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Per alcuni, 5 come voto al primo "cinemanga" di Hollywood potrà sembrare esagerato, ma per me no!
Il problema di "Dragonball Evolution" per me è quello della trama, dello svolgimento della storia: è una vicenda che si sviluppa in modo troppo rapido per essere goduta e che finisce col non dare il giusto spazio ai vari personaggi, specie all’antagonista, non tanto le modifiche alla mitologia di "Dragonball", perché (ahimè) quelle erano da fare. Quattordici anni di visione di cinecomic mi hanno infatti insegnato che una certa dose d’infedeltà è necessaria, se vuoi dare a un film tratto da un fumetto una bella storia per il grande schermo.
Nel caso di "Dragonball Evolution" questa cosa era aggravata dalla distanza culturale fra il media di origine e il Paese di produzione del film: tali occidentalizzazioni erano necessarie, se si voleva fare un film all'altezza dei cinecomic Marvel, altrimenti sarebbe risultato ancora più trash!
Con "modifiche che erano da fare" intendo: la scelta di Piccolo come antagonista (un Pilaf o un governatore Red sarebbero stati poco credibili: il primo perché è troppo comico, il secondo perché è un cattivo che vuole solo diventare più alto per essere più credibile come leader del mondo... si commentava solo); un Genio della Tartaruga meno fissato con i corpi femminili, che si limita a leggere l'edizione per collezionisti di "Bikini Magazine", perché anche un maestro Muten troppo feticista avrebbe influito negativamente (personaggi del genere stanno bene in film come "American Pie", vedi Steve Stifler per esempio); il carattere di Goku, perché (tralasciando l'età, dato che nel film del 1990 Goku è molto più grande che nel fumetto) un Goku troppo bambinesco e irresponsabile (com’è il Goku che tutti amiamo, quello a cui Chichi deve mettere i piedi in testa ogni volta) non avrebbe retto il confronto con il Peter Parker di Tobey McGuire (ricordiamo che all’epoca si parlava di "SpiderMan 4", un rivale non da poco per il nostro Saiyan), perché sarebbe risultato troppo stupido e ridicolo!

Personalmente, spero ancora in una versione director’s cut di questo primo "cinemanga" hollywoodiano. E, se non fosse possibile, spero che future trasposizioni (pur occidentalizzate e rese più serie dove serve) del franchising possano offrirci storie magari non fedeli all’opera di Toriyama come svolgimento, ma belle e ricche di azione, all’altezza dei film degli "Avengers".