Recensione
Fushigi Yugi
7.0/10
[<b>ATTENZIONE! CONTIENE LIEVI SPOILER!</b>]
Questa storia non mi ha esaltata. Inizialmente l'ho trovata interessante: la protagonista Miaka ed una sua amica, si ritrovano catapultate in un Giappone antico e magico, dopo aver letto un vecchio libro in biblioteca. Subito compare il protagonista belloccio, Tamahome, che salva le due fanciulle da dei loschi tipi. Tamahome non è propriamente un santo e chiede alle ragazze di essere ricompensato per il suo aiuto. Dopo questo inizio burrascoso, le due ragazze vengono coinvolte in molte avventure, quindi vengono separate e scoprono di essere entrambe sacerdotesse di una divinità del mondo in cui sono capitate. Le divinità sono quattro e, come si scoprirà con l'andare della storia, scelgono come proprie sacerdotesse delle fanciulle vergini a cui unirsi (e qui la storia perde spessore, a mio parere). La verginità di Miaka diventa il cardine di tutta la vicenda. Tutti sono innamorati di lei o la odiano, e tutti puntano ad accaparrarsi la sua verginità, chi per amore, chi per toglierle il titolo di sacerdotessa. E così si accavallano scene di "quasi stupri" e palpeggiamenti. La storia è divisa in due parti, anche se la prima fornisce già un finale più che sufficiente. La seconda parte mi ha preso ancora di meno...
La caratterizzazione dei personaggi mi sembra rozza: alcuni, anche se compaiono spesso, sono solo abbozzati, e i protagonisti mancano un po' di spessore. L'unico personaggio che mi ha colpito è l'amica di Miaka, una povera ragazza che si trova coinvolta, più o meno suo malgrado, nelle disavventure della protagonista. E' l'unico personaggio che ha una vera crescita ed evoluzione nel manga, ma, sfortunatamente, non ha sufficiente spazio. Leggibile, ma sul "noioso andante"...
Questa storia non mi ha esaltata. Inizialmente l'ho trovata interessante: la protagonista Miaka ed una sua amica, si ritrovano catapultate in un Giappone antico e magico, dopo aver letto un vecchio libro in biblioteca. Subito compare il protagonista belloccio, Tamahome, che salva le due fanciulle da dei loschi tipi. Tamahome non è propriamente un santo e chiede alle ragazze di essere ricompensato per il suo aiuto. Dopo questo inizio burrascoso, le due ragazze vengono coinvolte in molte avventure, quindi vengono separate e scoprono di essere entrambe sacerdotesse di una divinità del mondo in cui sono capitate. Le divinità sono quattro e, come si scoprirà con l'andare della storia, scelgono come proprie sacerdotesse delle fanciulle vergini a cui unirsi (e qui la storia perde spessore, a mio parere). La verginità di Miaka diventa il cardine di tutta la vicenda. Tutti sono innamorati di lei o la odiano, e tutti puntano ad accaparrarsi la sua verginità, chi per amore, chi per toglierle il titolo di sacerdotessa. E così si accavallano scene di "quasi stupri" e palpeggiamenti. La storia è divisa in due parti, anche se la prima fornisce già un finale più che sufficiente. La seconda parte mi ha preso ancora di meno...
La caratterizzazione dei personaggi mi sembra rozza: alcuni, anche se compaiono spesso, sono solo abbozzati, e i protagonisti mancano un po' di spessore. L'unico personaggio che mi ha colpito è l'amica di Miaka, una povera ragazza che si trova coinvolta, più o meno suo malgrado, nelle disavventure della protagonista. E' l'unico personaggio che ha una vera crescita ed evoluzione nel manga, ma, sfortunatamente, non ha sufficiente spazio. Leggibile, ma sul "noioso andante"...