Recensione
One Piece: Pirate Warriors 3
8.0/10
One piece Pirate Warriors 3, One Piece: Kaizoku Musou in originale, è il terzo capitolo della serie di Musou a tema One Piece sviluppata da Omega Force e pubblicata da Namco Bandai Games.
One Piece Pirate Warriors e il suo seguito Pirate Warriors 2 ci hanno fatto conoscere quel che probabilmente è il miglior manga-game dedicato all'opera di Eiichiro Oda. Entrambi i titoli però avevano mancanze narrative che mai avrebbero ottenuto il perdono dei più grandi amanti del brand.
Il primo Pirate Warriors vantava solo 13 personaggi giocabili e la totale assenza di saghe iconiche come Skypea e Thriller Bark.
Pirate Warriors 2 al contrario aveva incrementato il roster di personaggi a 37 ma la trama era puramente inventata dagli sviluppatori, narrando un ipotetico “what if” in cui la ciurma dei mugiwara, già giunta nel nuovo mondo, avrebbe dovuto affrontare una coalizione pirata formata da God Ener, Gekko Moria e Marshal D.Teach.
One Piece Pirate Warriors 3 corregge ogni mancanza dei suoi predecessori andando a narrare tutte le avventure di Capello di Paglia partendo da Shells Town fino a raggiungere Dress Rosa. Rendendolo quindi il gioco di One Piece più fedele al manga mai creato.
One Piece Pirate Warriors 3 offre diverse modalità di gioco. La campagna principale prende il nome di “Diario della leggenda”, in essa è possibile affrontare tutte le principali isole della rotta maggiore principalmente con i mugiwara, che in alcuni stage saranno sostituiti da altri alleati di Rufy in base alle esigenze narrative.
In ogni isola dovremo seguire alcuni passi obbligatori da percorrere fino alla sconfitta del boss di livello. Il tutto sarà condito da due tipi di missioni extra. Quelle principali riguarderanno prevalentemente l'ottenimento del rango S. Quelle secondarie, chiamate “missioni evento”, invece spingono maggiormente sul far verificare nel gioco gli stessi avvenimenti del manga, come per esempio far affrontare un certo nemico da un certo personaggio.
La seconda modalità è il “Diario libero”, identica al diario della leggenda ma con la possibilità di affrontare i livelli con uno qualsiasi tra i 37 personaggi che compongono il roster a patto di averli sbloccati.
L'ultimo è il “Diario dei sogni”. Si tratta di una modalità priva di una storia, composta unicamente da un notevole numero di isole disposte su una mappa ramificata. Ogni isola ha dei propri obiettivi e un proprio boss, sconfitto il quale è possibile accedere alle altre isole collegate. La principale funzione del diario dei sogni è quella di permettere di sbloccare molti tra i personaggi presenti all'interno del videogioco.
One Piece Pirate Warriors 3 si presenta con tutti i pregi e i difetti del genere musou. Ripetitività estrema unita a mosse spettacolari.
Il gameplay si basa prevalentemente sul giungere dal punto A al punto B, dove si sconfigge un determinato nemico per poi passare dal punto B allo C, così via fino all'affrontare il boss di fine livello. La ripetitività può essere però superata grazie alla passione e all'interesse che il vero fan di One Piece fa esplodere nel controllare i propri personaggi preferiti. Il gioco infatti da questo punto di vista è eccellente, ogni singola tecnica, anche quella più insignificante è presente, quindi potremo lanciare fendenti concatenati di Zoro passando dal taglio dell'orco alla caccia alla tigre. Oppure usare ogni tipo di attacco Gom Gom di cui Rufy dispone. Anche i personaggi che hanno avuto meno apparizioni, come Marco e Sabo, hanno un moveset in buona parte originale ma comunque perfettamente coerente col personaggio.
Gli attacchi dei personaggi si basano su un grandissimo numero di combo, alcune delle quali con esiti veramente distruttivi. Ogni personaggio dispone di una barra rossa che una volta caricata permette di sferrare un attacco speciale.
Oltre ad essa, lo sconfiggere nemici permette di caricare la barra Kizuna, essa agevola il supporto in battaglia da parte degli alleati ed una volta piena permette un attacco combinato devastante.
La potenza dei personaggi è altalenante. Esistono personaggi quasi invincibili come Fujotora ed altri inaspettatamente deboli come Rob Lucci. Ma su un roster da 37 era alquanto difficili riuscire a calibrarli tutti alla perfezione.
