Recensione
Gangsta.
8.0/10
"Gangsta." è la storia di Worick Arcangelo e Nicolas Brown, i due “benriya” (dei tuttofare) che dietro compenso svolgono qualsiasi compito: da semplici consegne a incarichi di protezione vera e propria, passando per qualche occasionale lavoretto losco per conto della polizia, in via ufficiosa ovviamente.
Worick è un uomo affascinante con un certo savoir faire e dalle doti di grande amatore; Nicolas è un uomo d’azione tanto letale con la sua katana, quanto taciturno (infatti è sordo e comunica con la lingua dei segni). I due hanno un rapporto molto stretto e profondo (non in "quel" senso, tenete a bada gli ormoni), con un passato tutt’altro che lieto, e che al lettore verrà narrato a tempo debito. I due incroceranno presto sulla loro strada la bella Alex Benedetto, una prostituta che chiunque può possedere per qualche banconota nei vicoli della città, dove si vende col suo sguardo spento e l’aria remissiva, anzi, rassegnata.
I tuttofare sembrano sapersi districare bene tra il lerciume della città, ma si ritroveranno presto invischiati in questioni più grandi di loro.
Devo ammettere che, di primo acchito, mi lasciò del tutto indifferente "Gangsta." ai tempi della suo esordio editoriale, nel senso che non mi incuriosì: forse “colpa” della cover del primo volume che ritrae i due protagonisti con quella che recepii come un’eleganza e una "sensibilità" tipicamente femminili (oh, in fondo Worick Arcangelo è pure stato eletto miglior personaggio bishounen), elemento che mi fece inconsciamente sospettare chissà quale deriva yaoi, magari anche solo implicita. Eventualmente nulla di deprecabile, per carità; solo non lo recepii per questo nelle mie corde. Ma avevo in verità preso una grossa cantonata.
Si potrebbe forse affermare che la vera protagonista del manga sia la città di Ergastulum (mai nome fu più azzeccato, si scoprirà) dove impera il degrado, e vige un precario equilibrio tutelato alla buona da alcune famiglie/organizzazioni criminali. Sullo sfondo, dei viscerali fermenti di natura, diciamo così, razziale, che si delineeranno più avanti nella storia. Ma preferisco non dispensare ulteriori dettagli per evitare di spoilerare.
Come fondamento di tutte le vicende, vi è comunque il tema portante del razzismo, che ha come vittima i twilight. Questi sono mercenari che hanno subito un potenziamento, tramite droghe, che ha finito però per minare pesantemente il loro organismo, e soprattutto la durata del loro ciclo vitale (solitamente di trent’anni circa). A farne le spese sono persino i loro discendenti, per generazioni.
Essi hanno generalmente capacità fisiche sovrannaturali (sono agilissimi, fortissimi e letali), ma allo stesso tempo sono considerati alla stregua di schiavi usa e getta; degli esseri senza diritti, a cui non spetta nulla e che tra l’altro necessitano dell’assunzione costante di droghe (il Celebrer) per sopravvivere.
Oltretutto sono obbligati a portare una piastrina, che indica il loro grado di abilità.
Anche Nicolas è “uno di quelli con la piastrina”. Un twilight con un’agilità sovrumana. Ma il rapporto instauratosi tra Nicolas e Worick non è quello di servo e padrone: se la intendono come due compagni che ne hanno passate davvero di tutti i colori assieme.
I twilight, dicevamo, son sempre stati oggetto di disprezzo e vessazioni da parte dei normal. Ma le cose cominciano persino a degenerare. La polizia ha infatti trovato un gran numero di cadaveri fatti letteralmente a pezzi, e sono tutti twilight: qualcuno di estremamente letale e spietato ne sta facendo sistematicamente piazza pulita.
Da qui in poi "Gangsta." propone una storia fatta di intrighi, combattimenti acrobatici, colpi di scena e rapporti interpersonali. Spicca soprattutto una rosa ampia e varia di personaggi, molto carismatici e ben caratterizzati, e a cui (soprattutto in un paio di casi) ci si affeziona abbastanza, bisogna ammetterlo.
