Recensione
"Re:Zero - Kara Hajimeru Isekai Seikatsu" è un anime controverso, uno di quelli che fatica a lasciarti indifferente: o lo ami o lo odi, le vie di mezzo non ci sono. Forse proprio questa sua peculiarità ha spinto molte persone a guardarlo, decretandone così, nel bene o nel male, il suo successo.
Gli elementi di fondo dell'anime non brillano sicuramente per originalità, ma ci sono alcuni aspetti inediti e accattivanti, su tutti il carattere inusuale del protagonista e i "respawn" in caso di morte, vero fulcro attorno a cui ruota l'anime.
A differenza di molte opere sul genere, il protagonista non è infatti il classico eroe "over-power" dotato di un qualche potere devastante in grado di sovvertire da solo le sorti degli scontri, ma è un mediocre che non eccelle in nulla, uno sbruffone capace solo di appoggiarsi agli altri e trarre "insegnamento" dalle proprie morti. Per questo motivo Subaru finirà spesso col rintanarsi dietro bieche scuse per giustificare le sue mancanze e fallimenti, rendendolo sicuramente meno 'figo' di molti suoi "colleghi" ma proprio per questo più credibile e "umano". La condizione psicologica del protagonista è poi destinata a peggiorare ulteriormente nel tempo a causa delle sue morti cruente e del dolore psico-fisico che le accompagna, rendendolo ancora più fragile e in alcuni frangenti spingendolo al limite della pazzia.
Questo suo carattere secondo me rappresenta uno dei pregi dell'opera, però mi rendo conto che può essere allo stesso tempo anche il suo tallone d'Achille... i suoi continui piagnistei e sbalzi d'umore risultano infatti eccessivi e talvolta irritanti, motivo per il quale molte persone hanno puntato il dito contro "Re:Zero". Tuttavia è proprio il saper cogliere e apprezzare la natura del protagonista la chiave di volta in grado di trasformare "Re:Zero" da anime "normale" in qualcosa di particolare che merita di essere visto.
Subaru è questo, nel bene e nel male... così è stato voluto e così appare dalla prima puntata. Semmai la cosa che può far un po' storcere il naso è il cambio di registro fin troppo repentino che avviene nella parte finale dell'anime, ma qui mi fermo per evitare spoiler.
Numerosi sono i personaggi secondari, tra cui alcuni veramente belli e carismatici, ma, a conti fatti, risultano tutti abbastanza piatti, più che altro perché non vengono adeguatamente approfonditi, ed è un peccato, considerato che con venticinque episodi il tempo probabilmente ci sarebbe stato. L'unico che viene sviscerato a dovere è Rem, ragazza adorabile che emerge dalla massa sia per la sua evoluzione nel corso della storia che per la sua disarmante dolcezza e devozione.
Una parolina sul finale: senza scivolare in spoiler, posso dire che è piacevole e conclusivo, anche se la storia è sicuramente aperta e lascia quindi spalancato un portone per un'eventuale seconda stagione che, personalmente, spero venga messa in lavorazione presto.
In chiusura un cenno sul comparto tecnico, davvero di prim'ordine. Ottime le ambientazioni e i disegni sempre molto colorati e particolareggiati, così come di ottima fattura sono le animazioni e in generale gli effetti. Una perla la parte audio: suono avvolgente, OST veramente bella e d'atmosfera con opening ed ending eccezionali, soprattutto le prime.
In definitiva, "Re:Zero" non è sicuramente un capolavoro né si presenta esente da difetti, ma è un anime affascinante, che mi ha saputo catturare dal primo episodio e che ha affrontato il genere da una prospettiva un po' diversa dal solito. Per questo motivo a mio giudizio merita di essere guardato. Voto: 8+
Gli elementi di fondo dell'anime non brillano sicuramente per originalità, ma ci sono alcuni aspetti inediti e accattivanti, su tutti il carattere inusuale del protagonista e i "respawn" in caso di morte, vero fulcro attorno a cui ruota l'anime.
A differenza di molte opere sul genere, il protagonista non è infatti il classico eroe "over-power" dotato di un qualche potere devastante in grado di sovvertire da solo le sorti degli scontri, ma è un mediocre che non eccelle in nulla, uno sbruffone capace solo di appoggiarsi agli altri e trarre "insegnamento" dalle proprie morti. Per questo motivo Subaru finirà spesso col rintanarsi dietro bieche scuse per giustificare le sue mancanze e fallimenti, rendendolo sicuramente meno 'figo' di molti suoi "colleghi" ma proprio per questo più credibile e "umano". La condizione psicologica del protagonista è poi destinata a peggiorare ulteriormente nel tempo a causa delle sue morti cruente e del dolore psico-fisico che le accompagna, rendendolo ancora più fragile e in alcuni frangenti spingendolo al limite della pazzia.
Questo suo carattere secondo me rappresenta uno dei pregi dell'opera, però mi rendo conto che può essere allo stesso tempo anche il suo tallone d'Achille... i suoi continui piagnistei e sbalzi d'umore risultano infatti eccessivi e talvolta irritanti, motivo per il quale molte persone hanno puntato il dito contro "Re:Zero". Tuttavia è proprio il saper cogliere e apprezzare la natura del protagonista la chiave di volta in grado di trasformare "Re:Zero" da anime "normale" in qualcosa di particolare che merita di essere visto.
Subaru è questo, nel bene e nel male... così è stato voluto e così appare dalla prima puntata. Semmai la cosa che può far un po' storcere il naso è il cambio di registro fin troppo repentino che avviene nella parte finale dell'anime, ma qui mi fermo per evitare spoiler.
Numerosi sono i personaggi secondari, tra cui alcuni veramente belli e carismatici, ma, a conti fatti, risultano tutti abbastanza piatti, più che altro perché non vengono adeguatamente approfonditi, ed è un peccato, considerato che con venticinque episodi il tempo probabilmente ci sarebbe stato. L'unico che viene sviscerato a dovere è Rem, ragazza adorabile che emerge dalla massa sia per la sua evoluzione nel corso della storia che per la sua disarmante dolcezza e devozione.
Una parolina sul finale: senza scivolare in spoiler, posso dire che è piacevole e conclusivo, anche se la storia è sicuramente aperta e lascia quindi spalancato un portone per un'eventuale seconda stagione che, personalmente, spero venga messa in lavorazione presto.
In chiusura un cenno sul comparto tecnico, davvero di prim'ordine. Ottime le ambientazioni e i disegni sempre molto colorati e particolareggiati, così come di ottima fattura sono le animazioni e in generale gli effetti. Una perla la parte audio: suono avvolgente, OST veramente bella e d'atmosfera con opening ed ending eccezionali, soprattutto le prime.
In definitiva, "Re:Zero" non è sicuramente un capolavoro né si presenta esente da difetti, ma è un anime affascinante, che mi ha saputo catturare dal primo episodio e che ha affrontato il genere da una prospettiva un po' diversa dal solito. Per questo motivo a mio giudizio merita di essere guardato. Voto: 8+