Recensione
Ogni nostro venerdì
3.0/10
Recensione di Mitsuki_92
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Dopo "La spada incantata di Sakura", torna in Italia la super Arina Tanemura con un nuovo manga "Ogni nostro venerdì", edito sempre da Panini. Anche se saranno 11 volumi, mi accingo a scrivere la recensione con soli 7 letti, quindi metà storia, perché devo sfogarmi. C'è qualcosa di veramente sbagliato in questo manga.
La nostra protagonista è Ai, una dolce e carina ragazza di 15 anni che frequenta il primo liceo. Ama la cioccolata, gli oggetti carini, è una tipica adolescente innamorata del senpai di turno. Un giorno quando le cose iniziano ad andare bene, entra in scena suo cugino Nekota di 10 anni, che frequenta ancora le elementari. I suoi voti si sono notevolmente abbassati, per cui chiede ad Ai di fargli ripetizioni, ogni venerdì: ed ecco da dove deriva il titolo del manga. Fin qui andrebbe tutto liscio, scorrevole, se non fosse che Nekota è da sempre follemente innamorato di Ai, e nel giro di poche pagine (non può esser ritenuto spoiler), anche lei s'innamora di lui. Come andranno le cose fra loro?
Non sono solita droppare le serie, poiché sono una collezionista, ma arrivati a 7 volumi, veramente non vorrei sapere la risposta alla mia domanda. Nekota si comporta da adulto, Ai da bambina viziata e infantile. Come fa la maestra Tanemura a far andare avanti una storia così assurda e surreale? L'amore non ha età? Certo, è vero. Il problema è come fa comportare i personaggi, come li fa interagire tra di loro. Il manga sarebbe stato molto più piacevole se i ruoli fossero stati rispettati e le età pure. Un bambino può essere maturo quanto si vuole, ma certe cose non dovrebbe proprio pensarle o immaginarle. Lo stesso dicasi per il comportamento stupido di Ai: non c'è un personaggio femminile più squallido di lei. In questo manga, i personaggi secondari sono caratterizzati davvero bene, peccato non aver fatto un manga con protagonisti il senpai o Mosuko, almeno loro sono coerenti.
Purtroppo non posso dare come voto 1, perché è pur sempre Arina Tanemura, e i suoi disegni sono eccezionali. Che spreco per una storia così... L'espressività dei suoi personaggi è sempre stata la sua caratteristica fondamentale, e anche in questo caso i personaggi comunicano con il volto, con gli occhi. Mi erano mancati gli shoujo scolastici della Tanemura, ero entusiasta all'idea, ma alla fine è stato davvero un buco nell'acqua.
Morale della favola: solo e solo se siete collezionisti, e fan della Tanemura, comprate questo manga. In tutti gli altri casi, non fatelo, non ne vale la pena. Sono davvero delusa e amareggiata, e non vedo l'ora che finisca per riporlo in archivio, lontano dalla mia vista.
La nostra protagonista è Ai, una dolce e carina ragazza di 15 anni che frequenta il primo liceo. Ama la cioccolata, gli oggetti carini, è una tipica adolescente innamorata del senpai di turno. Un giorno quando le cose iniziano ad andare bene, entra in scena suo cugino Nekota di 10 anni, che frequenta ancora le elementari. I suoi voti si sono notevolmente abbassati, per cui chiede ad Ai di fargli ripetizioni, ogni venerdì: ed ecco da dove deriva il titolo del manga. Fin qui andrebbe tutto liscio, scorrevole, se non fosse che Nekota è da sempre follemente innamorato di Ai, e nel giro di poche pagine (non può esser ritenuto spoiler), anche lei s'innamora di lui. Come andranno le cose fra loro?
Non sono solita droppare le serie, poiché sono una collezionista, ma arrivati a 7 volumi, veramente non vorrei sapere la risposta alla mia domanda. Nekota si comporta da adulto, Ai da bambina viziata e infantile. Come fa la maestra Tanemura a far andare avanti una storia così assurda e surreale? L'amore non ha età? Certo, è vero. Il problema è come fa comportare i personaggi, come li fa interagire tra di loro. Il manga sarebbe stato molto più piacevole se i ruoli fossero stati rispettati e le età pure. Un bambino può essere maturo quanto si vuole, ma certe cose non dovrebbe proprio pensarle o immaginarle. Lo stesso dicasi per il comportamento stupido di Ai: non c'è un personaggio femminile più squallido di lei. In questo manga, i personaggi secondari sono caratterizzati davvero bene, peccato non aver fatto un manga con protagonisti il senpai o Mosuko, almeno loro sono coerenti.
Purtroppo non posso dare come voto 1, perché è pur sempre Arina Tanemura, e i suoi disegni sono eccezionali. Che spreco per una storia così... L'espressività dei suoi personaggi è sempre stata la sua caratteristica fondamentale, e anche in questo caso i personaggi comunicano con il volto, con gli occhi. Mi erano mancati gli shoujo scolastici della Tanemura, ero entusiasta all'idea, ma alla fine è stato davvero un buco nell'acqua.
Morale della favola: solo e solo se siete collezionisti, e fan della Tanemura, comprate questo manga. In tutti gli altri casi, non fatelo, non ne vale la pena. Sono davvero delusa e amareggiata, e non vedo l'ora che finisca per riporlo in archivio, lontano dalla mia vista.