Recensione
Mirai Nikki
6.0/10
"Mirai Nikki", letteralmente tradotto "Diario del futuro", è una serie della stagione autunnale 2011 composta da ventisei episodi di durata canonica, prodotta dalla Asread, tratta dall'omonimo manga ideato e disegnato da Sakae Esuno.
Yukiteru Amano è un giovane adolescente isolato dal resto del mondo, il cui unico hobby è scrivere un diario nel quale annota ogni singola cosa che gli accade intorno. Un giorno come tanti altri, Yukiteru scoprirà che il suo apparente amico immaginario, Deus, è in realtà il Dio che governa il mondo, e che è prossimo alla morte. Per trovare un degno sostituto, Deus darà inizio a un gioco mortale, nel quale dodici concorrenti, armati di particolari diari in grado di prevedere il futuro, dovranno eliminarsi a vicenda. L'ultimo sopravvissuto sarà ovviamente il vincitore.
"Mirai Nikki" è un'opera che sicuramente ha fatto molto parlare di sé, e in generale ha riscosso un più che discreto successo, spesso e volentieri collegato alla sua protagonista femminile, Yuno. Tale dolce e simpatica ragazzina dai capelli rosa si rivela presto essere una psicopatica di prima categoria, disposta a tutto pur di salvare il suo amato, e pur di trascorrere qualche ora insieme a lui. Purtroppo, anche l'innesto di questo personaggio, che definirei solamente discreto in quanto prevedibile e facile da inquadrare, non è sufficiente a colmare le enormi voragini mostrate a livello narrativo. La trama non gode certo di un incipit originale, di giochi di sopravvivenza se ne sono visti anche troppi, e si sviluppa in maniera pessima, con una forzatura dietro l'altra sino al finale, dove quel minimo di logica che era rimasta si perde inesorabilmente nel nulla.
Ad esclusione di Yuno, gli altri personaggi non godono certo di una buona caratterizzazione, eccezion fatta per un paio di loro, e ricalcano in pieno gli stereotipi del genere.
Il comparto tecnico si difende piuttosto bene, proponendo un buon design dei personaggi, delle animazioni fluide e dei combattimenti tutto sommato gradevoli. I fondali sono ben dettagliati e l'ambientazione gradevole. Il comparto sonore svolge un lavoro di ancora più alto livello, proponendo delle ottime colonne sonore in grado di ricreare le giuste atmosfere ricche di inquietudine. Orecchiabili e melodiose opening ed ending, nella norma il doppiaggio. Il finale è per molti versi un grosso pasticcio, l'autore ha voluto mescolare troppi elementi, ed è finito col tirarsi la zappa sui piedi. Alcune scelte rimangono tuttavia apprezzabili, per esempio quella di non forzare il completo happy ending, anche se non si va troppo lontani.
In conclusione, "Mirai Nikki" è un'opera da scartare completamente? Decisamente no. Seppur evidenti siano i difetti, il prodotto rimane comunque una visione piacevole e a tratti coinvolgente, dal ritmo frenetico, e che vanta un buon apparato tecnico. Per accontentare un po' tutti, nel mezzo si trova anche la storia d'amore fra i due protagonisti, un rapporto strano e contorto, che di certo susciterà curiosità. Se non fosse per una trama troppo forzata, e per un basso livello di caratterizzazione del protagonista e della maggior parte dei personaggi secondari, "Mirai Nikki" sarebbe potuta diventare una delle serie migliori degli ultimi anni. Una bella occasione sprecata, le idee c'erano.
Yukiteru Amano è un giovane adolescente isolato dal resto del mondo, il cui unico hobby è scrivere un diario nel quale annota ogni singola cosa che gli accade intorno. Un giorno come tanti altri, Yukiteru scoprirà che il suo apparente amico immaginario, Deus, è in realtà il Dio che governa il mondo, e che è prossimo alla morte. Per trovare un degno sostituto, Deus darà inizio a un gioco mortale, nel quale dodici concorrenti, armati di particolari diari in grado di prevedere il futuro, dovranno eliminarsi a vicenda. L'ultimo sopravvissuto sarà ovviamente il vincitore.
"Mirai Nikki" è un'opera che sicuramente ha fatto molto parlare di sé, e in generale ha riscosso un più che discreto successo, spesso e volentieri collegato alla sua protagonista femminile, Yuno. Tale dolce e simpatica ragazzina dai capelli rosa si rivela presto essere una psicopatica di prima categoria, disposta a tutto pur di salvare il suo amato, e pur di trascorrere qualche ora insieme a lui. Purtroppo, anche l'innesto di questo personaggio, che definirei solamente discreto in quanto prevedibile e facile da inquadrare, non è sufficiente a colmare le enormi voragini mostrate a livello narrativo. La trama non gode certo di un incipit originale, di giochi di sopravvivenza se ne sono visti anche troppi, e si sviluppa in maniera pessima, con una forzatura dietro l'altra sino al finale, dove quel minimo di logica che era rimasta si perde inesorabilmente nel nulla.
Ad esclusione di Yuno, gli altri personaggi non godono certo di una buona caratterizzazione, eccezion fatta per un paio di loro, e ricalcano in pieno gli stereotipi del genere.
Il comparto tecnico si difende piuttosto bene, proponendo un buon design dei personaggi, delle animazioni fluide e dei combattimenti tutto sommato gradevoli. I fondali sono ben dettagliati e l'ambientazione gradevole. Il comparto sonore svolge un lavoro di ancora più alto livello, proponendo delle ottime colonne sonore in grado di ricreare le giuste atmosfere ricche di inquietudine. Orecchiabili e melodiose opening ed ending, nella norma il doppiaggio. Il finale è per molti versi un grosso pasticcio, l'autore ha voluto mescolare troppi elementi, ed è finito col tirarsi la zappa sui piedi. Alcune scelte rimangono tuttavia apprezzabili, per esempio quella di non forzare il completo happy ending, anche se non si va troppo lontani.
In conclusione, "Mirai Nikki" è un'opera da scartare completamente? Decisamente no. Seppur evidenti siano i difetti, il prodotto rimane comunque una visione piacevole e a tratti coinvolgente, dal ritmo frenetico, e che vanta un buon apparato tecnico. Per accontentare un po' tutti, nel mezzo si trova anche la storia d'amore fra i due protagonisti, un rapporto strano e contorto, che di certo susciterà curiosità. Se non fosse per una trama troppo forzata, e per un basso livello di caratterizzazione del protagonista e della maggior parte dei personaggi secondari, "Mirai Nikki" sarebbe potuta diventare una delle serie migliori degli ultimi anni. Una bella occasione sprecata, le idee c'erano.