi dei personaggi e lo sfondo nei momenti drammatici, pare eccessiva ma capace di trascinare lo spettatore nell'ambiente angosciante e fargli sperare che Ikki riesca a superare le difficoltà, con le usuali forza e intelligenza.
Tuttavia una terribile piaga affligge questa trasposizione: le scene piccanti, con cui ormai tocca fare i conti in qualsiasi serie animata, in questo adattamento spuntano spesso con immagini al limite del pornografico. Impossibile dimenticare uno dei primi momenti dell'anime, dove sotto la lingerie striminzita di Stella si scorgono i capezzoli inturgiditi e particolareggiati con dovizia. Meno esplicito, ma sicuramente più fastidioso, il momento in cui la protagonista si spoglia sotto gli occhi di personaggi malvagi, le cui intenzioni paiono fin troppo chiare dai commenti eccitati e dagli sguardi iniettati di sangue. Una scena che sembra fare l'occhiolino allo spettatore, disgustando per la sua mancanza di concentrazione sull'orrore della situazione per evidenziare il corpo seminudo e voluttuoso di Stella. Nonostante ci siano scene osé funzionali alla progressione della relazione fra i ragazzi (come nel caso di una situazione avvenuta a metà serie), in generale ogni istante ecchi sprizza la parola "fanservice" da tutti i pori, suscitando qualche sorriso per il contrasto con il messaggio "moralista" sentenziato alla conclusione dell'anime da uno dei protagonisti.
In compenso, "L'Epopea del Cavaliere Ripetente" risulta una trasposizione avvincente, che di fronte alle difficoltà tecniche e ai cliché tanto cari alle visual novel odierne, emerge per il rispetto che riserva al pubblico. Silver Link e Nexus non relegano ogni aspetto a stereotipi o a battaglie senza un perché, ma cercano di trovare una chiave di lettura per ogni elemento. La sessualizzazione esplicita, però, delle ragazze e di certe situazioni discutibili, abbassa vertiginosamente la maturità dell'opera verso un pubblico di ragazzi in piena pubertà, rendendo anche priva di senso la morale presentata sul finale dell'anime. Nota di merito per la compensazione delle limitazioni tecniche con trovate interessanti, come la colorazione distopica o la focalizzazione sulla psicologia dei personaggi durante i combattimenti.
Sei, per la mancanza di originalità iniziale nella trama e nei personaggi, che porta aria stantia con le trovate erotiche eccessive e di discutibile presenza, ma che viene affrontata da Silver Link e Nexus con l'incrollabile volontà di presentare un'opera interessante, nonostante le mille difficoltà tecniche.