Ciò è anche merito del lavoro fatto sul loro passato, con vicende inizialmente solo accennate con parsimonia, poi man mano dispensate con flashback più approfonditi. E si arriva persino a dedicare un altro manga, "Gangsta Cursed - Marco Adriano", al passato di un personaggio “secondario” che in pratica ruba la scena ai due tuttofare negli ultimissimi volumi fin qui pubblicati.
"Gangsta." è un manga che presenta aspetti maturi sin dal principio, ed altri che crescono assieme al prosieguo della storia. Ad esempio l’ambientazione è agli inizi indefinibile e anonima, anche da un punto di vista meramente scenografico. Durante la lettura del primo volume ci si chiede “Ma dove siamo!?”. Gradualmente e quasi impercettibilmente le cose però cambiano, e proprio l’ambientazione, come anticipato su, assume un ruolo importante, soprattutto col delinearsi del background sociale.
Le tavole sono allo stesso tempo dettagliate ma semplici (nell’accezione positiva del temine), come la regia che non risulta mai troppo confusa o inutilmente articolata, neanche nei passaggi più adrenalinici e concitati. Infatti questo è un manga in cui c’è molta azione, visto che i twilight possono rendersi protagonisti di vere e proprie acrobazie, combattendo con le armi più disparate, saltando da un tetto all’altro, e sfasciando di tutto con estrema facilità.
Se vogliamo operare un paragone famoso, viene da citare subito "Black Lagoon", col quale condivide proprio un certo stile, diciamo. E in un certo senso ne condivide anche le sorti editoriali.
Infatti la serializzazione del manga ha dei ritmi assai incerti al momento, in quanto l’autrice, Kosuke, ebbe purtroppo problemi di salute che la costrinsero a mettere in pausa il manga al settimo volume. Proprio in quel periodo iniziò la serializzazione dell’anime che, sappiamo, ci ha lasciato ugualmente con un palmo di naso (copre la storia fino al volume 5), e definitivamente, visto il fallimento di Manglobe.
Forse però non tutto è perduto, in quanto l'autrice, non molto tempo fa, ha reso noto di star meglio ed essere pronta a rimettersi al lavoro sul manga. Quindi resta solo da incrociare le dita nell'attesa, sperando di poter, il prima possibile, continuare a seguire le vicende dei benriya, messe tra l’altro in pausa proprio sul più bello.
In Italia il manga è pubblicato da Planet Manga che ci aiuta a lenire l’attesa pubblicando anche lo spin-off sopracitato "Gangsta Cursed - Marco Adriano". L’edizione proposta è essenziale (niente sovraccoperta, pagine a colori o altri extra), ma fa il suo dovere permettendoci di leggere dei volumi corposi e ben confezionati ad un prezzo abbordabile. Per quel che riguarda l’adattamento, le onomatopee non hanno subito rimaneggiamenti grafici, ma presentano semplici traduzioni in piccolo in prossimità. La lettura scorre liscia, e si notano giusto un paio di refusi durante la fruizione dei 7 volumi fin qui pubblicati.
"Gangsta." è un’opera matura, che fin dai primi volumi affronta temi pesanti come lo sfruttamento (sessuale e umano), ma sempre con una certa sensibilità. Vedere ad esempio dei “normal” maltrattare, abusare o trucidare senza tanti complimenti donne e bambini, fa sempre un certo effetto. Ma nel contempo il lettore difficilmente ha l’impressione di assistere a della violenza gratuita, o ad un ricorso spicciolo a temi forti tanto per fare effetto. Anzi, la metafora sul razzismo si sente ed è efficace; e si ha anzi l’impressione di vedere narrati temi purtroppo sempre attuali, ma sotto altra veste.
"Gangsta." è quindi un manga che quando può non manca di fornire spunti di riflessione e offrire prospettive stimolanti, ma allo stesso tempo intrattiene, coinvolge, fa affezionare ai suoi character vivissimi nel loro interagire tra loro, e che danno sempre l‘impressione di poterci lasciare da un momento all’altro, vista la caducità della loro esistenza, sempre sul filo del rasoio.