I nemici affrontati in battaglia contemporaneamente possono raggiungere anche le 500 unità. Oltre ai normali pirati e marine, si aggiungono giganti, uomini pesce e zombie. Unica pecca che poteva essere migliorata era la creazione di un maggior numero di aspetti per i nemici, sarà quindi comune affrontare 100 nemici dei quali 30 con la stessa faccia.
I personaggi aumenteranno la propria forza in tre modi. Il primo è tramite il classico level up coi punti esperienza. Il secondo è un interfaccia tramite la quale è possibile migliorare i parametri dei personaggi, per farlo sarà necessario l'utilizzo di medaglie sbloccabili sconfiggendo i nemici o completando determinati obiettivi. Infine il terzo prevede una personalizzazione delle abilità aggiuntive, anche se molto limitatamente.
Il gioco dispone di una modalità Multuplayer che in breve permette a due giocatori di collaborare per il completamento del livello. Quindi non vi sono modalità di tipo VS.
La grafica del gioco è di buon livello, per la recensione è stata provata la versione ps4 che non dimostra particolari modifiche rispetto alla generazione precedente di console.
I personaggi, soprattutto nei filmati appaiono ben fatti e il tratto del disegno è convincente. Meno convincenti sono invece i paesaggi, spesso spogli per giustificare l'enorme quantità di nemici su schermo.
Le più gravi mancanze del gioco dal punto di vista artistico riguardano la cura nell'apparizione dei personaggi secondari. In filmati in cui doveva essere presente la ciurma di Barbanera al completo, in realtà vedremo solo due di loro mentre a Impel Down invece di affrontare le quattro bestie demoniache sarà presente unicamente il Minotauro da affrontare quattro volte. Per non parlare dell'apparizione della ciurma di Shanks a Marineford composta unicamente da personaggi totalmente anonimi.
Sono criticabili anche le scelte stilistiche dei mugiwara che escluso Rufy avranno lo stesso vestito per tutta la durata della campagna precedente al nuovo mondo. L'unico vestito disponibile per Zoro sarà quello di Enies Lobby mentre Usop indosserà sempre quello di Skypea. Discorso analogo può essere fatto per la maggior parte degli altri personaggi.
Il sonoro è orecchiabile, soprattutto il cambiamento di traccia quando si affrontano i boss nelle fasi di conclusione di livello. Purtroppo non sono presenti le tracce della colonna sonora dell'anime, andando a togliere una parte del legame con la serie animata. Le tracce sono principalmente a base di batteria e chitarra elettrica con una certa ripetitività tra un brano e l'altro.
La longevità è notevole, e il “Diario della leggenda” per essere completato richiede tra le 10 e le 15 ore. Il tutto viene incrementato dal “Diario dei sogni” e l'ottenimento di tutti i personaggi sbloccabili, a questi si aggiungo le varie missioni extra che portano la longevità ad oltre 50 ore per avere un esperienza completa. Inoltre una volta completato il diario dei sogni si apriranno le porte del “Diario degli incubi”, una modalità hard in cui ogni avversario sarà al livello 100 portando la sfida ai massimi livelli.
Dal punto di vista dei trofei il Platino non sarà per nulla facile, per buona parte dell'avventura una cascata di trofei arriverà da se ma vi sono un paio di obiettivi che complicheranno il tutto. Il principale richiede il completamento del 100% della galleria, la quale contiene dei file audio sbloccabili unicamente portando al livello ciurma MAX tutti i personaggi del gioco, inclusi quelli di supporto. Ciò comporterà decine e decine di ore di level up includendo una buona dose di fortuna essendo i personaggi di supporto casuali e non selezionabili in battaglia.
La localizzazione non è perfetta, si nota che gli adattatori erano totalmente estranei al mondo di One Piece tanto da essere presenti traduzioni ingiustificabili come le 11 supernove chiamate gli 11 supernovellini.
Il nome delle tecniche e dei dei personaggi è invece abbastanza fedele, abbandonando definitivamente il Rubber presente in molte delle trasposizioni videoludiche precedenti di One Piece.
In conclusione One Piece Pirate Warriors 3 è il miglior gioco mai creato tratto dal manga-anime di Eiichiro Oda. Se siete fan di One Piece non potete esimervi dall'acquistarlo essendo l'unico gioco che attualmente ricopre fedelmente tutte le avventure di Cappello di paglia.
