Recensione
Vado controtendenza una volta tanto e non do un voto altissimo a questo anime, perché sinceramente non sono proprio riuscita a finirlo. Dopo aver visto quantità industriali di shojo, compresi reverse-harem davvero ben strutturati, questo non mi è parso niente di che.
La trama in sé è molto lineare e prevedibile. Il folletto dona il violino magico a Kahoko, dopo di che le puntate si avvicendano l'una dopo l'altra in vista delle varie selezioni fino alla fine del concorso. L'andamento degli eventi è abbastanza prevedibile. L'unico colpo di scena degno di nota finora è l'improvviso cambiamento di personalità di un certo personaggio di cui non farò il nome. L'originalità non è comunque il forte di questo anime, che si snoda attraverso cliché e luoghi comuni, a partire dai personaggi che rientrano perfettamente nelle categorie ideali del reverse-harem, fino ad alcune situazioni che prevedono i tipici bulletti, le amiche-nemiche, gite fuori porta, le solite incomprensioni tra amici ecc.
Parlando dei personaggi: molti hanno elogiato Kahoko, la protagonista. Ebbene, mi chiedo perché. Senza dubbio ha più fibra morale dell'amebica protagonista di "Amnesia", la cui inutilità è proverbiale, ma non è comunque abbastanza forte da evitare di essere messa in ombra dal cast maschile. Spesso non sa cosa dire, balbetta, scappa invece di rispondere quando la situazione si fa complicata, e nelle ultime puntate non fa altro che sentirsi in colpa per aver ricevuto il violino magico, cosa che la porta a piangersi addosso spesso e volentieri. Basta una parola detta da uno dei personaggi maschili perché Kahoko si senta profondamente turbata e sgattaioli da qualche parte evitando di rivedere il suddetto personaggio per un po'. I protagonisti maschili, dal canto loro, sono quasi tutti interessanti. Chi più, chi meno. Almeno un paio riescono ad essere veramente piacevoli e affascinanti. L'unico guaio è che il rapporto con la protagonista si sviluppa poco e niente. Mi aspettavo più romanticismo e invece abbiamo puntate su puntate in cui da questo punto di vista non succede praticamente niente, se non vogliamo contare pacche sulle spalle (e sinceramente mi rifiuto) o attacchi di febbre e sonno che permettono un millisecondo di avvicinamento (troppo poco, troppo deludente). La lunghezza dell'anime diventa mano a mano pesante proprio per questo motivo.
Passando ai punti a favore: comparto audio e video. Le musiche sono il pezzo forte dell'anime. Senza contare opening ed ending, che non sono niente male, la musica trionfa in tutto il suo splendore nelle puntate, poiché i protagonisti sono tutti musicisti. Violini, violoncello, pianoforte, tromba, flauto e clarinetto suonano spesso e volentieri riportando alla vita grandi opere di famosi musicisti il cui talento è noto non solo in Oriente ma anche nel mondo occidentale. Per gli estimatori della musica è sicuramente piacevole e anche per i non addetti ai lavori, è bello sentire le varie composizioni, e il fatto che siano spesso di autori occidentali avvicina il pubblico dell'Ovest all'anime. Il comparto grafico merita altrettanto. Le puntate pullulano di bishonen, primi tra tutti i protagonisti. Ce n'è uno per tutti i gusti e ognuno ha delle caratteristiche peculiari che lo fa spiccare tra la folla. Altrettanto non si può dire per la protagonista, che è piuttosto ordinaria. La grafica è comunque curata, i colori sono vividi, le atmosfere particolarmente azzeccate, arricchite dalle giuste luci e ombre.
Ora... consigliare o meno l'anime? Io personalmente non l'ho finito, perché a un certo punto l'atteggiamento della protagonista mi ha scoraggiato. Chi è disposto a chiudere un occhio e a sorvolare su alcune puntate magari troverà invece questo anime carino e procederà.
La trama in sé è molto lineare e prevedibile. Il folletto dona il violino magico a Kahoko, dopo di che le puntate si avvicendano l'una dopo l'altra in vista delle varie selezioni fino alla fine del concorso. L'andamento degli eventi è abbastanza prevedibile. L'unico colpo di scena degno di nota finora è l'improvviso cambiamento di personalità di un certo personaggio di cui non farò il nome. L'originalità non è comunque il forte di questo anime, che si snoda attraverso cliché e luoghi comuni, a partire dai personaggi che rientrano perfettamente nelle categorie ideali del reverse-harem, fino ad alcune situazioni che prevedono i tipici bulletti, le amiche-nemiche, gite fuori porta, le solite incomprensioni tra amici ecc.
Parlando dei personaggi: molti hanno elogiato Kahoko, la protagonista. Ebbene, mi chiedo perché. Senza dubbio ha più fibra morale dell'amebica protagonista di "Amnesia", la cui inutilità è proverbiale, ma non è comunque abbastanza forte da evitare di essere messa in ombra dal cast maschile. Spesso non sa cosa dire, balbetta, scappa invece di rispondere quando la situazione si fa complicata, e nelle ultime puntate non fa altro che sentirsi in colpa per aver ricevuto il violino magico, cosa che la porta a piangersi addosso spesso e volentieri. Basta una parola detta da uno dei personaggi maschili perché Kahoko si senta profondamente turbata e sgattaioli da qualche parte evitando di rivedere il suddetto personaggio per un po'. I protagonisti maschili, dal canto loro, sono quasi tutti interessanti. Chi più, chi meno. Almeno un paio riescono ad essere veramente piacevoli e affascinanti. L'unico guaio è che il rapporto con la protagonista si sviluppa poco e niente. Mi aspettavo più romanticismo e invece abbiamo puntate su puntate in cui da questo punto di vista non succede praticamente niente, se non vogliamo contare pacche sulle spalle (e sinceramente mi rifiuto) o attacchi di febbre e sonno che permettono un millisecondo di avvicinamento (troppo poco, troppo deludente). La lunghezza dell'anime diventa mano a mano pesante proprio per questo motivo.
Passando ai punti a favore: comparto audio e video. Le musiche sono il pezzo forte dell'anime. Senza contare opening ed ending, che non sono niente male, la musica trionfa in tutto il suo splendore nelle puntate, poiché i protagonisti sono tutti musicisti. Violini, violoncello, pianoforte, tromba, flauto e clarinetto suonano spesso e volentieri riportando alla vita grandi opere di famosi musicisti il cui talento è noto non solo in Oriente ma anche nel mondo occidentale. Per gli estimatori della musica è sicuramente piacevole e anche per i non addetti ai lavori, è bello sentire le varie composizioni, e il fatto che siano spesso di autori occidentali avvicina il pubblico dell'Ovest all'anime. Il comparto grafico merita altrettanto. Le puntate pullulano di bishonen, primi tra tutti i protagonisti. Ce n'è uno per tutti i gusti e ognuno ha delle caratteristiche peculiari che lo fa spiccare tra la folla. Altrettanto non si può dire per la protagonista, che è piuttosto ordinaria. La grafica è comunque curata, i colori sono vividi, le atmosfere particolarmente azzeccate, arricchite dalle giuste luci e ombre.
Ora... consigliare o meno l'anime? Io personalmente non l'ho finito, perché a un certo punto l'atteggiamento della protagonista mi ha scoraggiato. Chi è disposto a chiudere un occhio e a sorvolare su alcune puntate magari troverà invece questo anime carino e procederà.