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10.0/10
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Haikyu!! è stato veramente una sorpresa.
È un anime sportivo, basato principalmente sul gioco della pallavolo maschile, e andrà in onda sulle reti televisive italiane private il prossimo autunno. Si compone di due serie da venticinque episodi ciascuna; la terza è in produzione e andrà in onda nella prossima stagione.
Haikyu!! aveva già attirato la mia attenzione con l’uscita del manga in Italia, ma per problemi di spazio ho dovuto rinunciare all’acquisto, e soltanto qualche giorno fa ho finalmente deciso di iniziare a guardare la versione animata.

La trama è grossomodo la solita: la squadra del liceo deve iscriversi e superare i vari tornei locali e regionali per poter arrivare a competere nelle gare nazionali, e per poterci riuscire deve allenarsi duramente e creare omogeneità e fiducia tra i giocatori in campo. Questi ultimi sono persone comuni, non hanno poteri sovrannaturali e non ci troviamo di fronte ad una cosiddetta “squadra dei miracoli”, ma nonostante questo riescono comunque a dare il meglio di sé e a sviluppare nuove strategie per far fronte alle diverse squadre avversarie. È facile associare il tutto a una vera partita di pallavolo, ma d’altra parte ci sono piccoli dettagli che naturalmente si discostano dalla realtà. C’è il genio della situazione, con i suoi passaggi precisi e i mille calcoli mentali che fa durante le partite, ci sono i passaggi veloci e imprendibili, ma alla fine è proprio questo che rende belle le serie animate, che pur ispirandosi alla realtà non la copiano mai totalmente. Nonostante le sue incredibili capacità comunque anche Kageyama non è perfetto, deve affrontare i suoi problemi e migliorarsi continuamente, come il resto della squadra d'altronde.
Credo che il punto di forza di Haikyu!! siano le partite perlopiù veritiere, che mi hanno letteralmente incollata allo schermo nell’attesa di scoprire che metodo avrebbero adottato per sbloccare il gioco o per fare punto. In ogni match esce qualcosa di nuovo, il tutto senza mai essere trascendentale. Ci si basa principalmente sulle capacità di osservazione e concentrazione dei giocatori: un gesto, una parola, un dettaglio e vengono svelate le debolezze degli avversari, molto credibili anche loro. Naturalmente fa da sfondo a tutto quanto il principio secondo il quale la pallavolo è un gioco di squadra e si vince insieme e non da soli, e anche questo rappresenterà un fattore di crescita per i personaggi.
Grazie alla presenza del sensei Takeda, poco esperto dal punto di visto tecnico, vengono anche spiegate le regole base del gioco e le caratteristiche dei ruoli assunti dai giocatori.

L’ho divorato in pochissimo tempo, un episodio dopo l’altro perché mi sembrava di vivere quelle giornate insieme a loro, e come loro volevo assolutamente conoscere l’esito della partita. Non immaginavo mi coinvolgesse fino a questo punto, quanto prima inizierò la seconda serie.