Worick è un uomo affascinante con un certo savoir faire e dalle doti di grande amatore; Nicolas è un uomo d’azione tanto letale con la sua katana, quanto taciturno (infatti è sordo e comunica con la lingua dei segni). I due hanno un rapporto molto stretto e profondo (non in "quel" senso, tenete a bada gli ormoni), con un passato tutt’altro che lieto, e che al lettore verrà narrato a tempo debito. I due incroceranno presto sulla loro strada la bella Alex Benedetto, una prostituta che chiunque può possedere per qualche banconota nei vicoli della città, dove si vende col suo sguardo spento e l’aria remissiva, anzi, rassegnata.
I tuttofare sembrano sapersi districare bene tra il lerciume della città, ma si ritroveranno presto invischiati in questioni più grandi di loro.
Devo ammettere che, di primo acchito, mi lasciò del tutto indifferente "Gangsta." ai tempi della suo esordio editoriale, nel senso che non mi incuriosì: forse “colpa” della cover del primo volume che ritrae i due protagonisti con quella che recepii come un’eleganza e una "sensibilità" tipicamente femminili (oh, in fondo Worick Arcangelo è pure stato eletto miglior personaggio bishounen), elemento che mi fece inconsciamente sospettare chissà quale deriva yaoi, magari anche solo implicita. Eventualmente nulla di deprecabile, per carità; solo non lo recepii per questo nelle mie corde. Ma avevo in verità preso una grossa cantonata.
Si potrebbe forse affermare che la vera protagonista del manga sia la città di Ergastulum (mai nome fu più azzeccato, si scoprirà) dove impera il degrado, e vige un precario equilibrio tutelato alla buona da alcune famiglie/organizzazioni criminali. Sullo sfondo, dei viscerali fermenti di natura, diciamo così, razziale, che si delineeranno più avanti nella storia. Ma preferisco non dispensare ulteriori dettagli per evitare di spoilerare.
Come fondamento di tutte le vicende, vi è comunque il tema portante del razzismo, che ha come vittima i twilight. Questi sono mercenari che hanno subito un potenziamento, tramite droghe, che ha finito però per minare pesantemente il loro organismo, e soprattutto la durata del loro ciclo vitale (solitamente di trent’anni circa). A farne le spese sono persino i loro discendenti, per generazioni.
Essi hanno generalmente capacità fisiche sovrannaturali (sono agilissimi, fortissimi e letali), ma allo stesso tempo sono considerati alla stregua di schiavi usa e getta; degli esseri senza diritti, a cui non spetta nulla e che tra l’altro necessitano dell’assunzione costante di droghe (il Celebrer) per sopravvivere.
Oltretutto sono obbligati a portare una piastrina, che indica il loro grado di abilità.
Anche Nicolas è “uno di quelli con la piastrina”. Un twilight con un’agilità sovrumana. Ma il rapporto instauratosi tra Nicolas e Worick non è quello di servo e padrone: se la intendono come due compagni che ne hanno passate davvero di tutti i colori assieme.
I twilight, dicevamo, son sempre stati oggetto di disprezzo e vessazioni da parte dei normal. Ma le cose cominciano persino a degenerare. La polizia ha infatti trovato un gran numero di cadaveri fatti letteralmente a pezzi, e sono tutti twilight: qualcuno di estremamente letale e spietato ne sta facendo sistematicamente piazza pulita.
Da qui in poi "Gangsta." propone una storia fatta di intrighi, combattimenti acrobatici, colpi di scena e rapporti interpersonali. Spicca soprattutto una rosa ampia e varia di personaggi, molto carismatici e ben caratterizzati, e a cui (soprattutto in un paio di casi) ci si affeziona abbastanza, bisogna ammetterlo.