Il gioco è ottimo non solo come manga-game, ma anche come musou quindi anche gli amanti di questo genere, se non ne hanno avuto possibilità in passato, avranno un occasione per avvicinarsi al mondo di One Piece.
One Piece Pirate Warriors e il suo seguito Pirate Warriors 2 ci hanno fatto conoscere quel che probabilmente è il miglior manga-game dedicato all'opera di Eiichiro Oda. Entrambi i titoli però avevano mancanze narrative che mai avrebbero ottenuto il perdono dei più grandi amanti del brand.
Il primo Pirate Warriors vantava solo 13 personaggi giocabili e la totale assenza di saghe iconiche come Skypea e Thriller Bark.
Pirate Warriors 2 al contrario aveva incrementato il roster di personaggi a 37 ma la trama era puramente inventata dagli sviluppatori, narrando un ipotetico “what if” in cui la ciurma dei mugiwara, già giunta nel nuovo mondo, avrebbe dovuto affrontare una coalizione pirata formata da God Ener, Gekko Moria e Marshal D.Teach.
One Piece Pirate Warriors 3 corregge ogni mancanza dei suoi predecessori andando a narrare tutte le avventure di Capello di Paglia partendo da Shells Town fino a raggiungere Dress Rosa. Rendendolo quindi il gioco di One Piece più fedele al manga mai creato.
One Piece Pirate Warriors 3 offre diverse modalità di gioco. La campagna principale prende il nome di “Diario della leggenda”, in essa è possibile affrontare tutte le principali isole della rotta maggiore principalmente con i mugiwara, che in alcuni stage saranno sostituiti da altri alleati di Rufy in base alle esigenze narrative.
In ogni isola dovremo seguire alcuni passi obbligatori da percorrere fino alla sconfitta del boss di livello. Il tutto sarà condito da due tipi di missioni extra. Quelle principali riguarderanno prevalentemente l'ottenimento del rango S. Quelle secondarie, chiamate “missioni evento”, invece spingono maggiormente sul far verificare nel gioco gli stessi avvenimenti del manga, come per esempio far affrontare un certo nemico da un certo personaggio.
La seconda modalità è il “Diario libero”, identica al diario della leggenda ma con la possibilità di affrontare i livelli con uno qualsiasi tra i 37 personaggi che compongono il roster a patto di averli sbloccati.
L'ultimo è il “Diario dei sogni”. Si tratta di una modalità priva di una storia, composta unicamente da un notevole numero di isole disposte su una mappa ramificata. Ogni isola ha dei propri obiettivi e un proprio boss, sconfitto il quale è possibile accedere alle altre isole collegate. La principale funzione del diario dei sogni è quella di permettere di sbloccare molti tra i personaggi presenti all'interno del videogioco.
One Piece Pirate Warriors 3 si presenta con tutti i pregi e i difetti del genere musou. Ripetitività estrema unita a mosse spettacolari.
Il gameplay si basa prevalentemente sul giungere dal punto A al punto B, dove si sconfigge un determinato nemico per poi passare dal punto B allo C, così via fino all'affrontare il boss di fine livello. La ripetitività può essere però superata grazie alla passione e all'interesse che il vero fan di One Piece fa esplodere nel controllare i propri personaggi preferiti. Il gioco infatti da questo punto di vista è eccellente, ogni singola tecnica, anche quella più insignificante è presente, quindi potremo lanciare fendenti concatenati di Zoro passando dal taglio dell'orco alla caccia alla tigre. Oppure usare ogni tipo di attacco Gom Gom di cui Rufy dispone. Anche i personaggi che hanno avuto meno apparizioni, come Marco e Sabo, hanno un moveset in buona parte originale ma comunque perfettamente coerente col personaggio.
Gli attacchi dei personaggi si basano su un grandissimo numero di combo, alcune delle quali con esiti veramente distruttivi. Ogni personaggio dispone di una barra rossa che una volta caricata permette di sferrare un attacco speciale.
Oltre ad essa, lo sconfiggere nemici permette di caricare la barra Kizuna, essa agevola il supporto in battaglia da parte degli alleati ed una volta piena permette un attacco combinato devastante.
La potenza dei personaggi è altalenante. Esistono personaggi quasi invincibili come Fujotora ed altri inaspettatamente deboli come Rob Lucci. Ma su un roster da 37 era alquanto difficili riuscire a calibrarli tutti alla perfezione.
