Recensione
Fairy Tail
4.5/10
Fairy Tail è un manga del 2006 realizzato da Hiro Mashima, di discreto successo per quanto riguarda le vendite, mentre per la qualità effettiva dell’opera è tutta un’altra storia.
Fairy Tail dovrebbe essere un manga fantasy ma oltre alle fantasie dell’autore per la scelta della taglia di seno delle donzelle (di solito una quinta) è tutto fuorché un manga di questo genere. La concezione di magia che ha Mashima è veramente strana e non c’entra assolutamente nulla (a parte il termine) con il concetto di magia che conosciamo tutti. Ogni personaggio ha un solo potere e non ci viene detto il perché non prova ad impararne di altri, visto che alcune “magie” sono nettamente superiori ad altre.
Sulla trama c’è poco di cui parlare. Se nel suo primo lavoro, Rave The Groove Adventure, si era quanto meno intravisto lo sforzo dell’autore nel provare a creare una storia (per quanto banale), in Fairy Tail si fa fatica anche solo a capire se c’è o meno una trama effettiva, poiché le varie saghe sono completamente scollegate tra di loro e non portano a nessun avanzamento della “trama” stessa. C’è solo un leggerissimo filo conduttore di nome Zeref che prova a dare un senso alle varie vicende, ma se neanche l’autore sa come proseguire la sua storia (per sua stessa ammissione) non vedo come si possa trovare un minimo di coerenza narrativa.
Mashima sembra focalizzare tutte le sue energie sul presentare nuovi personaggi caratterizzandoli in maniera fin troppo semplice (per i vestitini dei protagonisti si sbizzarrisce invece) ne aggiunge un background e basta. Sono personaggi privi di tridimensionalità, alcuni personaggi sembrano delle marionette, compaiono solamente nel momento del bisogno per poi essere nuovamente messi da parte. Fairy Tail è saturo di personaggi che sono completamente buttati nel mezzo dell’azione senza logica alcuna, altri con l’andare avanti della storia perdono la loro “caratterizzazione” (quel poco che c’è) e incominciano a diventare molto simili tra di loro. Ci si può affezionare ai vari personaggi perché presentano tutti un lato comico e un passato doloroso, il problema sta nel come viene presentata e gestita la loro storia che fa storcere parecchio il naso.
I combattimenti sono da un punto di vista prettamente visivo ben realizzati, il problema sta nel fatto che sono decisamente ripetitivi e con cliché/power-up a non finire senza una valida spiegazione. La presentazione e lo svolgimento delle battaglie è in sostanza così: i cattivi menano i membri di Fairy Tail, che inizialmente le prenderanno per rendere credibile la minaccia, poi con la forza dell’amicizia e qualche bella parola elimineranno i loro avversari e tanti saluti. Di conseguenza l’interesse per i combattimenti cala, visto che lo schema si ripete ogni volta. Ah, dimenticavo che la maggior parte dei cattivi troveranno la via per la redenzione grazie all'amore e alla bontà dei membri della gilda. Tutto troppo forzato!
Fairy Tail tuttavia presenta dei disegni molto buoni e adatti per la storia narrata, anche se il tratto di Mashima non spicca per originalità. La storia è scorrevole, i dialoghi sono brevi e ogni capitolo/volume si legge velocemente, quindi un manga mai pesante…Se servisse solo questo a rendere ottimo un prodotto saremmo tutti d’accordo.
Fairy Tail è un manga partito con molte potenzialità ma mai concretizzate. Oltre a essere una lettura leggera e divertente non vi è altro.
Fairy Tail dovrebbe essere un manga fantasy ma oltre alle fantasie dell’autore per la scelta della taglia di seno delle donzelle (di solito una quinta) è tutto fuorché un manga di questo genere. La concezione di magia che ha Mashima è veramente strana e non c’entra assolutamente nulla (a parte il termine) con il concetto di magia che conosciamo tutti. Ogni personaggio ha un solo potere e non ci viene detto il perché non prova ad impararne di altri, visto che alcune “magie” sono nettamente superiori ad altre.
Sulla trama c’è poco di cui parlare. Se nel suo primo lavoro, Rave The Groove Adventure, si era quanto meno intravisto lo sforzo dell’autore nel provare a creare una storia (per quanto banale), in Fairy Tail si fa fatica anche solo a capire se c’è o meno una trama effettiva, poiché le varie saghe sono completamente scollegate tra di loro e non portano a nessun avanzamento della “trama” stessa. C’è solo un leggerissimo filo conduttore di nome Zeref che prova a dare un senso alle varie vicende, ma se neanche l’autore sa come proseguire la sua storia (per sua stessa ammissione) non vedo come si possa trovare un minimo di coerenza narrativa.
Mashima sembra focalizzare tutte le sue energie sul presentare nuovi personaggi caratterizzandoli in maniera fin troppo semplice (per i vestitini dei protagonisti si sbizzarrisce invece) ne aggiunge un background e basta. Sono personaggi privi di tridimensionalità, alcuni personaggi sembrano delle marionette, compaiono solamente nel momento del bisogno per poi essere nuovamente messi da parte. Fairy Tail è saturo di personaggi che sono completamente buttati nel mezzo dell’azione senza logica alcuna, altri con l’andare avanti della storia perdono la loro “caratterizzazione” (quel poco che c’è) e incominciano a diventare molto simili tra di loro. Ci si può affezionare ai vari personaggi perché presentano tutti un lato comico e un passato doloroso, il problema sta nel come viene presentata e gestita la loro storia che fa storcere parecchio il naso.
I combattimenti sono da un punto di vista prettamente visivo ben realizzati, il problema sta nel fatto che sono decisamente ripetitivi e con cliché/power-up a non finire senza una valida spiegazione. La presentazione e lo svolgimento delle battaglie è in sostanza così: i cattivi menano i membri di Fairy Tail, che inizialmente le prenderanno per rendere credibile la minaccia, poi con la forza dell’amicizia e qualche bella parola elimineranno i loro avversari e tanti saluti. Di conseguenza l’interesse per i combattimenti cala, visto che lo schema si ripete ogni volta. Ah, dimenticavo che la maggior parte dei cattivi troveranno la via per la redenzione grazie all'amore e alla bontà dei membri della gilda. Tutto troppo forzato!
Fairy Tail tuttavia presenta dei disegni molto buoni e adatti per la storia narrata, anche se il tratto di Mashima non spicca per originalità. La storia è scorrevole, i dialoghi sono brevi e ogni capitolo/volume si legge velocemente, quindi un manga mai pesante…Se servisse solo questo a rendere ottimo un prodotto saremmo tutti d’accordo.
Fairy Tail è un manga partito con molte potenzialità ma mai concretizzate. Oltre a essere una lettura leggera e divertente non vi è altro.