Ciò è anche merito del lavoro fatto sul loro passato, con vicende inizialmente solo accennate con parsimonia, poi man mano dispensate con flashback più approfonditi. E si arriva persino a dedicare un altro manga, "Gangsta Cursed - Marco Adriano", al passato di un personaggio “secondario” che in pratica ruba la scena ai due tuttofare negli ultimissimi volumi fin qui pubblicati.
"Gangsta." è un manga che presenta aspetti maturi sin dal principio, ed altri che crescono assieme al prosieguo della storia. Ad esempio l’ambientazione è agli inizi indefinibile e anonima, anche da un punto di vista meramente scenografico. Durante la lettura del primo volume ci si chiede “Ma dove siamo!?”. Gradualmente e quasi impercettibilmente le cose però cambiano, e proprio l’ambientazione, come anticipato su, assume un ruolo importante, soprattutto col delinearsi del background sociale.
Le tavole sono allo stesso tempo dettagliate ma semplici (nell’accezione positiva del temine), come la regia che non risulta mai troppo confusa o inutilmente articolata, neanche nei passaggi più adrenalinici e concitati. Infatti questo è un manga in cui c’è molta azione, visto che i twilight possono rendersi protagonisti di vere e proprie acrobazie, combattendo con le armi più disparate, saltando da un tetto all’altro, e sfasciando di tutto con estrema facilità.
Se vogliamo operare un paragone famoso, viene da citare subito "Black Lagoon", col quale condivide proprio un certo stile, diciamo. E in un certo senso ne condivide anche le sorti editoriali.
Infatti la serializzazione del manga ha dei ritmi assai incerti al momento, in quanto l’autrice, Kosuke, ebbe purtroppo problemi di salute che la costrinsero a mettere in pausa il manga al settimo volume. Proprio in quel periodo iniziò la serializzazione dell’anime che, sappiamo, ci ha lasciato ugualmente con un palmo di naso (copre la storia fino al volume 5), e definitivamente, visto il fallimento di Manglobe.
Forse però non tutto è perduto, in quanto l'autrice, non molto tempo fa, ha reso noto di star meglio ed essere pronta a rimettersi al lavoro sul manga. Quindi resta solo da incrociare le dita nell'attesa, sperando di poter, il prima possibile, continuare a seguire le vicende dei benriya, messe tra l’altro in pausa proprio sul più bello.
In Italia il manga è pubblicato da Planet Manga che ci aiuta a lenire l’attesa pubblicando anche lo spin-off sopracitato "Gangsta Cursed - Marco Adriano". L’edizione proposta è essenziale (niente sovraccoperta, pagine a colori o altri extra), ma fa il suo dovere permettendoci di leggere dei volumi corposi e ben confezionati ad un prezzo abbordabile. Per quel che riguarda l’adattamento, le onomatopee non hanno subito rimaneggiamenti grafici, ma presentano semplici traduzioni in piccolo in prossimità. La lettura scorre liscia, e si notano giusto un paio di refusi durante la fruizione dei 7 volumi fin qui pubblicati.
"Gangsta." è un’opera matura, che fin dai primi volumi affronta temi pesanti come lo sfruttamento (sessuale e umano), ma sempre con una certa sensibilità. Vedere ad esempio dei “normal” maltrattare, abusare o trucidare senza tanti complimenti donne e bambini, fa sempre un certo effetto. Ma nel contempo il lettore difficilmente ha l’impressione di assistere a della violenza gratuita, o ad un ricorso spicciolo a temi forti tanto per fare effetto. Anzi, la metafora sul razzismo si sente ed è efficace; e si ha anzi l’impressione di vedere narrati temi purtroppo sempre attuali, ma sotto altra veste.
"Gangsta." è quindi un manga che quando può non manca di fornire spunti di riflessione e offrire prospettive stimolanti, ma allo stesso tempo intrattiene, coinvolge, fa affezionare ai suoi character vivissimi nel loro interagire tra loro, e che danno sempre l‘impressione di poterci lasciare da un momento all’altro, vista la caducità della loro esistenza, sempre sul filo del rasoio.