logo GamerClick.it

8.0/10
-

"God Eater" nasce originariamente come un videogioco della Bandai Namco, poi trasposto in anime da parte dello studio Ufotable nel 2015.
Premetto che non ho giocato al videogioco, quindi la mia recensione si basa solamente sull'animazione.

Iniziamo dalla trama: nel 2071, il mondo è sotto il controllo di terribili creature chiamate dall'uomo con timore e riverenza “Aragami”. Venti anni prima gli Aragami sono comparsi sulla Terra e, immuni a ogni tipo di arma, ne hanno distrutto gran parte. L'ultima speranza del genere umano sembra risiedere nell'organizzazione chiamata “Fenrir” pronta a scendere in campo con delle nuove armi: i “God Arcs”, che utilizzano le cellule degli stessi mostri per combatterli. La legione di eroi pronti a impugnare queste armi ha un nome: God Eaters!

L'ambientazione della trama ricorda altri anime (primo fra tutti "Shinjeki no Kyojin") con umanità oppressa e sull'orlo del declino; tuttavia, presenta dei tratti di originalità, a partire dalla regia che sapientemente gestisce la trama presente con quella del passato utilizzando flashback, il che conferisce quell'aura di mistero legata agli Aragami e che spinge a continuare la visione.

Le animazioni. Parlando dello studio Ufotable, non possono che essere all'avangardia. Certo, all'inizio si storce un po' il naso per quel character design così poco ortodosso, ma alla fine si integra bene con il massiccio uso della CG. A mio avviso, le ho trovate una scelta molto azzardata ma alla fine ben riuscita.

I personaggi: con l'avanzare della trama vengono approfonditi dettagli sul passato dei personaggi, primo fra tutti il protagonista Lenka Utsugi. Piccola nota dolente: avrei preferito un maggior approfondimento di altrettanti validi personaggi, come ad esempio il comandante della Prima Squadra Lindow e Sakuya, la sua vice.

Le musiche: opening decisamente carica, mentre la ending è più calma, entrambe abbastanza orecchiabili ma modeste nel complesso. Ma non è tutto. Già dai primi episodi si possono notare, o meglio sentire, delle fantastiche OST. Il gruppo in questione è Ghost Oracle Drive. La peculiarità di esso è una base elettronica a volte fusa assieme a elementi di chitarra, il tutto su uno spartito in lingua inglese. Quasi fosse un film, direte voi. Beh, l'elemento sorpresa è decisamente riuscito. Mai mi sarei aspettato una simile scelta. Il bello è che sono OST che si fondono bene con i combattimenti contro gli Aragami, e anche nei momenti di vita dei personaggi. Le ho amate dall'inizio alla fine.

Il finale: Lascia una buona chiusura-apertura (forse per una possibile seconda stagione, ma per il momento è tutto da confermare). Ho apprezzato molto l'ultimo scambio di battute tra Johannes e Sakaki.

Alla fine della fiera, io mi sono emozionato nel vedere questa serie e, dopo aver soppesato tutti gli elementi, mi sento di lasciare come voto 8.