I nemici affrontati in battaglia contemporaneamente possono raggiungere anche le 500 unità. Oltre ai normali pirati e marine, si aggiungono giganti, uomini pesce e zombie. Unica pecca che poteva essere migliorata era la creazione di un maggior numero di aspetti per i nemici, sarà quindi comune affrontare 100 nemici dei quali 30 con la stessa faccia.
I personaggi aumenteranno la propria forza in tre modi. Il primo è tramite il classico level up coi punti esperienza. Il secondo è un interfaccia tramite la quale è possibile migliorare i parametri dei personaggi, per farlo sarà necessario l'utilizzo di medaglie sbloccabili sconfiggendo i nemici o completando determinati obiettivi. Infine il terzo prevede una personalizzazione delle abilità aggiuntive, anche se molto limitatamente.
Il gioco dispone di una modalità Multuplayer che in breve permette a due giocatori di collaborare per il completamento del livello. Quindi non vi sono modalità di tipo VS.
La grafica del gioco è di buon livello, per la recensione è stata provata la versione ps4 che non dimostra particolari modifiche rispetto alla generazione precedente di console.
I personaggi, soprattutto nei filmati appaiono ben fatti e il tratto del disegno è convincente. Meno convincenti sono invece i paesaggi, spesso spogli per giustificare l'enorme quantità di nemici su schermo.
Le più gravi mancanze del gioco dal punto di vista artistico riguardano la cura nell'apparizione dei personaggi secondari. In filmati in cui doveva essere presente la ciurma di Barbanera al completo, in realtà vedremo solo due di loro mentre a Impel Down invece di affrontare le quattro bestie demoniache sarà presente unicamente il Minotauro da affrontare quattro volte. Per non parlare dell'apparizione della ciurma di Shanks a Marineford composta unicamente da personaggi totalmente anonimi.
Sono criticabili anche le scelte stilistiche dei mugiwara che escluso Rufy avranno lo stesso vestito per tutta la durata della campagna precedente al nuovo mondo. L'unico vestito disponibile per Zoro sarà quello di Enies Lobby mentre Usop indosserà sempre quello di Skypea. Discorso analogo può essere fatto per la maggior parte degli altri personaggi.
Il sonoro è orecchiabile, soprattutto il cambiamento di traccia quando si affrontano i boss nelle fasi di conclusione di livello. Purtroppo non sono presenti le tracce della colonna sonora dell'anime, andando a togliere una parte del legame con la serie animata. Le tracce sono principalmente a base di batteria e chitarra elettrica con una certa ripetitività tra un brano e l'altro.
La longevità è notevole, e il “Diario della leggenda” per essere completato richiede tra le 10 e le 15 ore. Il tutto viene incrementato dal “Diario dei sogni” e l'ottenimento di tutti i personaggi sbloccabili, a questi si aggiungo le varie missioni extra che portano la longevità ad oltre 50 ore per avere un esperienza completa. Inoltre una volta completato il diario dei sogni si apriranno le porte del “Diario degli incubi”, una modalità hard in cui ogni avversario sarà al livello 100 portando la sfida ai massimi livelli.
Dal punto di vista dei trofei il Platino non sarà per nulla facile, per buona parte dell'avventura una cascata di trofei arriverà da se ma vi sono un paio di obiettivi che complicheranno il tutto. Il principale richiede il completamento del 100% della galleria, la quale contiene dei file audio sbloccabili unicamente portando al livello ciurma MAX tutti i personaggi del gioco, inclusi quelli di supporto. Ciò comporterà decine e decine di ore di level up includendo una buona dose di fortuna essendo i personaggi di supporto casuali e non selezionabili in battaglia.
La localizzazione non è perfetta, si nota che gli adattatori erano totalmente estranei al mondo di One Piece tanto da essere presenti traduzioni ingiustificabili come le 11 supernove chiamate gli 11 supernovellini.
Il nome delle tecniche e dei dei personaggi è invece abbastanza fedele, abbandonando definitivamente il Rubber presente in molte delle trasposizioni videoludiche precedenti di One Piece.
In conclusione One Piece Pirate Warriors 3 è il miglior gioco mai creato tratto dal manga-anime di Eiichiro Oda. Se siete fan di One Piece non potete esimervi dall'acquistarlo essendo l'unico gioco che attualmente ricopre fedelmente tutte le avventure di Cappello di paglia.
Il gioco è ottimo non solo come manga-game, ma anche come musou quindi anche gli amanti di questo genere, se non ne hanno avuto possibilità in passato, avranno un occasione per avvicinarsi al mondo di One Piece.